La obra “Dom Bosco” de Charles D’Espiney es un hito en la narrativa biográfica al ofrecer la primera visión completa de la vida de Don Bosco.
La obra “Dom Bosco” de Charles D’Espiney es un hito en la narrativa biográfica al ofrecer la primera visión completa de la vida de Don Bosco.
Dopo un’attenta analisi del perché di bombardamenti aerei sulle città e del quadro teorico che presiedette ai bombardamenti strategici effettuati sulle città italiane nel biennio nel 1943-1945 – una volta passata l’Italia dallo stato di cobelligeranza al fianco della Germania a quello di cobelligeranza a fianco degli Alleati Occidentali – l’autore presenta le incursioni aeree del 25 settembre 1943, del 29 gennaio e 24-25 agosto 1944, con tutti i terribili danni che subì il patrimonio edilizio dell’Opera salesiana della città, costituita dalla casa salesiana (con scuole e oratorio) e dalla chiesa-santuario del S. Cuore di Gesù.
Nell’arco di quarant’anni infinite cose possono cambiare e, non certo, superficialmente. Ciò poteva avvenire, ed è avvenuto, ancor più nel quarantennio 1944-1984, tempo di impreviste evoluzioni, se non addirittura rivoluzioni, verificatisi sia nel mondo sociale e politico che in quello ecclesiastico.
This essay explores the evolution of Don Bosco’s missionary vision, particularly his aspirations regarding missions in China, as documented in his Spiritual Testament and other correspondence. Don Bosco’s missionary call is analyzed within the context of his broader mission to serve poor and abandoned youth, tracing the development of his missions from South America to potential endeavors in China.
This text outlines the historical trajectory of the FMA (Daughters of Mary Help of Christians) Institute in Slovakia.
Nell’immensa letteratura sul terremoto che colpì la città di San Francisco in California (USA) dal 18 al 20 aprile 1906, non sono ancora state rese note nella loro interezza le dirette testimonianze dei salesiani che colà si trovavano addetti alle Chiese etniche dei SS. Pietro e Paolo, del Corpus Christi (e di San Giuseppe nella vicina città di Oakland).
L’oggetto dello studio è la presentazione della genesi e dello sviluppo delle strutture salesiane in Polonia fino al 1979. Si sono individuati i criteri fondamentali con cui i responsabili della Congregazione Salesiana procedevano per ristrutturarla in ispettorie: nel nostro caso l’applicazione di detti criteri non è stata sempre lineare; talvolta addirittura conflittuale.
Nell’ottobre del 1904 la Congregazione salesiana aprì a Sierck, vicino all’odierna zona di confine fra Francia, Lussemburgo e Germania, una “Missione cattolica” per la cura pastorale degli operai italiani immigrati, che dalla fine del XIX secolo vivevano nel Nord della Lorena. Era la prima casa salesiana nel Reich tedesco.
La rievocazione del divenire dell’idea e della realtà dell’oratorio salesiano in Italia abbraccia vent’anni di particolare rilievo nella storia della Chiesa, dello Stato e della Società salesiana. Questa, con i Rettori Maggiori don Filippo Rinaldi e don Pietro Ricaldone, ha una straordinaria crescita in numero di soci e di opere, e notorietà, anche grazie alla beatificazione e canonizzazione di don Bosco.
Il testo traccia l’evoluzione della pubblicazione delle “Memorie Biografiche” di Don Bosco all’interno della comunità salesiana.
La vita quotidiana in una struttura educativa come quella di Torino-Valdocco decisamente ristretta per accogliere 24 ore su 24 e per molti mesi all’anno una massa giovanile molto eterogenea per età, provenienza, esperienze, dialetto, interessi e permanenza poneva problemi educativi e disciplinari a don Bosco e ai suoi collaboratori.
Il manuale del 1908 viene considerato un punto d’arrivo e di partenza significativo che qualifica l’impegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice dei primi decenni del Novecento in ordine all’interpretazione delle genuine «tradizioni salesiane» non solo per quanto riguarda la vita religiosa, ma anche per quello che attiene al metodo educativo.
I profili e i cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice costituiscono una fonte significativa per la costruzione di un’immagine religiosa attraverso le categorie dell’edificazione. Esse rappresentavano sobri elementi biografici rispetto alle più dettagliate connotazioni spirituali e alla descrizione riguardante il tempo della malattia e il momento della morte.
Partendo dal «sistema preventivo di don Bosco» come criterio pedagogico fondamentale degli orientamenti educativi dell’Istituto delle FMA, l’articolo analizza in che modo viene presentato ed interpretato negli Atti dei Capitoli Generali (CG) dal 1880 al 1922 ed evidenzia le prospettive emergenti nell’ambito dell’educazione della donna.
Il presente studio premette una contestualizzazione di carattere storico e teologico che fa da quadro di riferimento all’intera riflessione, e presenta le fonti documentarie e letterarie della ricerca.
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