L’apostolato giovanile salesiano si trova di fronte a una sfida rilevante con l’emergere di un atteggiamento critico e negativo dei giovani nei confronti del cristianesimo tradizionale.
L’apostolato giovanile salesiano si trova di fronte a una sfida rilevante con l’emergere di un atteggiamento critico e negativo dei giovani nei confronti del cristianesimo tradizionale.
Il terzo Colloquio del 1970 offre uno sguardo prospettico sul progetto fondamentale di Don Bosco nei decenni a venire, coincidendo con l’inizio della terza generazione del secolo.
L’estratto riflette sulla trasformazione del mondo contemporaneo, caratterizzato da rapidi cambiamenti sociali, tecnologici ed economici.
Questo articolo esplora l’influenza di San Francesco di Sales, noto come il “santo dell’amore cristiano”, sulla visione e la missione dei Salesiani di Don Bosco. Continue reading “Ludwig Königbauer – “Francesco di Sales un santo dell’amore nel quotidiano e nella vita professionale” in “La dimensione sociale della carità.” Atti della XIV Settimana di Spiritualità della Famiglia Salesiana.”
Il presente studio intende entrare nel merito di un problema storiografico non ancora pienamente indagato, vale a dire la reale consistenza e portata storica dell’azione di don Bosco negli anni 1858-1878 in seno alla politica ecclesiastica del regno di Sardegna prima, e del regno d’Italia dopo.
Pietro Scoppola in his essay focuses on the aspects that bring Don Bosco’s work closer to “modernity”. In particular, his educational method is considered modern because it puts the freedom of expression of children in the first place, encouraging their personal resources without imposing pre-established behaviors. In addition, Don Bosco was a modern pioneer in being able to balance school with professional training and work during a historical period when Italian legislation did not deal with such issues.
Continue reading “Pietro Scoppola – “Don Bosco and «modernity»” in “Don Bosco’s place in history””
“Militici est vita hominis super terroni” (Gb 7,1): così rende (con una lieve forzatura) il testo originale la traduzione latina della Volgata. L’espressione ha avuto fortuna, perché sintetizza bene sia la vicenda di Giobbe, sia quella di altri grandi personaggi della Bibbia: la vita umana è una lotta, un combattimento. Giobbe infatti è il terreno di scontro di una sfida che Satana lancia a Dio: l’uomo è capace di amare Dio gratuitamente? anche quando viene colpito nei beni materiali, negli affetti familiari, nella salute? Dio accetta la sfida e dà mano libera a Satana.
L’ edifìcio dell’educazione non si eleva soltanto in forza di piani e progetti, ma è opera soprattutto di apostoli e realizzatori. Ogni grande costruttore, tuttavia, non può prescindere
dalle idee e dai piani. Educatore ideale è chi sa fondere più intimamente la luminosità e la chiarezza degli obiettivi con la praticità e la concretezza delle realizzazioni.
Continue reading “Pietro Braido – Ludwing auer-artefice di una pedagogia viva”
Nell’ultimo dopoguerra la figura di Sergio Hessen ha assunto un particolare significato nella storia della cultura pedagogica italiana, che ha potuto mettersi a contatto con la quasi totalità della sua produzione scientifica ed è stata evidentemente influenzata da alcune delle sue caratteristiche istanze in rapporto alla soluzione di acuti problemi della scuola.
Continue reading “Pietro Braido – Sergio Hessen e la scuola moderna”
Un’ esatta determinazione della posizione dello stato di fronte al problema educativo deve necessariamente partire dalla messa a fuoco dei termini principali che vi sono implicati: la personalità umana dell’educando, inserito normalmente in una famiglia o, almeno, per nascita costituito in uno specialissimo ineliminabile, naturale, rapporto con i «parentes»; la natura e i finì dell’ educazione; la natura e i fini dello stato.
Continue reading “Pietro Braido – Lo stato al servizio dell’educazione”
La stampa non è venuta meno al suo dovere. Ha gridato all’allarme. Ha creato un’opinione; ed ogni tanto la rinnova. Non le mancano i fatti, talvolta anche tragici. Poi, com’è giusto e buono, tace. Altri problemi grandi e minuti l’impegnano altrove: altri avvenimenti, conferenze, incontri, cronache mondane con gli abituali divorzi e le separazioni, immancabili all’appuntamento quotidiano come i delitti e le disgrazie stradali. Si tratta, ancora, spesso di «teddy-boys», più attempati, più dignitosi, più « giudiziosi ». Sono adulti, persone per bene, uomini capaci e di
grandi iniziative. Per qualcuno, ad esempio, non è nemmeno cattiva azione involare ad un altro la moglie legittima, abbandonando la propria e reciprocamente.
Non c’è da stupirsi che nell’agitarsi delle questioni educative e scolastiche, le discussioni oscillino quasi prevalentemente tra due poli: alunni e insegnanti, giovani e adulti. In una delle fasi più torride, anche climaticamente, si è parlato e scritto molto, polemicamente, di «gioventù bruciata» o di «teddy-boys» e di «somari in cattedra». Sono seguite immediatamente le giuste e doverose rettifiche, le riserve, le smentite. I «giovani d’oggi», nella gran massa, nella quasi totalità, sono come furono sempre, un impasto di virtù, di positive speranze, di belle energie, inscindibili da difetti, debolezze e incertezze preoccupanti.
Chi possegga chiara la distinzione tra i vari tipi di considerazione della realtà educativa e scolastica non avrà difficoltà ad ammettere che le prese di posizione di carattere puramente giuridico, per sè, non fanno avanzare di un passo le questioni e le soluzioni propriamente pedagogiche. Anzi, la ripetuta e sempre più lucida difesa di diritti e l’accorata proclamazione di doveri può talvolta costituire un comodo alibi, che dispensa dall’affrontare problemi educativamente più sostanziali e urgenti.
Continue reading “Pietro Braido – Chiarezza giuridica e progresso pedagogico”
Ci sono avvenimenti che non «fanno notizia» semplicemente, tanto incidono sull’uomo e la sua storia. In questi ultimi mesi, alcuni di essi, cosmici o locali, sembrano dover interessare la coscienza di ognuno in modo particolarmente impegnativo. Non ne possono rimanere estranei, evidentemente, gli educatori, se è vero che essi hanno il compito di edificare l’uomo nella fase più sensibile e reattiva della sua esistenza.
Continue reading “Pietro Braido – Educazione alla pace e all’impegno cristiano nella città terrena”
G IO VAN N I Bosco, santo. – Stando ai propri ricordi personali G. nacque
il 15 ag. 1815, festa religiosa dell’Assunta e perciò beneaugurante secondo la mentalità ecclesiastica; stando ai registri parrocchiali di Castelnuovo d’Asti (dal 1930 Castelnuovo Don Bosco) nacque dalle seconde nozze di Francesco con Margherita Occhiena il 16 agosto, festa di s. Rocco, ugualmente propizio secondo la mentalità contadina, e fu battezzato il giorno successivo con i nomi di Giovanni Melchiorre.
Periodo di riferimento: 1815 – 1999
P. Stella, «Giovanni Bosco, Santo», in «Treccani» (2014), 1-13.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
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