Come dichiara l’Autore, questo lavoro, che vuol essere uno strumento di verifica, di riflessione, di ispirazione della “salesianità” delle opere e dell’azione dei salesiani di don Bosco, ha i precisi limiti di questa impostazione. Per renderlo uno strumento idoneo a questo scopo si è cercato, attraverso ad una non facile opera di discernimento, di cogliere, nella irripetibile concretezza della esperienza delle origini, ciò che di don Bosco resta nel tempo: i princìpi ispiratori di fondo della sua pedagogia spirituale, i valori permanenti del suo spirito e la loro intima ed organica connessione.
Non ci si può quindi attendere un ricettario di formule ben confezionate da applicarsi in modo acritico in ogni tempo ed in ogni luogo: lo sforzo che è stato fatto, per enucleare dalla concrezione storica quanto ci sembrava perennemente valido e vivo della sua pedagogia spirituale e del suo spirito, deve essere pure fatto da ciascuno per incarnarlo nella situazione in cui si trova a vivere e ad operare. E ciò sembra perfettamente consono allo spirito di Don Bosco, un santo che è tanto fermo nella scelta della mèta a cui tende, del metodo che adotta, quanto è estremamente flessibile nel modo con cui lo sa applicare col variare delle circostanze.
Chi si trova ad operare in un ambiente socio-culturale molto diverso da quello in cui ha operato don Bosco, non può chiedere a lui soluzioni a problemi che non poteva neppure prospettarsi. Se vuole, però, essere a lui fedele, deve trovare soluzioni che non siano in contrasto, ma in una linea di continuità col patrimonio pedagogico-spirituale da lui ereditato. Questo è solo possibile a chi abbia assimilato, in modo cosciente e riflesso, il suo spirito e il suo metodo.
Nella misura in cui ciò sarà fatto, non sarà difficile, in un confronto con la realtà attuale, discernere ciò che è più o meno conforme alla logica della pedagogia spirituale di don Bosco, ciò che è sviluppo, crescita, da ciò che è deviazione aberrante o sterile involuzione. Non sarà neppure difficile, ispirandosi a lui, a situazioni inedite trovare soluzioni, in pari tempo, nuove e pienamente omogenee al suo spirito: «non difficile» evidentemente per chi ha il suo amore e il suo zelo per la salvezza dei giovani. A questo e non ad
altro vorrebbe servire questo lavoro.
Un’ultima osservazione è necessaria per l’utilizzazione dello studio fatto. Questo parte (e non poteva essere diversamente) da una riflessione sulla esperienza religioso-pedagogica suscitata dallo Spirito per mezzo di don Bosco. Tale esperienza, però, pur svolgendosi nell’ambito della Congregazione religiosa nata dalla paternità spirituale del Santo, non è da circoscriversi in tali angusti limiti. Difatti, i princìpi a cui
s’ispira, le linee di pedagogia spirituale che emergono da questa esperienza sono tali da poter efficacemente orientare nella loro missione non solo quanti si riconoscono nello spirito di Don Bosco, ma anche quanti in seno alla Chiesa operano nel vasto e importante campo della educazione cristiana e della evangelizzazione del mondo giovanile.
SOMMARIO
- Introduzione
- ABBOZZO DI SINTESI
- Parte Prima: CAMPO DI APOSTOLATO: «… mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli»
- Don Bosco e i giovani
- Quali giovani
- «La porzione più delicata e preziosa dell’umana società»
- Parte Seconda: DIMENSIONE FONDAMENTALE DELLA MISSIONE DI DON BOSCO: «Mettiti… immediatamente a far loro una istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù»
- «Da mihi animas»
- Salvezza integrale
- Mèta a cui tende
- L’ostacolo più grave e i mezzi più efficaci
- Parte Terza: METODO DELLA PEDAGOGIA SPIRITUALE DI DON BOSCO: «Non colle percosse ma colla mansuetudine e colla carità dovrai guadagnare questi tuoi amici»
- Principio ispiratore: carità pastorale profondamente aderente alla realtà umana, estremamente rispettosa della persona del giovane, capace di guadagnarsene il cuore con la bontà
- Metodo: Realizzazione d’un rapporto di spirituale personale amicizia col giovane, vissuto in una «famiglia» suscitata e alimentata dallo Spirito, con un comune ideale di vita «a portata» di ragazzo
- Un elemento centrale del metodo: valore determinante, nella pedagogia spirituale di Don Bosco, del sacramento della riconciliazione e della scelta del confessore – «amico dell’anima»
- Parte Quarta: MODELLO E GUIDA: «Io ti darò la maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza cui ogni sapienza diviene stoltezza»
- Fatto e motivo dell’intervento di Maria nell’opera di don Bosco
- Il posto occupato da Maria nella «casa» di don Bosco: Madre e Maestra
- Parte Quinta: DIMENSIONE ECCLESIALE DELLO SPIRITO E DELLA PEDAGOGIA SPIRITUALE DI DON BOSCO
- Ecclesiologia di don Bosco
- Come don Bosco sente e vive la vita della Chiesa
- Come don Bosco fa sentire e vivere ai suoi figli la vita della Chiesa
- CONCLUSIONE
Periodo di riferimento: 1815 – 1888
C. Colli, Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi, Roma, LAS, 1982.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)