Come il primo giorno, ci si ispira ancora a quanto è espresso nel brano di Hessen che sta di fronte. Non occorrono nuovi «prolegomeni», altre «fondazioni» o «motivazioni». Ci sorregge l’idea, sempre più radicata e convinta, che l’educazione, come tutte le grandi realtà, nient’altro può essere che opera di intelligenza e d’amore e, su un piano ulteriore, di fede e di «carità».