Stefano Pivato – Don Bosco and the popular theatre in «Don Bosco’s place in history»

The present essay focuses on Don Bosco’s decision to adopt Catholic popular theatre as a further educational tool, to the point that at a later time it becomes part of the methods of the Preventive System. The stage thus becomes, not only a place of learning for the spectators, but also for the actors themselves. The first theatrical performance, according to what is mentioned in Memorie, dates back to June 29, 1847.

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Francesco Traniello – Don Bosco in the history of popular culture in Italy in «Don Bosco’s place in history»

This essay focuses on Don Bosco’s contribution to spreading a popular culture based on religion through his educational activities. Moreover, the Saint was one of the first to realize the need to find, also taking into account the evolving social structure, new ways and techniques for the educational field and also for that one of religious formation.

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Ángel Fernández Artime – “Futuro del carisma di Don Bosco a partire dal Concilio Vaticano II” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014”

Il saggio tratta a grandi linee del Carisma Salesiano dopo “l’evento del secolo” nella Chiesa Cattolica, quello del Concilio Vaticano II. Questo viene trattato non da un punto di vista storico, ma piuttosto come una riflessione programmatica, ossia cercando di leggere a fondo, pur se brevemente, nel passato recente, per offrire alcune prospettive di futuro: in modo immediato, per la ricerca storica che più avanti si dovrà fare; ma soprattutto per continuare con lo sviluppo del carisma nella Famiglia Salesiana.

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Aldo Giraudo – “L’apporto dei Salesiani nell’Italia lacerata dalla guerra (1940-1945) – Le case del Piemonte” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di educazione”

Nel presente saggio viene menzionato un periodo tragico per la nostra nazione, la seconda guerra mondiale, e il ruolo cruciale che ebbero i salesiani, coordinati dal Rettor maggiore Pietro Ricaldone, sul territorio piemontese: si impegnarono in un intenso lavoro di solidarietà e di partecipazione operosa.

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Augusto D’Angelo – Educazione cattolica e ceti medi. L’istituto salesiano ” Villa Sora” di Frascati (1990-1950)

Con questo libro, basato su una ricca e significativa documentazione di prima mano, Augusto D’Angelo, uno studioso non nuovo alla storia della Chiesa e del cattolicesimo, ha rivolto la sua attenzione all’opera educativa svolta dai salesiani nella diocesi tuscolana, a partire dalla fine del secolo scorso. Una attività che comincia con la breve esperienza della gestione del Seminario, voluta dal Cardinal Vannutelli, e successivamente, all’inizio del ‘900, con la nascita dell’Istituto di Villa Sora, il cui obiettivo mirava a realizzare una buona scuola per i figli di quel ceto medio che, non potendo permettersi di indirizzarli verso collegi esclusivi, quale il collegio di Mondragone dei padri gesuiti, ambiva ad una scuola in grado di offrire una buona educazione ed una adeguata formazione culturale e morale ai propri ragazzi.

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Mario Filippi – “Il CCS e l’elledici: un centro e un’editrice a servizio di una formazione integrale dei giovani(1939-1980)” in ” Salesiani di Don Bosco”.

L’opera salesiana che viene presentata in queste pagine, per molti versi è singolare
rispetto alle comuni opere nelle quali i salesiani svolgono la loro missione; per questo parlare della Elledici e del Centro Evangelizzazione e Catechesi Don Bosco, a prima vista, sembrerebbe solo un discorso interno o “di famiglia”, che interessa quasi esclusivamente i salesiani. L’opera svolta da queste due istituzioni, infatti, è chiaramente una attività di indole intra-ecclesiale, dove si parla di catechismi, di testi di religione cattolica, di evangelizzazione, di spiritualità.

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Riccardo Tonelli – “La pastorale giovanile salesiana nella pastorale ecclesiale in Italia dal dopo concilio a oggi” in “Salesiani di Don Bosco in Italia”

Il seguente elaborato propone delle riflessioni: da una parte analizzo la
stagione ecclesiale del dopo concilio (in concreto: dall’inizio degli anni ’70, da quando
cioè l’influsso del Concilio ha iniziato a portare frutti concreti e verificabili nell’ambito dell’azione pastorale quotidiana); dall’altra leggo il vissuto delle comunità ecclesiali impegnate nell’azione pastorale con i giovani dalla sensibilità, specifica e limitata, dell’esperienza carismatica della Famiglia religiosa cui appartengo, quella salesiana.

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Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.

Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale, denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini, con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio, intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza. Continue reading “Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.”

Mara Borsi – “L’oratorio festivo delle figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione integrale delle ragazze (1888-1950)” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014”

La formazione di donne intraprendenti e responsabili di fronte a se stesse, alla famiglia, alla società, alla Chiesa è la finalità che orienta le Figlie di Maria Ausiliatrice nell’animazione degli oratori, delle scuole, delle associazioni, delle opere di formazione al lavoro e di assistenza. Dalle origini dell’istituto l’oratorio è un importante campo di attività promozionale e formativa, ma non è l’unico.

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Pietro Scoppola – “Don Bosco and «modernity»” in “Don Bosco’s place in history”

Pietro Scoppola in his essay focuses on the aspects that bring Don Bosco’s work closer to “modernity”. In particular, his educational method is considered modern because it puts the freedom of expression of children in the first place, encouraging their personal resources without imposing pre-established behaviors. In addition, Don Bosco was a modern pioneer in being able to balance school with professional training and work during a historical period when Italian legislation did not deal with such issues.

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Michal Vojtáš – Pedagogia salesiana dopo don Bosco: Dalla prima generazione fino al Sinodo sui giovani (1888-2018)

  La pedagogia salesiana sviluppa riflessioni che superano la ricostruzione storica dei contesti, delle esperienze e delle visioni originarie di don Bosco sull’educazione. La ricerca pubblicata in questo volume, proseguendo su tale traiettoria, studia primariamente le formulazioni pedagogiche delle generazioni salesiane successive e, a livello di metodo, tenta di superare la sterilità delle pure ricostruzioni documentaristiche. Continue reading “Michal Vojtáš – Pedagogia salesiana dopo don Bosco: Dalla prima generazione fino al Sinodo sui giovani (1888-2018)”

Vittorio Chiari – “Arese 1955-1972: casa per i perdenti nella vita-terra natale dell’operazione mato grosso” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di Educazione”

“La trasformazione della casa di rieducazione Cesare Beccaria di Arese in centro giovanile salesiano sembrerà tra qualche anno una favola, nella migliore delle ipotesi verrà narrata
come un fioretto francescano o un sogno di don Bosco. E invece storia: non un semplice fat- to, ma un evento. Molti protagonisti sono ancora viventi. Alcuni non sono più: Paolo VI, Don
Della Torre, il prof. Bontadini, Aldo Moro, Ezio Vigorelli, l’ing. Setti, tanti giovani d’allora”.

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Giorgio Chiosso – “Don Bosco and the Oratory (1841-1855)” in “Don Bosco’s place in history”

This essay traces the birth and development of the Oratory, the first educational enterprise created by Don Bosco in Turin. The main objective of the Oratory was to welcome and take care of young people, especially those “abandoned and at risk”, so that they could save their souls and make them honest citizens.                   

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