La « pedagogia della comunicazione », titolo generale del terzo giorno, ha obbligato gli autori a nuove considerazioni di indole generale. Don Riccardo Tonelli ha illustrato alcune « prospettive strutturali » sulla comunicazione comunitaria.
La « pedagogia della comunicazione », titolo generale del terzo giorno, ha obbligato gli autori a nuove considerazioni di indole generale. Don Riccardo Tonelli ha illustrato alcune « prospettive strutturali » sulla comunicazione comunitaria.
Dal presente articolo si è riscontrata una chiara impressione che, a distanza di cento anni, lo stile della comunicazione salesiana ha registrato una notevole evoluzione.
Da tale relazione si ebbe chiara l’impressione che, a distanza di cento anni, lo stile della comunicazione salesiana aveva registrato una notevole evoluzione. Il suo carattere essenziale venne messo in risalto in modo particolare per le Volontarie di Don Bosco, abitualmente isolate nelle loro case e luoghi di lavoro.
F. Desramaut ha fatto un’esposizione su « la comunicazione nella comunità salesiana del secolo XIX ».
Nei « rilievi conclusivi », redatti su richiesta motivata dei membri del colloquio, si troverà una delle prospettive che possono essere ricavate da questo incontro sulla comunità salesiana locale.
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Don Joseph Aubry, teologo di Lione e ormai membro del dicastero di Don E. Viganò, in un saggio che doveva servire almeno in parte di conclusione dell’insieme, ha esposto come concepiva la preghiera della comunità locale.
Don Albino Ronco ha trattato la questione della maturità e dell’immaturità umana — che egli conosce bene per averne parlato di frequente — e l’ha messa in relazione con la vita religiosa comunitaria.
Don Maurice Quartier, ispettore del Belgio di lingua fiamminga, ha manifestato — tramite Don Lucien Desmet, membro della medesima ispettoria — le proprie idee circa le forme che assume l’obbedienza religiosa nella comunità locale dopo il Vaticano II e il recente capitolo generale.
Don Egidio Viganò, consigliere generale della Società salesiana (dopo essere stato professore di teologia e ispettore del Cile), ha parlato con competenza dell’autorità nell’ambito della comunità.
Don Pio Scilligo, ha illustrato soprattutto le osservazioni suggeritegli dai risultati di un’inchiesta fatta in uno studentato relativa alle esperienze di vita comunitaria salesiana.
Don Mario Midali ha tenuto una conferenza documentata sulla « realtà ecclesiale » della comunità locale.
Don Alfonso Ruocco, che era stato segretario della sottocommissione sulla vita fraterna e apostolica al Capitolo Generale Speciale, era senza dubbio il più atto a parlare della « comunità salesiana locale al capitolo generale del 1971 ».
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