Alberto Caviglia – La Romanità di Don Bosco

Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.

È un uomo di genio. Lo ha riconosciuto con indiscutibile autorevolezza la felice memoria di P. P. Pio XI, proclamando « la grande, altissima luminosità del suo pensiero, che gli tracciò l’ispirazione di quella grande opera, della quale doveva riempire prima la sua vita, e poi il mondo intero » e vedendo in Lui forza e vigoria di mente, luminoso e vasto ed alto pensiero, e non comune, anzi superiore di gran lunga alla ordinaria, vigoria di mente e d’ingegno… una di quelle anime, che, per qualunque via si fosse messa, avrebbe certamente lasciato grande traccia di sè ».

Periodo di riferimento: 1838 – 1870

A. Caviglia, La Romanità di Don Bosco, in «Salesianum» 10 (1948) 339-350.

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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