Don Albino Ronco ha trattato la questione della maturità e dell’immaturità umana — che egli conosce bene per averne parlato di frequente — e l’ha messa in relazione con la vita religiosa comunitaria.
Don Albino Ronco ha trattato la questione della maturità e dell’immaturità umana — che egli conosce bene per averne parlato di frequente — e l’ha messa in relazione con la vita religiosa comunitaria.
Don Maurice Quartier, ispettore del Belgio di lingua fiamminga, ha manifestato — tramite Don Lucien Desmet, membro della medesima ispettoria — le proprie idee circa le forme che assume l’obbedienza religiosa nella comunità locale dopo il Vaticano II e il recente capitolo generale.
Don Egidio Viganò, consigliere generale della Società salesiana (dopo essere stato professore di teologia e ispettore del Cile), ha parlato con competenza dell’autorità nell’ambito della comunità.
Don Pio Scilligo, ha illustrato soprattutto le osservazioni suggeritegli dai risultati di un’inchiesta fatta in uno studentato relativa alle esperienze di vita comunitaria salesiana.
Don Mario Midali ha tenuto una conferenza documentata sulla « realtà ecclesiale » della comunità locale.
Don Alfonso Ruocco, che era stato segretario della sottocommissione sulla vita fraterna e apostolica al Capitolo Generale Speciale, era senza dubbio il più atto a parlare della « comunità salesiana locale al capitolo generale del 1971 ».
Don Hubert Knapp, professore di sociologia alla Scuola superiore di Benediktbeuern (Baviera), nel suo saggio « Comprensione e formazione della vita comunitaria salesiana: contributo a partire dai dati della psicologia sociale sperimentale ».
F. Desramaut si è prefisso di descrivere « la immagine guida della comunità salesiana locale dell’ultima parte dell’Ottocento », soprattutto a partire dai capitoli generali dell’epoca, da questi incontri privilegiati, che esprimono insieme e forgiano lo spirito di una società religiosa.
Don Giovanni Raineri ha descritto la storia delle comunità intermedie a livello di ispettorie in un saggio che non ha riscontri uguali nella letteratura salesiana.
Don Eugenio Valentini, autore di numerosi studi su questioni salesiane, fornisce una comunicazione scritta sulla « comunità nella tradizione salesiana », di cui leggeremo qui di seguito le prime pagine. Richiama certe componenti essenziali della comunità locale delle origini, quando Don Bosco la vedeva espandersi attorno a sé.
L’idea che la comunità è “la risposta” a tutti i problemi, conferisce a tutte le ricerche comunitarie uno slancio, un clima di speranza e una forza di impegno che non si ritrovano nelle discussioni più oggettive o negli sforzi più prosaici di quanti si preoccupano di riformare le istituzioni conferendo loro una nuova struttura ».
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P. Giorgio Gozzelino, teologo dell’Ateneo salesiano di Torino, si è proposto di mostrare che il « dialogo » è un valore della tradizione salesiana, che sia per Don Bosco sia per i nostri contemporanei costituisce uno strumento di promozione che sarebbe un errore non valorizzare al massimo.
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