Don Joseph Aubry ha trattato con brevità tre punti: 1) la legittimità di una vita spirituale propria dei Cooperatori; 2) i principali contenuti di detta vita; 3) alcune forme esteriori e alcuni mezzi per alimentarla.
Perché e in che misura, si domandò il conferenziere, « possiamo parlare di una vita spirituale del salesiano cooperatore? È legittimo il volerla promuovere, nutrire, espandere presso gli stessi Cooperatori? ». E ha fatto questo commento: « In fondo si tratta di sapere se la vocazione del cooperatore è una via di santità e quali ne sono le tappe e i traguardi ».
Indice:
- I. Fondamento di una vita spirituale propria del Cooperatore
- Un’ecclesiologia del Popolo di Dio animato in modo carismatico dallo Spirito Santo
- Vocazione carismatica di Don Bosco, e di ciascun gruppo e membro della sua Famiglia
- Due aspetti della vita spirituale salesiana del Cooperatore
- II. Principali contenuti della vita spirituale del Cooperatore
- Salesianità
- Secolarità
- Fraternità
- III. Alcune forme esterne e mezzi per alimentare questa vita spirituale
- Conclusione
- Discussione: Metodo deduttivo o metodo induttivo?
- I valori propri della spiritualità salesiana
- Il Cooperatore è un « Salesiano nel mondo »?
- Formazione progressiva del Cooperatore
- Il posto dell’azione apostolica nella vita spirituale del Cooperatore
Periodo di riferimento: 1877 – 1974
J. Aubry, La vita spirituale del Cooperatore nel mondo contemporaneo. Relazione in “Colloqui sulla vita salesiana, 6”, Friburgo 26-29 AGOSTO 1974, LDC, Leumann (TO) 1975, 326-351.