This essay deals with the educational method adopted by Don Bosco. The Saint saved many young workers from dangerous environments and of dubious morality by involving them in learning useful trades for their future through workshops.
This essay deals with the educational method adopted by Don Bosco. The Saint saved many young workers from dangerous environments and of dubious morality by involving them in learning useful trades for their future through workshops.
Indice:
Periodo di riferimento: 1986 – 1987
J. Heriban, Lo stile pastorale salesiano alla luce dell’insegnamento e della prassi apostolica di san Paolo, in «Quaderni di spiritualità salesiana 7», Roma, 1992, 21-34.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Silvio Tramontin, in his essay, analyzes the concept of “work” according to the vision of Don Bosco.The Saint saved many young workers from dangerous environments and of dubious morality by involving them in learning useful trades for their future. The work was also accompanied by recreational moments (games and physical activity) and religious instruction.
“Militici est vita hominis super terroni” (Gb 7,1): così rende (con una lieve forzatura) il testo originale la traduzione latina della Volgata. L’espressione ha avuto fortuna, perché sintetizza bene sia la vicenda di Giobbe, sia quella di altri grandi personaggi della Bibbia: la vita umana è una lotta, un combattimento. Giobbe infatti è il terreno di scontro di una sfida che Satana lancia a Dio: l’uomo è capace di amare Dio gratuitamente? anche quando viene colpito nei beni materiali, negli affetti familiari, nella salute? Dio accetta la sfida e dà mano libera a Satana.
Nella ricerca storica, l’introduzione e conoscenza di don Bosco nell’ambiente tedesco porta la data dell’anno 1883, anno di pubblicazione di un’opera francese, tradotta in tedesco, sulla persona e le opere di don Bosco, da parte del medico dott. Charles D’Espiney. Il suo desiderio di promuovere l’unione dei Cooperatori salesiani lo spinse a scrivere un libretto con la narrazione di fatti riguardanti la vita di don Bosco. Il libretto capitò nelle mani del vescovo Dr. Johannes Laurent, che ne propose la traduzione in tedesco e scrisse una premessa datata “Pasqua 1882”.
Nella Polonia, che scomparve nel 1795 dalla carta politica dell’Europa e vi riapparve nel 1918, la Società Salesiana incominciò la sua attività nel 1892 a Miejsce, paese sperduto, nella diocesi di Przemysl, della regione Galizia, all’epoca politicamente appartenente all’impero Austro-Ungarico. A fondarla fu uno dei primi salesiani polacchi don Bronisiaw Markiewicz, che per motivi di forti contrasti con i Superiori di Torino, inerenti all’interpretazione e all’applicazione nella prassi del carisma salesiano in un altro contesto sociale e culturale, decise di fondare una propria congregazione religiosa, rifacendosi allo spirito originario di don Bosco, e lasciò i salesiani nel 18973.
The author of this paper outlines some aspects from the social and historical point of view of the city of Turin in the period in which Don Bosco lived and worked, to give a new key to understanding the Founder of the Salesian Family.
Continue reading “Giuseppe Bracco – Don Bosco and civil society in «Don Bosco’s place in history»”
Il presente elaborato vuole essere una presentazione dei contenuti biblico- pastorali di Gv 10 e della sua proiezione nelle Costituzioni salesiane.
In this paper the author describes how the spiritual bond between Don Bosco and Maria Mazzarello was born, up to the idea on the part of the Saint to create a Salesian women’s congregation. In fact, the Institute of the Daughters of Mary, Help of Christians, was founded by the two Saints in 1872.
The theme addressed in this essay concerns the foundation of the Institute of the Daughters of Mary, Help of Christians, commissioned by Don Bosco and Maria Mazzarello, all framed in the historical and ecclesiastical context of the time.
Non stupisce che Gesù si sia presentato in veste di straniero. Lo straniero è una persona diversa, che ha un’ altra cultura o un’ altra fede; lo straniero disturba perché non entra nel nostro schema di pensiero e nelle nostre abitudini. Accogliere lo “straniero” è far sì che si senta a casa sua, a suo agio; che trovi uno spazio libero dove poter entrare e scoprire se stesso come creatura libera. Accogliere, in questo senso, non vuol dire cambiare le persone ma offrire lo spazio in cui, chi accoglie e chi viene accolto, vivono un momento di comunione e di pace nuova. Lo “straniero”, certe volte, è profetico; fa cadere le nostre barriere e le nostre paure; oppure ci fa prendere coscienza che queste esistono e le rinforza ancora di
più. Accogliere quindi è sempre un rischio, un incomodo. Ma Gesù non viene forse a disturbare le nostre abitudini, le nostre comodità, le nostre stanchezze? (Vanier, 2002, 299-318)
Indice
Periodo di riferimento: 1885 – 1980
J.J. Bartolomè, La vita apostolica come preghiera salesiana, in « Quaderni di spiritualità salesiana 6 », Roma, 1991, 61-71.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.