Giovanni Bosco – Vita infelice di un novello apostata

Quest’operetta ha per oggetto il disingannare quei Cristiani Cattolici, che in questi sgraziati tempi si lasciano strascinare al protestantismo; e siccome la maggior parte di essi saranno forse pur troppo giovani sconsigliati, ed inesperti, così i questi particolarmente si fa qui il ritratto con un ragionamento al tutto semplice e famigliare.

Vi si parla poi di un Apostata novello, di chi cioè rinunziò alla Chiesa Cattolica Romana da poco tempo, perchè chi ne è vecchio protestante, per la cecità della mente, e durezza del cuore, è difficile, che conosca, e senta lo stato infelice in cui si trova.

Indice:

  • Prefazione
  • Conversazione I: perdita della tranquillità della mente
  • Conversazione II: perdita della pace del cuore
  • Conversazione III e ultima: perdita della buona riputazione
  • Esempio di un apostata della città di Nizza ritornato alla Cattolica Religione, per lo zelo di S. Vincenzo de’ Paoli

Periodo di riferimento: 1850 – 1853

G. Bosco, Vita infelice di un novello apostata, Torino, Tipografia Paolo De Agostini, 1853.

Disponibile anche in: Opere edite, Roma, LAS, 1976, vol. V, pp. 181-228.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

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