Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1887

Buon di, e buon anno’, cari amici, e ima stretta di mano (la galantuomini ! È già da parecchio tempo elio mi lambiccava il cervello per farvi gli auguri del capo d’anno con un presente, che fosse gradito a voi ed a me, ma finora sono stato sempre ondeggiante fra un pensiero e l’altro, senza nulla concludere di sodo. Pur finalmente, quando aveva tutt’ altro in testa, mi è capitato un casetto, che mi spianò la strada, e, senza pensarci, mi fruttò il presente volumetto di strenna.

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1881

Nell ’accingermi a mandarvi i miei augurii, amici miei, un pensiero mi turba la mente, e siccome tra amici di data antica, conviensi che ogni cosa sia palese, non tralascierò di esternarvelo. Allo spirar di un anno ed al sorgere di un altro novello, dicono, anzi sogliam dir noi pure, che abbiamo un anno di più. Io per esempio, a chi mel richiede, senza preamboli e pronto, rispondo che ho 65 anni. E voi, amici, e voi quanti anni avete?….. Quanti anni ho!. Quanti anni avete?. Ohimè, quanto mal si conviene il verbo avere in questa interrogazione, e quanto andiamo errati nell’adoperarlo nella risposta! Noi semplicioni, non- ci accorgiamo che la cosa avvien tutto all’opposto, e che gli anni i quali noi diciam di avere, quelli appunto sono, che più non abbiamo. Sono dessi il terribile sottraendo di quell’operazione aritmetica, incomprensibile direi, e sola, cui dovremmo tener fissa la mente nostra, ogni momento. Continue reading “Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1881”

Pietro Stella – Religiosità vissuta in Italia nell’800

Nel triennio giacobino e negli anni immediatamente successivi la religiosità individuale e collettiva, così come si era andata ponendo ed esprimendo, era stata un fatto complesso, ambivalente o anche ambiguo. Nella costernazione generale prodotta dall’incombere in Italia delle armate francesi nel 1796, varie immagini della Vergine furono viste piangere o muovere gli occhi nelle Marche, in Umbria, a Roma, nel Lazio e
persino in Puglia presso Taranto. A Imola il cardinale vescovo Barnaba Chiaramonti, preoccupato di disordini luttuosi, in un’omelia, che ebbe subito larga risonanza, pose in luce le radici evangeliche ch’era possibile scorgere nella fraternità democratica.

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Luigi Càstano – Un grande cuore

Nel gennaio del 1856, dall’incipiente Ospizio di Valdocco, dov’era
ancora in vita l’angelico Domenico Savio, Don Bosco si recò a Viarigi, nell’Astigiano, a predicare una missione rimasta famosa negli annali del paese e nella storia del Santo. Gli strascichi di una setta religiosa che da anni turbava la secolare vita cristiana del piccolo centro monferrino e della zona circostante, pareva non volessero scomparire. Già due predicazioni straordinarie erano fallite.

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Pietro Stella – Letture cattoliche

Con questo titolo fu edita a Torino a partire dal marzo 1853 una collana di
libretti religiosi indirizzati ai ceti popolari. A promuovere l’iniziativa furono il vescovo di Ivrea, Luigi Moreno, e don Giovanni Bosco, ormai ben conosciuto in Piemonte come il prete che a Torino nei suoi Oratori polarizzava giovani studenti, artigiani e marginali. Una cerchia di ecclesiastici e di laici provvedeva a comporre libretti originali o a tradurne dal francese attingendo a pubblicazioni similari.

Periodo di riferimento: 1853 – 1866

P. Stella, « Letture cattoliche ».

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

Pietro Braido – Educazione alla pace e all’impegno cristiano nella città terrena

Ci sono avvenimenti che non «fanno notizia» semplicemente, tanto incidono sull’uomo e la sua storia. In questi ultimi mesi, alcuni di essi, cosmici o locali, sembrano dover interessare la coscienza di ognuno in modo particolarmente impegnativo. Non ne possono rimanere estranei, evidentemente, gli educatori, se è vero che essi hanno il compito di edificare l’uomo nella fase più sensibile e reattiva della sua esistenza.

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Pietro Braido – Giovanni XXIII vivente messaggio a educatori vivi del nostro tempo

Giovanni XXIII non ha lasciato nessuna grande enciclica sull’educazione né documenti particolarmente decisivi di contenuto formalmente pedagogico. Ma non per questo può considerarsi semplicemente «elegante» la ricerca di eventuali rapporti del suo insegnamento con le preoccupazioni e la missione degli educatori oggi.

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Pietro Stella – Cagliero, Giovanni

CAGLIERO, Giovanni. – Nacque a Castelnuovo d’Asti l’i i genn. 1838 da Pietro e Teresa Musso. Rimasto presto orfano di padre, il 3 nov. 1851 venne accolto da don Giovanni Bosco a Torino nel nascente oratorio salesiano. Finì per legarsi indissolubilmente al suo educatore, divenendone uno dei più versatili e abili collaboratori.

Periodo di riferimento: 1838 – 1909

P. Stella, «Cagliero, Giovanni», in «Treccani.it » (2014),1-3.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

Pietro Stella – Fagnano, Giuseppe

FAGNANO, Giuseppe. – Nato a Rocchetta Tanaro (Asti) il 9 marzo 1844
da Bernardo e Maddalena Pero, contadini di una certa agiatezza, fu avviato per gli studi ginnasiali e la carriera ecclesiastica nel seminario vescovile di Asti, dove fece la vestizione chiericale nel novembre 1855. Nel 1858, data l’esiguità numerica di allievi, il seminario venne chiuso e i chierici furono rimandati alle loro case o affidati ad altri istituti.

Periodo di riferimento: 1844 – 1916

P. Stella, « Fagnano, Giuseppe », in «Treccani.it» (2014), 1-6.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

Pietro Braido – Saggezza educativa e ricerca pedagogica

L’ uomo — in miniatura o adulto — non è (almeno così pensiamo e crediamo) nè un robot, nè puro fascio di istinti monocolori nè gioco quasi meccanico di stimoli-reazioni. Ma nemmeno Io trascendentale, Spirito assoluto o, più modestamente, substantia cogitans che trascina e guida l’automa della res extensa, nè regno immacolato e lucido delle idee chiare e distinte.

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