Il primo regolamento dell’Oratorio di Valdocco è stato scritto interamente di propria mano da don Bosco nel 1854. I due manoscritti, che lo contengono, documentano la sua modalità di esposizione della visione dell’Oratorio.
Il primo regolamento dell’Oratorio di Valdocco è stato scritto interamente di propria mano da don Bosco nel 1854. I due manoscritti, che lo contengono, documentano la sua modalità di esposizione della visione dell’Oratorio.
L’association Le Valdocco a été fondée en 1995, sur « La Dalle » à Argenteuil (Val d’Oise), dans le contexte d’une cité qui avait été traumatisée par la violence des émeutes urbaines du début des années 90. Elle est née de la rencontre entre un collectif d’habitants, inquiets pour le devenir de leurs enfants dans ce quartier marqué par la violence, et des Salésiens de Don Bosco, désireux de re-expérimenter le modèle de leur fondateur dans la réalité contemporaine de la banlieue.
Il contributo si propone di indicare alcune direzioni interpretative emergenti dalla lettura delle lettere scritte da don Bosco nel periodo che va dal 1835 al 1863 e che sono contenute nel primo volume dell’Epistolario edito da Francesco Motto. Tali fonti riguardano la prima fase dell’attività del santo educatore.
L’autore dell’edizione critica del primo volume delle lettere di don Giovanni Bosco dal 1835 al 1863 presenta il piano editoriale dell’opera a cura dell’Istituto Storico Salesiano. Delle lettere di don Bosco esisteva una raccolta curata da don Eugenio Ceria negli anni cinquanta, ma dagli studiosi si sentiva l’urgenza non solo di completarla con centinaia di lettere inedite, ma anche di impostarne l’edizione con criteri scientifici più rigorosi.
L’articolo ricostruisce l’attività, le motivazioni e il drammatico destino del salesiano don Titus Zeman (1915-1969), sulla base di fonti archivistiche e di notizie raccolte col metodo della storia orale. Dopo un cenno allo stato della documentazione conservata negli archivi pubblici sull’attività della polizia segreta comunista nella Cecoslovacchia, l’autrice delinea il periodo storico che fa da cornice agli eventi studiati.
Edizione critica del quaderno autografo contenente le istruzioni predicate da don Bosco ai Salesiani durante gli esercizi spirituali che si svolsero a Trofarello (Torino) nel settembre 1869 (ASC A2250604). Si tratta di un documento molto significativo.
Don Michele Rua era torinese di famiglia e di nascita e apparteneva alla Chiesa di Torino da sempre: era stato battezzato l’11 giugno 1837 nella chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda (poi parrocchia di S. Gioacchino e dal 1909 anche parrocchia di Maria Ausiliatrice), in Borgo Dora.
Quando don Michele Rua nasceva, il 9 giugno 1837, il Piemonte era retto da un regime assoluto, lo Stato si presentava come integralmente cristiano, l ’economia era ancora prevalentemente agricola. Qualche anno più tardi la regione era al centro dei processi di unificazione nazionale. Nasceva uno Stato laico, con venature anticlericali.
L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (18401870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (1840-1870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
Il Rettor Maggiore esprime profonda commozione per il trasferimento della Direzione Generale da Torino a Roma, segnando la fine di un periodo significativo nella storia della Congregazione salesiana. Torino è stata il luogo delle prime iniziative di Don Bosco e il centro della crescita della Congregazione. Continue reading “Luigi Ricceri – “Le missioni, strada al rinnovamento” in “Atti del Capitolo Superiore””
Don Bosco, at the advice of his spiritual director, St Joseph Cafasso from autumn 1844 to summer 1846 lived at the Barolo Refuge as chaplain of the Little Hospital of St Philomena, opened in August 1845. In the same place and in other temporary places not far from Valdocco, he carried out his early priestly ministry on behalf of boys, mostly immigrant lads who had no parish of reference. On the vigil of his move to the Pinardi house, he drew up for the civil authorities of the city of Turin, who were responsible for and concerned about public order, a very brief account of his three years of catechetical activity, indicating the aims and results he had achieved that were positive both for civil society and the Church (no. 1). Continue reading “Giovanni Bosco – Beginning, Extension and Charismatic and Institutional Consolidation of the Work at Valdocco”
La vita quotidiana in una struttura educativa come quella di Torino-Valdocco decisamente ristretta per accogliere 24 ore su 24 e per molti mesi all’anno una massa giovanile molto eterogenea per età, provenienza, esperienze, dialetto, interessi e permanenza poneva problemi educativi e disciplinari a don Bosco e ai suoi collaboratori.
Nell’estratto, il Rettor Maggiore offre un resoconto delle sue visite alle varie Ispettorie, evidenziando l’importanza del lavoro missionario e dell’educazione dei giovani, specialmente in Brasile. Continue reading “Renato Ziggiotti – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
Alcuni specialisti offrono delle riflessioni circa determinati aspetti della vicenda storico-spirituale di don Bosco raccontata dalla recente biografia di Pietro Braido, precedute da una rapida sintesi sia del lavoro dello studioso sia del quadro storico generale in cui si colloca l’opera di don Bosco.
Continue reading “Autori Vari – Don Bosco visto da Pietro Braido in “Ricerche storiche salesiane””
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