Quest’oggi intendo riferire su un nuovo approccio pedagogico-religioso, che abbiamo sviluppato presso l’Istituto per la pastorale giovanile di Benediktbeuern. Definiamo tale approccio “educazione sensibile alla religione”.
Quest’oggi intendo riferire su un nuovo approccio pedagogico-religioso, che abbiamo sviluppato presso l’Istituto per la pastorale giovanile di Benediktbeuern. Definiamo tale approccio “educazione sensibile alla religione”.
Una volta un giornalista chiese al filosofo storico e sociologo tedesco Jürgen Habermas, cosa pensasse della “postmodernità”. Il filosofo gli è stato assegnato: “Giovane, a me interessano solo le idee che hanno almeno mille anni”.
Il mio intervento si sviluppa in una premessa e quattro passaggi:
La premessa riguarda alcuni luoghi comuni di cui liberarsi se si vogliono affrontare le sfide educative che l’ambiente digitale ci pone.
Il primo passaggio riguarda la concezione del digitale come ambiente anziché strumento: contiene una sintetica rassegna delle principali insidie che questo ambiente presenta per i giovani, soprattutto rispetto alle questioni dell’identità e delle relazioni.
Continue reading “Chiara Giaccardi – Giovani, media digitali e sfide educative”
Il titolo assegnato al mio intervento evoca una consapevolezza che si è andata affermando in questi anni: viviamo in un contesto in cui l’educazione è diventata una emergenza. L’espressione “emergenza educativa”, felice o meno che sia l’espressione, è un modo di dire che è entrato nell’uso comune; benché rivesta varie sfumature nei suoi significati più allarmanti, non si è riusciti a togliere ad essa l’eco di una straordinaria difficoltà che attraversa il compito educativo a tutti i livelli e in tutti i contesti. Continue reading “Paola Bignardi – Cambiamenti sociali e sfide educative”
Il Bicentenario della nascita di don Bosco non è stato solo “memoria” o evento celebrativo per tutto il mondo salesiano, ma una grande opportunità di formazione, per rinnovare l’adesione alla missione e ritrovare la passione educativa che consentono di realizzare in pienezza la vocazione salesiana.
Continue reading “Vito Orlando – Discepoli di Don Bosco educatore”
L’autore del “Vade mecum dei giovani salesiani“, don Giulio Barberis (1847-1927), che fu il primo maestro dei novizi salesiani, è una figura chiave per studiare la genesi e lo sviluppo della Congregazione, negli aspetti organizzativi, istituzionali e carismatici.
La procura generale dei Salesiani, durante il periodo del rettorato di don Rua, e particolarmente dopo il 1905, anno dell’insediamento a san Giovanni della Pigna a Roma, diventa sempre più un centro di raccordo primario con il vertice della Congregazione salesiana e con la Segreteria di Stato vaticana e le congregazioni vaticane, ma anche, aspetto per nulla trascurabile, con lo
stesso Stato italiano.
La relazione esamina la figura di don Michele Rua, primo successore di don Bosco, come fedele interprete, realizzatore, consolidatore e continuatore del carisma del fondatore in tutte le sue dimensioni.
Il primo mandato di don Rua come Rettor maggiore è durato dal 1888-1898, in base alla nomina (precedente) da parte di Leone XIII, riconfermato dallo stesso papa.
Il Capitolo generale [= CG], organo supremo di governo della Società salesiana, è l ’incontro fecondo tra le personalità più rilevanti dell’Istituto, che si radunano per trattare dei problemi di maggior rilevanza e provvedere a quanto si richiede per il mantenimento, lo sviluppo e l’aggiornamento della Società.
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L’autore presenta i risultati di una ricerca condotta su documenti originali allo scopo di far luce sugli anni iniziali del teologato salesiano in Terra Santa: motivazioni, contesto generale e circostanze particolari della nascita, protagonisti, organizzazione della vita accademica e formativa, primi sviluppi.
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