Bernardette Simsang Sangma – “Le FMA e l’educazione delle giovani nel nord-est dell’India 1923-1953” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014”

Questo articolo è una presentazione dello studio sui primi trent’anni (1923- 1953) della presenza e dell’impianto del carisma salesiano nel nord est dell’india. Il primo gruppo di sei missionarie FMA giunse in questa regione l’8 dicembre 1923. Negli anni, presi in considerazione in questo studio, ci sono state otto fondazioni, delle quali sette sparse nelle diverse parti della regione del nord est ed una nello stato adiacente del West Bengal.

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Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.

Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale, denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini, con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio, intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza. Continue reading “Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.”

Jesús Borrego – “The originality of Don Bosco’s Patagonian missionary enterprise” in “Don Bosco’s place in history”

Borrego in his essay focuses on the missionary enterprise in Patagonia-Argentina undertaken by Don Bosco. The first goals achieved were the construction of churches and schools and the provision of Christian education to young people (especially poor ones). A particular feature of Don Bosco’s missionary strategy was the surprising large participation of the Daughters of Mary Help of Christians.

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Mario Filippi – “Il CCS e l’elledici: un centro e un’editrice a servizio di una formazione integrale dei giovani(1939-1980)” in ” Salesiani di Don Bosco”.

L’opera salesiana che viene presentata in queste pagine, per molti versi è singolare
rispetto alle comuni opere nelle quali i salesiani svolgono la loro missione; per questo parlare della Elledici e del Centro Evangelizzazione e Catechesi Don Bosco, a prima vista, sembrerebbe solo un discorso interno o “di famiglia”, che interessa quasi esclusivamente i salesiani. L’opera svolta da queste due istituzioni, infatti, è chiaramente una attività di indole intra-ecclesiale, dove si parla di catechismi, di testi di religione cattolica, di evangelizzazione, di spiritualità.

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Vittorio Chiari – “Arese 1955-1972: casa per i perdenti nella vita-terra natale dell’operazione mato grosso” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di Educazione”

“La trasformazione della casa di rieducazione Cesare Beccaria di Arese in centro giovanile salesiano sembrerà tra qualche anno una favola, nella migliore delle ipotesi verrà narrata
come un fioretto francescano o un sogno di don Bosco. E invece storia: non un semplice fat- to, ma un evento. Molti protagonisti sono ancora viventi. Alcuni non sono più: Paolo VI, Don
Della Torre, il prof. Bontadini, Aldo Moro, Ezio Vigorelli, l’ing. Setti, tanti giovani d’allora”.

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Cesare Scurati – Classroom and “playground”: a combination essential to Don Bosco’s scheme of total education in «Don Bosco’s place in history»

Cesare Scurati in his essay focuses on Don Bosco’s intuition in the need to integrate school activites with the extra ones, that is games and physical activities. These latter types of activities allow young people to express their vitality and increase their skills at a relational level.

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Innocenzo Gargano – Ascesi e pratica della “Lectio divina” La scuola di Giovanni Cassiano

Giovanni Cassiano è certamente un ascendente spirituale di prima grandezza nella storia della spiritualità monastica occidentale. I suoi insegnamenti, apprezzati tantissimo anche in Oriente – basti pensare allo spazio che gli viene dato nella tradizione fìlocalica – sono all’origine di tutto ciò che ancora oggi viene offerto ai monaci novizi nei primi mesi della loro formazione iniziale. Per questo motivo, parlando di caratteristiche monastiche del cammino spirituale, mi è sembrato opportuno riferirmi proprio a Cassiano. Dal momento poi che ogni cammino monastico non può prescindere dal collegamento fra ascesi propriamente detta e pratica della Lectio divina, ho scelto di commentare in questa occasione una conferenza, la XTV, di Giovanni Cassiano perché può essere considerata ima sorta di lex fundamentalis dell’intera struttura spirituale monastica. In realtà in questa conferenza cassianea abbiamo una delle sintesi più felici del cammino ascetico monastico cristiano.

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Waldemar Witold Żurek – “Le scuole salesiane tra le due guerre mondiali come risposta ai bisogni del popolo in un periodo di significativi cambiamenti sociali e culturali” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014”

Nella Polonia, che scomparve nel 1795 dalla carta politica dell’Europa e vi riapparve nel 1918, la Società Salesiana incominciò la sua attività nel 1892 a Miejsce, paese sperduto, nella diocesi di Przemysl, della regione Galizia, all’epoca politicamente appartenente all’impero Austro-Ungarico. A fondarla fu uno dei primi salesiani polacchi don Bronisiaw Markiewicz, che per motivi di forti contrasti con i Superiori di Torino, inerenti all’interpretazione e all’applicazione nella prassi del carisma salesiano in un altro contesto sociale e culturale, decise di fondare una propria congregazione religiosa, rifacendosi allo spirito originario di don Bosco, e lasciò i salesiani nel 18973.

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Pietro Braido – Compiti e responsabilità della scuola secondo Antonio Rosmini

In questo breve articolo viene presentata la concezione personalistica e integrale della scuola secondo Antonio Rosmini . Fini, orientamenti e metodi devono tener conto dell’integrità personale dell’alunno, che non è puro spirito né sola individualità fisica, ma unità sostanziale di spirito e di corpo, « un oggetto animale, intellettivo e volitivo.

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Pietro Braido – Educare è una «missione»

Nella scorsa primavera la Casa editrice «La Scuola» di Brescia ha celebrato il cinquantenario della sua fondazione avvenuta nell’aprile-maggio 1904. Come noto, il sorgere della Soc. An. «La Scuola» è legato ai nomi più illustri del pugnace e fattivo Cattolicesimo bresciano, tra cui emergono le forti personalità di Giuseppe Tovini e di Mons. Angelo Zammarchi, e si riallaccia allo sviluppo e all’azione della «Società della Gioventù Cattolica Italiana» (1868) e dell’«Opera dei Congressi» (sciolta nel 1904). È precisamente dalla III Sezione «Istruzione ed Educazione» dell’Opera dei Congressi che scaturirono iniziative e vigorosi interventi in favore della libertà
della scuola e dell’insegnamento religioso nelle scuole.

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Pietro Braido – Giustizia è fatta

«II problema della scuola se altrove può assumere essenzialmente l’aspetto di dibattito di principii didattici e pedagogici, nei Paesi latini è problema squisitamente politico. Il contrasto fra Chiesa e Stato forma così il substrato latente del problema della Scuola». Mai avevamo pensato che la «scienza laica» potesse giungere ad analisi così acute della situazione attuale. Incominciamo a comprendere perchè l’anima del laicismo sia il problematicismo, il dubbio critico, il «dialogo» mai conclusivo. Con simili conclusioni!. A qualche vero assoluto ha il diritto di arrivare soltanto chi onestamente e impegnativamente ricerca, facendosi discepolo della verità e non imponendo schemi alla realtà.

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Pietro Braido – Una scuola universitaria di pedagogia

Con Decreto del 2 luglio p. p., la S. Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, il dicastero ecclesiastico preposto all’organizzazione scolastico-educativa cattolica, erigeva ufficialmente presso la Facoltà di Filosofìa del Pontifìcio Ateneo Salesiano di Torino, un Istituto Superiore di Pedagogia, con la facoltà giuridica di conferire i gradi accademici di licenza e laurea in Filosofia-Pedagogia. Il fatto, per quanto ci riguardi direttamente, non va sottotaciuto.
È obbligo di giustizia segnalare un avvenimento che riteniamo avere un particolarissimo significato nel momento attuale degli studi pedagogici e un valore esemplare.

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