Aldo Giraudo – Il contesto, le intenzioni dell’autore e i livelli d’interpretazione. Domenico Savio raccontato da don Bosco: riflessioni sulla Vita. Atti del Simposio
Don Bosco pubblica la Vita del giovanetto Savio Domenico nell’aprile 1859 come fascicolo della collana mensile “Letture Cattoliche”, giunta al suo sesto anno di attività. Con questo piccolo e importantissimo libro si può considerare chiuso il primo periodo dell’azione pastorale e educativa del santo. Pochi mesi dopo, infatti, il 18 dicembre, si costituirà ufficialmente la Società Salesiana, e inizierà una nuova fase della vita di don Bosco, quella che lo vedrà fondatore di famiglie religiose, consolidatore e diffusore di un’opera che da Torino sarà esportata a livello mondiale con successo crescente.
Otto Wahl – Assistenza: una parola chiave del metodo educativo di Don Bosco di grande rilevanza biblica. Quaderni di spiritualità salesiana 1.
Il concetto “assistenza”, che si trova al centro della prassi salesiana e che ha avuto un posto così rilevante nella vita e nell’insegnamento di San Giovanni Bosco, non è propriamente esclusivo del suo metodo educativo.
Pietro Stella – Il modo di lavorare di Don Bosco
Al di là dell’importanza che ha sempre avuto nella prassi educativa dei salesiani, la Vita di Domenico Savio scritta da don Bosco ebbe tra fine ottocento e prima metà del novecento un’importanza tutta particolare nel vissuto religioso e sociale cattolico, soprattutto in Italia.
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Pietro Gianola – Don Bosco: una presenza d’amore cristiano
La lettera di Don Bosco da Roma, firmata il 10 maggio 1884, è un documento che ha scritto con il cuore e nel quale ha messo dentro una vita. Non la si può leggere solo con il cervello, ma con intelletto d’amore. Bisogna meditarla lasciandola liberamente risuonare dentro, usando cultura, esperienza e connaturalità.
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Ferdinando colombo – Volontari italiani per gli altri popoli
Possiamo affermare che la nascita della stessa società salesiana non è altro che la strutturazione giuridica e comunitaria delle scelte di volontariato del Fondatore e dei suoi primi collaboratori.
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Silvano Oni – Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo
Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale,
denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda
la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini,
con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio,
intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più
direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della
sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione
dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con
un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per
fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con
una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui
il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la
pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza.
Pietro Braido – Un nuovo “stile” educativo: Il metodo preventivo di Don Bosco
Amare è la prima e l’ultima parola del « sistema » educativo di Don Bosco. « La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di S. Paolo che dice: … La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo». «Ognuno procuri di
farsi amare se vuol farsi temere» . È « il supremo principio del metodo », secondo Don Bosco.
Amore, carità, è, anzitutto, « consacrazione » soprannaturale dell’educatore alla propria « missione ». « Il Direttore pertanto deve essere tutto consacrato ai suoi educandi ».
Ed è, insieme, « amorevolezza », presenza paterna e fraterna, affettuosa, comprensiva, costruttiva degli educatori tra gli allievi. « Il Sistema Preventivo… consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore , o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano ».
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Aldo Giraudo,Cosimo Semeraro,Fabio Attard,Giorgio Zevini,Jesús Manuel García,Juan Picca,Morand Wirth,Octavio R. Balderas,Rafael Vicent – Accompagnare, tra educazione, formazione e spiritualità
Quando parliamo di accompagnamento o di direzione spirituale, ci ricolleghiamo a un’esperienza che nella storia si è espressa in forme molto ricche, articolate e varie. Nell’ambito cristiano l’esercizio sistematico della “direzione spirituale” è iniziato – come sembra – con la vita anacoretica e cenobitica. I primi monaci, quando non esistevano istituzioni e strutture formative, avviavano alla vita monastica e formavano i neofiti affidandoli all’autorità morale e spirituale di un monaco riuscito, riconosciuto come “padre spirituale”. In questo contesto l’accompagnamento spirituale supponeva un rapporto interpersonale ricco e profondo. Un rapporto di paternità spirituale come partecipazione alla paternità di Dio. Anche se la “direzione spirituale” è nata in ragione della formazione dei monaci, non si è ridotta ad essa. Vi sono stati, fin dal principio, cristiani assetati di Dio che andavano dai monaci a chiedere luce. Soprattutto nel Medioevo, con la fondazione degli Ordini mendicanti e dei Terz’ordini, la direzione spirituale si estese ai laici.
Carlos Maria Viglietti – Los ultimos años de San Juan Bosco. Diario de Carlos Maria Viglietti
Il presente testo, scritto da Carlos Maria Viglietti, racconta alcuni avvenimenti accaduti negli ultimi quattro anni di vita di Don Bosco.
Aldo Giraudo – Domenico Savio raccontato da Don Bosco. Riflessioni sulla vita
Il presente testo è nato dalle riflessioni scaturite durante il Simposio sulla “Vita di Domenico Savio” (libro scritto da Don Bosco), organizzato dall’Istituto di Spiritualità della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, in occasione del cinquantesimo anniversario della canonizzazione di San Domenico Savio (12 giugno 1954). L’incontro ha offerto l’occasione per riflettere, attraverso il ritratto biografico del Santo adolescente, sul modello di santità proposto da don Bosco agli adolescenti e ai giovani.
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Giovanni Campanella – “Per radunare i figli dispersi” (Gv 11,52). Dinamismi educativi e apostolici dell’Oratorio di don Bosco
L’Oratorio come è stato realizzato da don Bosco nel corso di tutta la sua vita e attività pastorale non è soltanto una pietra miliare di una realtà secolare che risale a Filippo Neri e Carlo Borromeo, ma una realtà attiva e feconda anche nel presente da attualizzare riscoprendola continuamente. L’obiettivo di questo contributo è tentare di cogliere e analizzare, attraverso la lettura critica delle fonti storiche, i principi teologici ispiratori del progetto operativo di don Bosco, delle pratiche pastorali realizzate, teoricamente abbozzate e trasmesse ai salesiani e alla Chiesa di ogni epoca e luogo. Continue reading “Giovanni Campanella – “Per radunare i figli dispersi” (Gv 11,52). Dinamismi educativi e apostolici dell’Oratorio di don Bosco”
Don Giovanni Fedrigotti,Sr. Bianca Maria Bianchi – Progetto educativo nazionale. Il progetto educativo della scuola e della formazione professionale dei salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia
Il Progetto educativo, illustrato all’interno di questo testo, è chiamato a presentare l’«identità» nazionale della scuola salesiana a livello pubblico, sia ecclesiale che civile, coniugando insieme il tesoro della tradizione salesiana ed ecclesiale e le acquisizioni delle moderne scienze umane e degli approcci scolastici più evoluti.
Pietro Braido – Ancora educazione politica
L’attenzione quotidiana è polarizzata e sollecitata da fatti di cronaca, eventi pubblici più o meno drammatici, talvolta scadenze diversamente decisive (terrorismo ricorrente, scandali nel campo tributario e finanziario, crisi di governo, elezioni amministrative, referendum …), che suscitano interrogativi e reazioni o impongono scelte inevitabili e doverose di carattere non solo morale, ma anche schiettamente politico. Sono continuamente richieste, perciò, valutazioni e formulazioni di giudizi dalle componenti complesse.
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Pietro Braido – Pedagogia dell’identità, della differenza, della solidarietà
Indice:
- «In lotta con l’angelo»
- Educare all’identità nel pluralismo
- Per l’identità e la differenza
- «Politeismo dei valori» e ricerca di senso
- Rinnovamento pedagogico
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