Il saggio mostra l’impegno personale di don Rua nella fondazione della casa salesiana di Alessandria d’Egitto, allora città principale dell’Egitto e porta dell’Africa.
Il saggio mostra l’impegno personale di don Rua nella fondazione della casa salesiana di Alessandria d’Egitto, allora città principale dell’Egitto e porta dell’Africa.
In occasione del 50° anniversario dell’arrivo dei primi salesiani a Muyurina, nell’oriente boliviano, pubblichiamo la testimonianza di uno dei protagonisti, don Dante Invernizzi (1916-2001), così come raccolta personalmente da Sergio Todeschini nell’agosto 1997 e rivista dal narratore.
La seconda parte del contributo sul lavoro apostolico ed educativo dei salesiani a Vienna si concentra su alcuni aspetti dell’educazione, praticata dai salesiani nei confronti degli educandi.
L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (1840-1870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
Nel secondo Capitolo Generale salesiano (1880), fu affidato al prefetto generale, don Rua, il compito di mantenere con gli ispettori una corrispondenza mensile, allo scopo di “essere informato e, a sua volta, informare il Rettore Maggiore dell’andamento delle loro ispettorie”.
Lo scopo di questa ricerca, che sarà pubblicata in tre parti, è di presentare i diversi aspetti dell’educazione e della formazione cristiana che i salesiani offrivano attraverso le molteplici tipologie e forme istituzionali nella loro prima casa di Vienna, capitale dell’impero asburgico.
This note is an attempt to provide the conclusions of an extensive statistical survey covering the last 120 years of Salesian vocations nurtured and cultivated in the «English Province» under its various guises, by the various communities, and with particular reference to the Novitiates during this period.
El 18 de diciembre de 1859 tuvo lugar una reunión en la cual fue fundada la Sociedad de S. Francisco de Sales. En 2009 se cumple, por tanto, el 150 aniversario de esta fecha histórica.
Para conmemorarla se publica aquí el texto genuino del acta de dicha reunión.
La risonanza nazionale ed internazionale del nome di don Bosco, la sua fama in alcuni ambienti vaticani, la sua nota sollecitudine per le missioni ad gentes e gli emigrati italiani in America Latina, la «propaganda» dei loro esiti positivi effettuata attraverso il «Bollettino Salesiano», furono all’origine delle richieste che pervennero ai salesiani di Torino di fondare opere negli Stati Uniti.
Lo scritto “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane” (1883), rimasto inedito, fu pubblicato, l’anno 1935, nel vol. XVI delle Memorie Biografiche da E. Ceria, ritenendo il testo una «lunga circolare» da attribuire a don Bosco.
El 18 de julio de 1936, una parte del Ejército español, se alzó en armas contra la República establecida en España desde el 14 de abril de 1931, pero este alzamiento no triunfó en todo el territorio nacional.
La consecuencia inmediata fue el inicio de una guerra que, a lo largo de tres años (1936-1939), enfrentó a dos bandos militares con fuerte y amplio apoyo civil: el republicano o «rojo» y el franquista o «nacional».
Alla fine della seconda guerra mondiale i salesiani dell’Ispettoria tedesca si trovavano davanti alle loro case rovinate dalla guerra. Per le strade, tra le rovine delle città, vedevano i giovani senza tetto, senza genitori e senza patria.
A tale situazione risposero prontamente con la decisione di costruire abitazioni per apprendisti.
Il salesiano don Giuseppe Cognata, “eletto” nel 1933, dalla Santa Sede vescovo della diocesi di Bova, in provincia di Reggio Calabria, intraprese a Bova una azione pastorale adeguata e coraggiosa sotto l’aspetto religioso e sociale che portò a felici risultati.
L’articolo riprende ed amplia quanto già presentato sul fascicolo 22 (1993): la situazione politica, economica, culturale, religiosa della Slovenia nel cinquantennio precedente la prima guerra mondiale, la particolare conoscenza di don Bosco e dell’Opera salesiana che si aveva in quella terra (addetta ad attività rieducative più che educative), l’apertura non facile del collegio di Rakovnik (1901) della casa di Radma (1907) e della scuola agricola/seminario di Werzej (1912), il contributo essenziale dei Cooperatori (sacerdoti, laici, autorità religiose, politico-amministrative).
L’autore intende recuperare il ruolo di “fondatore dell’Opera salesiana in Congo” giocato da don Francesco Scaloni (1861-1926) ispettore della ispettoria belga, attraverso la presentazione della sua azione per l ’apertura, il consolidamento e l ’orientamento delle missioni salesiane in quella terra.
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