Pietro Ricaldone – Considerazioni sul primo Centenario della Casa-Madre – Avvertenze – Strenna per l’anno 1946

Nell’anno centenario della fondazione del primo Oratorio è bene mettere nella miglior luce il grande dono che la Vergine Immacolata fece alla gioventù guidando il suo fedele servo Don Bosco a questa terra benedetta, destinata ad essere centro e foco d’irradiazione delle Opere salesiane a salvezza delle anime.

Don Bosco portò a casa Pinardi il suo spirito: spirito multiforme e composto di preziosissimi
elementi, dei quali si invita a considerarne per ora due: la sua luce di purezza e la sua eroica  povertà.

Le espressioni usate da Don Bosco in fatto di purezza furono sempre castigatissime. Egli sapeva trattare anche argomenti scabrosi con parole, frasi, circonlocuzioni che neppure lontanamente turbavano l’animo di chi ascoltava. Di certe cose poi, — come ad esempio fatti scandalosi, matrimoni, debolezze, scandali familiari, — consigliava di non trattarne affatto, non essendo materia da ricavarne edificazione. Inoltre condivideva appieno il pensiero di S.  Bernardo, affermando egli pure che certe facezie, barzellette, frizzi, scherzi, arguzie, parole equivoche e a doppio senso, grossolanità, sulle labbra dei sacerdoti e di persone religiose, non sono spiritosaggini ma bestemmie.

Uno dei mezzi più efficaci di cui seppe servirsi Don Bosco per conservare immacolato nel suo
cuore il giglio della purezza fu il suo grande amore alla povertà, intesa come distacco dalle  cose terrene e come mortificazione e spirito di sacrificio.

Purtroppo molte sono state le vittime dalla guerra. Il bilancio è oltremodo impressionante
e doloroso. Da un calcolo approssimativo i morti risulterebbero in totale ben 344, di cui 323, Salesiani e 21 Figlie di Maria Ausiliatrice. La Germania ne perdette 143, la Polonia 84, la Jugoslavia 27, l’Italia 23, l’Austria 18, la Francia 13, il Belgio 7, la Cina 3, il Giappone 3,  l’Inghilterra 1, la Lituania 1. A queste vittime si devono aggiungere almeno altri 360 Salesiani
feriti sui campi di battaglia, colpiti dalle incursioni aeree o immiseriti nei terribilmente famosi campi di concentramento, ove non pochi perdettero forse in modo irreparabile la salute. Sono pertanto, tra tutti, ben 704 le vittime dell’immane tragedia.

Strenna per l’anno 1946: Pratichiamo la virtù della giustizia verso Dio e verso il prossimo.

INDICE:

  • Considerazioni sul primo Centenario della Casa-Madre
  • Avvertenze
  • Strenna per l’anno 1946

Periodo di riferimento: 1945 – 1946

P. Ricaldone, Considerazioni sul primo Centenario della Casa-Madre – Avvertenze – Strenna per l’anno 1946, in «Atti del Capitolo Superiore» 25 (1945) 132, 387-399.

Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB
Direzione Generale SDB

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