La documentazione e le notizie raccolte in queste pagine vogliono offrire un modesto contributo alla conoscenza della riflessione pedagogica nella Congregazione Salesiana. Prima di aprire tale discorso, si è ritenuto però utile ricordare il pensiero del Fondatore sull’argomento; e prima ancora, fare qualche rapido cenno ai suoi contatti con gli educatori e pedagogisti contemporanei, tenendo ovviamente presenti gli studi più recenti e attendibili al riguardo. Nell’ultima parte del lavoro, sono messi in risalto i primi contributi dei Salesiani nell’ambito della riflessione pedagogica. In generale, si è cercato di individuare alcuni momenti, aspetti, problemi e nomi significativi. Continue reading “José Manuel Prellezo – Studio e riflessione pedagogica nella Congregazione Salesiana 1874-1941. Note per la storia”→
Fra le «fonti» di genere e valore diverso, atte a favorire una piena intelligibilità degli scritti propriamente pedagogici, crediamo che si possa, anzi, si debba porre la corrispondenza «d’amorosi sensi» intercorsa fra i giovani e don Bosco, corrispondenza della quale intendiamo qui offrire un significativo saggio. Se infatti è vero che il sistema educativo di don Bosco si è tradotto in documenti riflessi dopo che si è concretizzato nel vissuto quotidiano di Valdocco, è altrettanto vero che il volto di questo vissuto è prima di tutto quello dei giovani da lui accostati. Continue reading “Francesco Motto – Ricordi e riflessi di un’educazione ricevuta. Un ex allievo del primo Oratorio scrive a don Bosco”→
L’attuale saggio critico è estratto da una ricerca più ampia storico-teologica riguardo L’amicizia in lettere e biografie scritte di San Giovanni Bosco.
Nel presente articolo il problema è affrontato nella sua prospettiva diacronica, con riferimento esclusivo alla biografia di Luigi Comollo.
L’8 dicembre 1885 — cent’anni fa — don Bosco, in una lettera circolare ai Salesiani, scriveva: «Valendomi della facoltà che mi attribuiscono le nostre Regole, nomino a Prefetto della Pia Società Salesiana D. Celestino Durando, esonerandolo dall’ufficio di Consigliere scolastico, che occupava finora, mentre in suo luogo e nell’ufficio di Consigliere scolastico della nostra Pia Società, eleggo e nomino D. Francesco Cerruti, attualmente Ispettore dell’Ispettoria Ligure e Direttore del Collegio d’Alassio». Continue reading “José Manuel Prellezo – Francesco Cerruti Direttore generale della scuola e della stampa salesiana (1885-1917)”→
Non è stata ancora scritta una storia dell’opuscolo di Don Bosco sul «sistema preventivo», al quale prevalentemente è rimasta ancorata in certi periodi la sua fama di educatore-pedagogista, all’interno degli Istituti religiosi da lui fondati e in più larghe cerchie di conoscitori e imitatori. L’edizione critica delle scarne pagine e di quelle alquanto più diffuse, di cui esse furono considerate, inizialmente, semplice appendice, potrà invogliare a intraprendere una ricerca, non certo marginale, per la compiuta conoscenza della «salesianità», sviluppatasi intorno a Don Bosco, e della stessa storia contemporanea dell’educazione cristiana. Continue reading “Pietro Braido – Giovanni (S.) Bosco, Il sistema preventivo nella educazione della gioventù. Introduzione e testi critici”→
Tradurre nella realtà della vita spagnola lo spirito e le attività della Casa Madre salesiana di Torino, creata e diretta dallo stesso fondatore, San Giovanni Bosco è stata l’aspirazione che ha incoraggiato i Salesiani, una volta insediati nel piccolo villaggio di Sant Vicenç de Sarria, nel febbraio dell’anno 1884. Tale è la filosofia alla base della costruzione morale, culturale e anche materiale di questa Casa, il cui centenario è stato appena celebrato (1884-1984). Continue reading “Ramón Alberdi – Las escuelas profesionales salesianas de Barcelona-Sarriá una obra centenaria 1884-1984”→
Mentre l’opuscolo sul sistema preventivo del 1877 ha goduto di fama pressoché ininterrotta nella tradizione donboschiana, la lettera da Roma del 1884 ha vissuto stagioni ineguali di presenza e di oblìo. Letta, almeno nella redazione breve, all’esclusivo destinatario, il «piccolo mondo antico» dell’Oratorio di Torino-Valdocco, e, nella duplice redazione, ricorrente, tra i «sogni », nei quaderni dei novizi di fine secolo, il documento sembra entrare in una nuova fase storica e ideale, messaggio pedagogico universale, intorno al 1920. Continue reading “Pietro Braido – La lettera di Don Bosco da Roma del 10 maggio 1884”→
Anche l’ISS ha una preistoria e una storia. Per definirne meglio la natura e i compiti non sembra, dunque, inutile cercarne le origini e il divenire. La coscienza delle « radici » non diventa necessariamente schiavitù o condizionamento. Basta saperne sceverare criticamente le positive necessità e l’essenziale significato storico, liberandolo da ridondanze gratuite e da interpretazioni soggettive. Continue reading “Pietro Braido – ISS realtà nuova radicata in una tradizione”→
Il Servo di Dio Don Filippo Rinaldi (1856-1931), terzo successore di Don Bosco nel governo della Società Salesiana, figura di primo piano nel campo dell’agiografia e della spiritualità, figura-ponte tra la prima e la seconda generazione dei salesiani, ultimo Rettor Maggiore che abbia avuto con Don Bosco dimestichezza di vita e di pensiero, fu una personalità ad un tempo umile e possente che del Padre seppe ritrarre la paternità e la santità in modo veramente mirabile. È perciò che oggi ci è grato presentarlo quale maestro di pedagogia e di spiritualità salesiana, Continue reading “Eugenio Valentini – Don Rinaldi maestro di pedagogia e di spiritualità salesiana”→
Nelle pagine del fascicolo pedagogico del 1877, don Bosco mette in risalto i vantaggi del Sistema preventivo e altri motivi per cui esso dovrebbe essere preferito; ma, allo stesso tempo, egli riconosce che la “applicazione pratica” del metodo di educazione da lui proposto comporta, per gli educatori, “alcune difficoltà”. Le difficoltà non mancarono neppure a Valdocco, specialmente nell’ambito disciplinare. Continue reading “Giovanni Bosco – Lettera da Roma alla comunità salesiana dell’Oratorio di Torino-Valdocco”→
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.
Il corso intende presentare la pedagogia salesiana nella sua evoluzione dalla prima generazione dei salesiani al terzo millennio, in connessione con diverse correnti pedagogiche, attualizzando le sue applicazioni alle problematiche educative contemporanee. Obiettivo del corso: la conoscenza della pedagogia salesiana nelle sue diverse fasi di sviluppo: dalle prime formulazioni della prima generazione dei salesiani fino alle teorizzazioni e buone pratiche contemporanee; la sistematizzazione degli elementi fondamentali della pedagogia salesiana in un insieme coerente; il confronto la pedagogia salesiana con le maggiori teorie pedagogiche; l’abilitazione alla progettazione educativa salesiana in un contesto specifico.
Si consiglia di accedere al corso dopo aver studiato almeno le basi del Sistema Preventivo di don Bosco per poter apprendere con efficacia i contenuti del presente corso che si collocano in tempi successivi a don Bosco. La tematica è suddivisa in dieci unità tematiche e ognuna di esse prevede i seguenti passaggi d’apprendimento:
Studiare una lettura importante che approfondisce gli elementi paradigmatici della tematica trattata (circa 15 pagine per unità)
Accompagnare la lettura con la presentazione in pdf.
Il corso è offerto dal salesiano Michal Vojtáš, ricercatore e professore nell’area della pedagogia salesiana all’Università Pontificia Salesiana di Roma.