Giovanni Paolo II ha coniato l’antitesi: “cultura di vita” – “cultura di morte” per designare la dialettica dagli esiti contraddittori del vivere contemporaneo.
Giovanni Paolo II ha coniato l’antitesi: “cultura di vita” – “cultura di morte” per designare la dialettica dagli esiti contraddittori del vivere contemporaneo.
La realtà giovanile da molto tempo viene considerata ormai come un vettore o indicatore di cambiamento sociale, sia da parte dei garanti dell’ordine costituito, fosse solo per inquietarsi delle loro eventuali spinte innovative fuori dagli schemi consolidati, sia da parte dei progressisti, fosse solo per godere della loro capacità di contestazione.
Continue reading “Cosimo Semeraro – “Studio introduttivo” in “Colloqui sulla Vita Salesiana 18””
L’analisi della coeducazione, nel senso più ampio, dovrebbe abbracciare un più largo numero di ambienti, cioè le parrocchie, gli oratori e i centri giovanili, i diversi movimenti della famiglia salesiana, i molteplici servizi delle nostre opere; e tutto questo comprendendo le Figlie di Maria Ausiliatrice. Continue reading “Félix Dominguez – “La scuola mista nei collegi salesiani della Spagna” in “Colloqui sulla vita salesiana, 16””
Elenco generale dei membri della Società di s. Francesco di Sales e degli iscritti nelle varie case (oratori, convitti, collegi).
Continue reading “Giovanni Bosco – Società di s. Francesco di Sales – anno 1874”
Il Venerabile don Giuseppe Quadrio cercò di educare i suoi giova ni studenti che si preparavano al sacerdozio ad ascoltare il grido di tanti uomini e donne, soprattutto di giovani, che chiedono, come fece un gruppo di greci all’apostolo Filippo: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21). Egli commento spesso questa pericope evangelica: “Sembra che tutti, sotto la crosta degli interessi, abbiano una grande sete di Gesù, e stiano sempre aspettando qualcuno che glielo faccia vedere: Volumus lesum videre” (n. 22). “Gli uomini che vi avvicinano o che vi fuggono, sono tutti indistintamente affamati di bontà, di comprensione, di solidarietà, di amore: muoiono del bisogno di Cristo, senza saperlo. A ciascuno di voi essi rivolgono una preghiera disperata: Volumus lesum videre!” (n. 26).
Abbiamo qui raccolte tutte le lettere di don Quadrio, che siamo riusciti a rintracciare. Della maggior parte di esse possediamo nell’Archivio l’originale o una fotocopia. Alcune poche sono state riprodotte a mano da persone che non hanno voluto rinunciare al manoscritto autografo.
Periodo di riferimento: 1921 – 1963
G. Quadrio, Lettere (a cura di Remo Bracchi), LAS, Roma 1991.
Lo scopo della pubblicazione è infatti quello di presentare un’edizione criticamente attendibile delle omelie di don Quadrio, rivelando la loro col locazione all’interno del materiale archivistico superstite, per comunicare, attraverso lo scritto, e quindi in forma mediata e irrimediabilmente diluita, la ricchezza e la carica spirituale del pensiero del Servo Dio.
Si tratta di una corposa raccolta di manoscritti originali del venerabile don Giuseppe Quadrio articolata in sette sezioni, che si propone come scopo fondamentale di riprodurre il più fedelmente possibile i suoi ori ginali. Tra questi documenti eccellono in modo speciale il Diario, restituito in un’edizione completa e sicura, e Una miscellanea di varia natura che raccoglie annotazioni e pensieri sparsi: una specie di “zibaldone” spirituale. Non si tratta solo di integrità materiale delle fonti, o di aggiunta di nuove, è in questione la loro significatività. E qui la statura spirituale di don Quadrio emerge in maniera nettamente superiore.
Continue reading “Giuseppe Quadrio – Diario e pensieri. Trasparenze d’azzuro”
Un progetto unitario scandisce queste riflessioni, raccolte dagli appunti del Servo di Dio don Giuseppe Quadrio e ordinate a formare un corso “ideale” di esercizi spirituali: incontrare Gesù. Nel silenzio profondo di tutto lo spirito, egli ci conduce a comprendere come tutto è da Dio, tutto di Dio, tutto per Dio. L’uomo è fatto per la felicità, è divorato da questa sete che non è possibile eludere. Ma nessun bene finito, nessuna gioia terrena può rendere felice il suo cuore. Egli è fatto per l’infinito.
Catholicae religionis ministris persuasum semper fuit in adolescentulis bene instituendis maximam esse sollicitudinem adhibendam. Etenim, iuventu te malis aut bonis moribus imbuta, bona aut mala ipsa hominum societas fiet. Ipse Christus Dominus huius rei veritatis nobis clarum exemplum suppeditavit, praesertim quum parvulis ad se advocatis divinis manibus benediceret, atque clamaret: Sinite parvulos venire ad me.
Continue reading “Giovanni Bosco – Regulae Societatis S. Francisci Salesii”
Catholicae religionis ministris persuasum semper fuit in adolescentulis bene instituendis maximam esse sollicitudinem adhibendam. Etenim, iuventu te malis aut bonis moribus imbuta, bona aut mala ipsa hominum societas fiet. Ipse Christus Dominus huius rei veritatis nobis clarum exemplum suppeditavit, praesertim quum parvulis ad se advocatis divinis manibus benediceret, atque clamaret: Sinite parvulos venire ad me.
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Massimino era nato in una città poco distante da Roma. Il buon genitore scorgendo nel fanciullo ingegno svegliato e precoce, ed una memoria tenacissima, deliberò di recarsi a Roma per procacciargli e maestri e comodità di farlo istruire, quando Massimino toccava gli anni cinque. Messolo alle scuole dei Fratelli delle Scuole Cristiane vi fece maravigliosi progressi.
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