Il testo presenta una riflessione sul significato e sulla complessità dell’elaborazione dell’annuario dell’Associazione Federativa SCS/CNOS. Continue reading “Senza autore – L’impegno dei salesiani per i ragazzi e i giovani in difficoltà”
Il testo presenta una riflessione sul significato e sulla complessità dell’elaborazione dell’annuario dell’Associazione Federativa SCS/CNOS. Continue reading “Senza autore – L’impegno dei salesiani per i ragazzi e i giovani in difficoltà”
Dalla sua fondazione nel 1984 per mano dei Salesiani, la Rassegna CNOS si dedica all’analisi interdisciplinare dei molteplici aspetti del sistema educativo italiano, concentrandosi soprattutto sugli ambiti ordinamentali, progettuali e organizzativi all’interno di un contesto europeo e internazionale più ampio. Continue reading “Autori Vari – Rassegna CNOS”
Il testo riflette sulle sfide e le opportunità della crescita personale nella società contemporanea, utilizzando l’albero come metafora per esplorare la complessità dell’esperienza umana.
L’analisi della condizione giovanile all’interno della cultura e della società contemporanea, spesso delineata attraverso categorie dicotomiche come “cultura di morte” e “cultura di vita”, può suscitare perplessità per la sua mancanza di considerazione della complessità e pluralità delle dimensioni e dei fattori sociali in gioco.
L’analisi dell’immaginario giovanile nelle relazioni tra i sessi si concentra sulla prospettiva socio-culturale, privilegiando le dimensioni soggettive e personali, il vissuto e le percezioni dei giovani riguardo alle categorie di genere.
Continue reading “Renato Mion – “L’immaginario giovanile nella relazione fra i sessi” in “Coeducazione e presenza salesiana. Problemi e prospettive””
Il documento riguarda la presentazione degli Atti di un Convegno a Frascati incentrato sull’educazione giovanile. Continue reading “Autori Vari – Dare di più a chi ha avuto di meno. Un ripensamento educativo per un cambio culturale”
In questo articolo, viene riportata un’esperienza pastorale diocesana di ispirazione “donboschiana”, secondo la quale i giovani sono educatori e testimoni di Gesù per i loro stessi coetanei. In questo senso, dalla sua esperienza Don Paolo Gariglio ne ritrae una vera e propria pedagogia giovanile, dove i giovani formati cristianamente secondo una precisa metodologia diventano a loro volta pastori di altri giovani, costruendo un vero e proprio ponte tra i ragazzi e i sacerdoti e tra il sacerdote e Dio.
Il testo descrive l’esperienza personale con Don Della Torre, inizialmente presentato come un taumaturgo con fama di santità, ma successivamente rivelatosi un uomo più reale e umano. L’autore riflette sulla sua scoperta leggendo la “Lettera a Thomas Hall”, un libro in cui Don Della Torre esplora la sua vita e le sue convinzioni. Continue reading “Autori Vari – Don Della Torre con i giovani in difficoltà”
Il testo apre un convegno salesiano sulla “Emarginazione e disagio giovanile”, dando il benvenuto ai rappresentanti della Famiglia Salesiana. Sottolinea l’importanza di affrontare il problema del disagio giovanile in modo ampio, coinvolgendo educatori e pastori. Descrive il diffuso fenomeno del disagio e dell’emarginazione che colpisce scuole, parrocchie e centri giovanili. Continue reading “Domenico Ricca,Don Giovanni Fedrigotti,Gianni Filippin,Giovanni Battista Bosco,Juan Vecchi ,Nicola Palmisano,Renato Mion – I salesiani si interrogano su emarginazione e disagio giovanile”
Il brano apre un convegno salesiano sulla “Emarginazione e disagio giovanile,” accogliendo rappresentanti della Famiglia Salesiana e sottolineando l’importanza di coinvolgere tutti gli educatori. Continue reading “Domenico Ricca,Don Giovanni Fedrigotti,Gianni Filippin,Giovanni Battista Bosco,Juan Vecchi ,Nicola Palmisano,Renato Mion – “I Parte” in “I salesiani si interrogano su emarginazione e disagio giovanile””
Questa pubblicazione segue il volume “Educatori appassionati, esperti e consacrati per i giovani” (2013), raccogliendo 73 documenti di don Juan E. Vecchi, Rettor maggiore della Congregazione salesiana dal 1996 al 2002. Continue reading “Juan Edmundo Vecchi – Salesiani educatori-pastori per progettare insieme in comunità. Raccolta di scritti e interventi”
Le texte souligne la tendance à critiquer la jeunesse actuelle en la dépeignant comme irrespectueuse et difficile. Cependant, il révèle que ces critiques ont été formulées il y a des millénaires par des figures telles que Socrate, Hésiode et un prêtre égyptien. L’auteur remet en question la validité des reproches envers la jeunesse contemporaine. Continue reading “Jean-Marie Petitclerc – La pédagogie salésienne face aux défis du monde moderne”
La stampa non è venuta meno al suo dovere. Ha gridato all’allarme. Ha creato un’opinione; ed ogni tanto la rinnova. Non le mancano i fatti, talvolta anche tragici. Poi, com’è giusto e buono, tace. Altri problemi grandi e minuti l’impegnano altrove: altri avvenimenti, conferenze, incontri, cronache mondane con gli abituali divorzi e le separazioni, immancabili all’appuntamento quotidiano come i delitti e le disgrazie stradali. Si tratta, ancora, spesso di «teddy-boys», più attempati, più dignitosi, più « giudiziosi ». Sono adulti, persone per bene, uomini capaci e di
grandi iniziative. Per qualcuno, ad esempio, non è nemmeno cattiva azione involare ad un altro la moglie legittima, abbandonando la propria e reciprocamente.
L’ occasione offerta da alcune forme particolarmente vistose nel tempo, nello spazio, nei metodi, della «contestazione» (tra cui quella «globale») invita a impostare il discorso secondo approcci molteplici con intenti prevalentemente pedagogici. Si proporranno qui alcune «proposte» che riguardano sostanzialmente i seguenti punti: 1) la descrizione del fenomeno; 2) le remote matrici psico-sociologiche; 3) condizioni più immediatamente « situazionali »; 4) orientamenti interpretativi più generali; 5) ipotesi di intervento in senso prevalentemente educativo.
Piccole vicende, a un certo punto del tutto ovvie, hanno portato don Bosco a fermarsi a Torino, prete proveniente dalla campagna, perfettamente acclimatato col mondo della città. Erano stati ardui, al paese, i primi passi segnati dalle concrete difficoltà di studiare e seguire la vocazione ecclesiastica. Decisiva fu la scelta operata alla fine della sua formazione clericale, nel 1844. In teoria avrebbe potuto optare di nuovo per l’universo di origine, ritornare alle « radici » familiari, ambientali, culturali, come semplice potenziale « curato di campagna ». Ma in pratica le esperienze degli anni 1841-1844 lo avevano già preorientato in una certa direzione: l’occuparsi di ragazzi con particolari problemi morali e religiosi, diversi da quelli finora incontrati nelle sue terre e nella cittadina della sua formazione studentesca e seminaristica, la quieta Chieri, tradizionale, quasi « monacale ».
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