L’estratto rappresenta un dibattito su questioni cruciali legate all’autorità religiosa e ai cambiamenti nella vita religiosa, con un’attenzione particolare alla comunità salesiana.
L’estratto rappresenta un dibattito su questioni cruciali legate all’autorità religiosa e ai cambiamenti nella vita religiosa, con un’attenzione particolare alla comunità salesiana.
L’esperienza di fede è certamente una delle sfaccettature del vissuto umano avvolta nel mistero, difficile da analizzare secondo i canoni della scienza comunemente accettati, ma aperta ad una comprensione dal punto di vista della natura corporea della persona. Continue reading “Pio Scilligo – “Le emozioni e l’esperienza di fede” in “Proporre la fede nella cultura contemporanea. Riflessioni salesiane””
L’edizione del 2004 dell’Epistolario di Santa Maria Domenica Mazzarello, è riveduta ed e ulteriormente arricchita nelle note, prediligendo chiarificazioni di tipo storico, biografico o contenutistico. L’epistolario è composto da 68 lettere, scritte dalla Santa tra il 1874 al 1881. Le lettere sono una importante fonte storica per le origini dell’Istituto, in quanto non mancano riferimenti precisi a persone e circostanze della prima ora, accennano a problemi e successi delle FMA, alla prima espansione delle opere e delle comunità, ma anche alle defezioni e decessi di giovani sorelle. Nell’immediatezza di comunicazioni familiari emergono criteri di giudizio e di orientamento della madre, le sue speranze come le sue preoccupazioni, insomma traspare in controluce quella fedeltà creativa a don Bosco che fa pensare a un modo femminile di incarnare il carisma salesiano. Continue reading “María Esther Posada – La sapienza della vita. Lettere di Maria Domenica Mazzarello”
Il volume raccoglie gli articoli dei diversi giornali che hanno parlato di Giovanni Bosco durante le tappe del cammino verso la santità. Dopo un inquadramento storico-politico e un accenno alla stampa periodica italiana dei decenni 1888-1934 si sofferma l’attenzione su tre momenti: la morte di Don Bosco, la beatificazione, la santificazione. Di ognuno se ne tratta a partire dalle diverse testate giornalistiche, ognuna proponendo titoli e fatti diversi i quali risaltano tutti l’unicità di quest’uomo.
Continue reading “Maria Concetta Ventura – L’immagine di Don Bosco sulla stampa italiana”
In questo articolo, viene riportata un’esperienza pastorale diocesana di ispirazione “donboschiana”, secondo la quale i giovani sono educatori e testimoni di Gesù per i loro stessi coetanei. In questo senso, dalla sua esperienza Don Paolo Gariglio ne ritrae una vera e propria pedagogia giovanile, dove i giovani formati cristianamente secondo una precisa metodologia diventano a loro volta pastori di altri giovani, costruendo un vero e proprio ponte tra i ragazzi e i sacerdoti e tra il sacerdote e Dio.
Non stupisce che Gesù si sia presentato in veste di straniero. Lo straniero è una persona diversa, che ha un’ altra cultura o un’ altra fede; lo straniero disturba perché non entra nel nostro schema di pensiero e nelle nostre abitudini. Accogliere lo “straniero” è far sì che si senta a casa sua, a suo agio; che trovi uno spazio libero dove poter entrare e scoprire se stesso come creatura libera. Accogliere, in questo senso, non vuol dire cambiare le persone ma offrire lo spazio in cui, chi accoglie e chi viene accolto, vivono un momento di comunione e di pace nuova. Lo “straniero”, certe volte, è profetico; fa cadere le nostre barriere e le nostre paure; oppure ci fa prendere coscienza che queste esistono e le rinforza ancora di
più. Accogliere quindi è sempre un rischio, un incomodo. Ma Gesù non viene forse a disturbare le nostre abitudini, le nostre comodità, le nostre stanchezze? (Vanier, 2002, 299-318)
L’autore riporta la sua esperienza pastorale, mettendo l’accento sull’importanza fondamentale di costituire e di fare esperienza, per il giovane, di una comunità viva, prima ancora di iniziare un cammino spirituale. Relativamente a quest’ultimo dedica, tuttavia, maggiore importanza delineando alcuni atteggiamenti necessari, i diversi livelli e gradi di maturazione personale, concludendo con l’importanza del rapporto interpersonale caratterizzante l’accompagnamento spirituale e il discernimento vocazionale.
Indice:
Periodo di riferimento: 2004
G. Mana, L’accompagnamento spirituale nelle comunità ecclesiali. L’esperienza di un pastore nei quartieri torinesi, in «Quaderni di spiritualità salesiana», Nuova serie-2, Roma, 2004, 85-94.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Il tema ci rimanda al passato, all’insegnamento e alla prassi dei fondatori, ma anche al futuro, in quanto l’istituto si è ormai impegnato in un nuovo progetto formativo che coinvolgerà ogni FMA. Interpella però il nostro presente, come presa di coscienza morale e di impegno spirituale, come responsabilità storica.
L’accompagnamento spirituale può essere inteso come un servizio d’ascolto e come una relazione d’aiuto che ha lo scopo di orientare ai valori, aiutare l’accompagnato a fare ordine nella propria mente e nella propria esperienza di vita.
Gli educatori e quanti hanno esperienza nella formazione di preadolescenti e giovani, sanno di quanto impegno interiore e slancio sincero essi siano capaci. Anche oggi, nonostante le dissipazioni e il frastuono mediático, nonostante i guasti psicologici indotti da disagi familiari e sociali e da esperienze precoci, i nostri ragazzi sono in grado di percepire l’appello interiore del Signore e il desiderio profondo di perfezione cristiana.
L’idea di “accompagnamento ” nella Sacra Scrittura è presente ovunque. È presente nella chiamata ad esistere, è presente nella chiamata ad un progetto in vista di una missione. Ma questa nozione è sempre legata alla fede di un Dio che parla e interagisce con l’uomo o con
l’intero popolo. Dio si manifesta ad Abramo e, dopo che questi ha riconosciuto colui che Io chiama ad esistere, lo accompagna fino a stabilire un’alleanza in vista di un progetto-missione.
Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale. Il primo risale agli anni ‘50 e viene rievocato da uno dei primi «oratoriani», Giuseppe Brosio (1829-1883)1, che verso il 1880 rilascia una testimonianza su una contestazione avvenuta all’Oratorio intorno agli anni ‘50. Il secondo evento è legato a certe campagne giornalistiche degli anni 1882-83 che lanciano contro don Bosco l’accusa di «politico» o «politicante» occulto. Don Bosco non respinge del tutto l’addebito; anzi, non esita a sottolineare in più occasioni la finalità e la portata sociale e politica della sua scelta «educazionista».
In clima idealistico fu di moda irridere alla metodologia pedagogica e didattica, facilmente scambiata con il «pedagogismo» e il «didattismo». E si dimenticò, forse, che da quando ci fu educazione, essa non potè attuarsi, nel nostro piccolo mondo umano, fatto di umili cose, di brevi gesti, di incerte parole, se non con elementari mezzi di comunicazione, che potevano esprimere realtà grandi, assolute, ma non erano essi stessi nè grandi nè assoluti.
Continue reading “Pietro Braido – Tecnica pedagogica e primato dello spirituale”
Questa sua ricerca rappresenta un saggio scientificamente valido di riflessione teologico-pastorale, innanzi tutto per la struttura ben articolata dell’intero studio, ed inoltre per il rigore con cui è stato utilizzato il metodo « empirico-critico », proprio della Teologia pastorale. Ha compiuto un’analisi scientificamente vagliata degli attuali orientamenti e modelli di pastorale generale e di pastorale giovanile, adottati soprattutto nelle Chiese locali italiane.
Continue reading “Riccardo Tonelli – Pastorale giovanile oggi”
Abstract
Per il figlio Guglielmo, quindicenne, prigioniero e lontano dal suo cuore di madre, la nobildonna catalana Duoda (sec. IX) scrisse un manualetto di vita cristiana, in modo che il giovane potesse trovare in quelle pagine lo specchio nel quale scorgere, al di sopra di ogni possibile dubbio, lo stato di salute della propria anima. Questa preoccupazione materna di guida e di educazione cristiana dei giovani traduce l’esortazione di Paolo a Tito: «Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro» (Tt 2,6-8). A questa tradizione di pedagogia cristiana, fatta di insegnamento e di testimonianza, si richiama il contenuto del presente volume, dedicato all’accompagnamento spirituale dei giovani. La competenza e l’esperienza pastorale dei singoli autori e l’armonica articolazione delle tematiche rendono oltremodo valida e attuale la proposta d’insieme del presente sussidio, che, oltre alle relazioni presentate al convegno del 2-4 gennaio 1998, ampliate e rielaborate per la stampa, ospita anche un’appendice bibliografica con più di duecento titoli sul tema in questione.
Continue reading “Jesús Manuel García – Accompagnare i giovani nello Spirito”
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