Nel volgere di pochi anni il volumetto di don L’Arco ha visto assottigliarsi velocemente la provvista e già da tempo non siamo più in grado di soddisfare l’insistente richiesta.
I motivi del successo si possono ridurre essenzialmente a due, a parte lo stile semplice e coinvolgente usato dall’autore. Anzitutto una diffusione più capillare e a raggio sempre più vasto della conoscenza di don Giuseppe Quadrio, che questa stessa biografia ha contribuito a incrementare. Ma soprattutto l’aver colto da parte del biografo il centro di irradiazione della spiritualità del Servo di Dio: il fuoco.
La fiamma con la sua luce, il suo calore, la sua gaia presenza domina da un capo all’altro l’itinerario breve e intenso della vita terrena di don Giuseppe. Dal giorno in cui, sgranando per la prima volta i suoi occhi ancora incerti a contemplare il mondo che gli si spalancava davanti, ha colto il suo dibattersi nel caminetto della casa già pronta a discendere verso il cuore dell’inverno, e da quello in cui il suo piccolo lucignolo è stato acceso al grande cero del Risorto per divampare in tutti i successivi in chiarità erompente.
Periodo di riferimento: 1921 – 1963
A. L’Arco, Quando la teologia prende fuoco, LAS, Roma 2004.