Guido Gatti ha trattato della « origine e sviluppo della vocazione salesiana », che ha presentato come un tutto. Il processo vocazionale è coestensivo a tutta la vita; in esso sono importanti tanto le rinunce quanto le soddisfazioni.
Guido Gatti ha trattato della « origine e sviluppo della vocazione salesiana », che ha presentato come un tutto. Il processo vocazionale è coestensivo a tutta la vita; in esso sono importanti tanto le rinunce quanto le soddisfazioni.
La Spagna crede, oggi più ancora di ieri, alle possibilità che offre l’aspirantato, vivaio e centro di formazione dei giovani reclutati. I campi vocazionali, i weekends vocazionali, le giornate dei giovani amici di don Bosco, la partecipazione di cappellani salesiani a diverse associazioni cristiane di giovani, offrono risultati differenti.
I problemi del sorgere e del maturare delle vocazioni salesiane dei differenti gruppi emersero il secondo giorno con la relazione di Severino De Pieri. Questa relazione su gli « Aspetti psicologici della vocazione salesiana » portò il punto di vista dello psicologo.
Il documento, che giunge ora a tutti i confratelli attraverso questa pubblicazione, ha come sottotitolo “Riflessione postcapitolare” e non “Documenti capitolari”, come abitualmente avveniva in passato. Questo perché l’Assemblea capitolare non è arrivata all’approvazione finale del testo con una votazione. Solo alcune deliberazioni capitolari, specialmente quelle a carattere giuridico, hanno visto la luce nelle prime quattro settimane dei nostri lavori. Continue reading “Capitolo Generale XXVIII Salesiani di Don Bosco – “Quali salesiani per i giovani di oggi?”. Riflessione postcapitolare”
Le inchieste sulle vocazioni salesiane nel 1981, realizzate in due ispettorie spagnole particolarmente vivaci (Madrid e Bilbao), i cui risultati furono esposti da don Arcadio Cuadrado e don Juliàn Sànchez, fecero intendere che il servizio ai giovani è oggi un motivo d’impegno dominante nelle giovani generazioni salesiane.
I Cooperatori salesiani pongono problemi particolari di identità sia giuridica che culturale, e Maria Pia Onofri li denunciò con grande libertà di parola. La loro autonomia è spiacevolmente ristretta in una Famiglia dove, da sempre, i religiosi e le religiose mantengono il potere e l’iniziativa.
I problemi di identità e i problemi di vocazione salesiana, oggetto diretto del nostro colloquio, hanno parti comuni. Chi vuol tentare di risolvere o anche solo di comprendere i secondi non può ignorare i primi.
Con certezza si può dire subito che la vocazione della Volontaria è vocazione alla consacrazione nella secolarità nello spirito salesiano.
L’undicesimo colloquio internazionale sulla vita salesiana si è tenuto a Barcellona-Tibidabo (Spagna) dal 23 al 28 agosto 1981, ed ha avuto per tema « la vocazione salesiana ».
Clara Bargi, volontaria italiana, spiegò in un testo molto vivace: 1) che cosa pensano le Volontarie dei Cooperatori, 2) le note che accomunano e quelle che distinguono le due vocazioni di Cooperatori e di Volontarie, 3) le possibilità di collaborazione apostolica tra Cooperatori e Volontarie.
Don Joseph Aubry ha trattato con brevità tre punti: 1) la legittimità di una vita spirituale propria dei Cooperatori; 2) i principali contenuti di detta vita; 3) alcune forme esteriori e alcuni mezzi per alimentarla.
La comunicazione di Don Antonio Calero ha risposto all’interrogativo contenuto nel titolo stesso: « La vocazione del salesiano cooperatore implica delle esigenze particolari? ».
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