La comunicazione di Don Antonio Calero ha risposto all’interrogativo contenuto nel titolo stesso: « La vocazione del salesiano cooperatore implica delle esigenze particolari? ».
La comunicazione di Don Antonio Calero ha risposto all’interrogativo contenuto nel titolo stesso: « La vocazione del salesiano cooperatore implica delle esigenze particolari? ».
Infine, Don Mario Midali ha spiegato « il posto attuale dei Cooperatori nella Famiglia salesiana secondo il Nuovo Regolamento ». Nella Famiglia salesiana — ha detto il relatore — i Cooperatori costituiscono un « gruppo vocazionale », un « gruppo secolare », un gruppo « con una propria forma di autonomia », un « gruppo corresponsabile ».
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Il primo giorno si è cercato di definire l ’identità del cooperatore lungo questi cento anni di storia salesiana. L’autore di queste pagine si è sforzato di individuarla con l ’analisi comparata dei testi successivi di Don Bosco, che dovevano sfociare nel regolamento dell’associazione dei Cooperatori del 1876.
Il colloquio si è aperto con una relazione di storia sulle origini della Famiglia salesiana secondo quanto Don Bosco stesso scrisse in alcuni esposti molto significativi e tuttora conservati.
La comunicazione di Suor Maria Ester Posada, professoressa all’istituto di scienze religiose di Torino, sintetizza le modalità dell’azione di Don Bosco verso le FMA tra il 1872 e il 1888.
L’autore di queste righe ha voluto dire come i salesiani si erano comportati con la gioventù del XIX secolo.
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Che cos’è che distingue i salesiani dagli altri gruppi religiosi nella Chiesa: una specificità caratterizzata da ciò che essi sono o da ciò che essi fanno? La loro azione riguarda innanzitutto la comune santità, come sembra sottolineare il primo articolo delle costituzioni attualmente in vigore, oppure riguarda prima di tutto l’evangelizzazione del mondo dei giovani?
Che cos’è che distingue i salesiani dagli altri gruppi religiosi nella Chiesa: una specificità caratterizzata da ciò che essi sono o da ciò che essi fanno? La loro azione riguarda innanzitutto la comune santità, come sembra sottolineare il primo articolo delle costituzioni attualmente in vigore, oppure riguarda prima di tutto l’evangelizzazione del mondo dei giovani?
Abbiamo voluto raccogliere e classificare alcune concezioni della funzione salesiana nella Chiesa, tali quali furono vissute o trasmesse da quasi centodieci anni.
P. Otto Wansch, filosofo di professione, era stato invitato a chiarire certe parole-chiave dei dibattiti attuali sulla missione: funzione, istituzione, spirito, come pure le realtà sottese da esse. Ha adempiuto il suo compito con un bel vigore astratto. Esso forse dispiacerà a qualche spirito diffidente riguardo a ciò che sa di logomachia. Essi potranno passare subito ad esposizioni di lettura meno ardua.
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