Il seguente elaborato propone un elenco delle pubblicazioni di Don bosco e che altri autori hanno redatto sulla sua bibliografia.
Continue reading “Saverio Gianotti – Bibliografia generale di Don Bosco”
Il seguente elaborato propone un elenco delle pubblicazioni di Don bosco e che altri autori hanno redatto sulla sua bibliografia.
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The case study which is the subject of this book is drawn from an earlier era of expansion and optimism. Based upon a very full collection of contemporary records, it deals with the foundation of the junior seminary for boys established by the Salesian Congregation in 1929 at Shrigley Park, near Macclesfield in Cheshire, and with its development during the course of the decade leading up to the outbreak of the Second World War.
Con la liberazione di Milano il 25 aprile 1945 si concludeva, dopo venti mesi di lotta, la resistenza italiana contro il fascismo e le truppe di occupazione tedesche. Sei mesi dopo, il 22 ottobre, don Pietro Berruti, vicario del Superiore generale dei Salesiani, scrivendo al superiore di Roma perché invitasse i suoi confratelli a mettere per iscritto quanto era stato fatto
«per venire incontro ai gravissimi bisogni dell’ora presente» aggiungeva: «Sappiamo per esperienza che i Salesiani sono assai pronti a fare il bene a costo anche di gravi sacrifici, ma che sono piuttosto ritrosi, e alle volte del tutto refrattari, a stendere
la relazione di ciò che fanno».
Questo saggio si presenta come la conclusione dell’intero volume, dunque prova a fissare qualche punto sulla varietà degli articoli contenuti. In particolare le ricerche raccolte hanno dimostrato come intorno a un’unica storia — quella di don Bosco oltre don Bosco o se si preferisce quella della presenza educativa dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice come prolungamento/interpretazione del carisma boschiano — si è sviluppata una ricchezza di storie: storie segnate dall’impegno, dal sacrificio, dalla gioia e dall’entusiasmo e storie anche segnate da difficoltà più o meno grandi e in qualche caso motivo di sofferenza profonda.
Nel presente saggio viene menzionato un periodo tragico per la nostra nazione, la seconda guerra mondiale, e il ruolo cruciale che ebbero i salesiani, coordinati dal Rettor maggiore Pietro Ricaldone, sul territorio piemontese: si impegnarono in un intenso lavoro di solidarietà e di partecipazione operosa.
Ce volume fait partie d’une collection de texts, écrits en français, qui racontent la vie de Don Bosco. Dans le premier chapitre les sujets abordés sont les suivants: 1) Le rapport entre Don Bosco et le Pape Léon XIII et l’invitation à l’audience privée avec le pontife 2) L’affaire Gastaldi: un nouveau litige entre Don Bosco et Gastaldi, l’archevêque de Turin, à cause de la célébration de la mort de Pie IX 3) L’abrogation des principeaux privilèges des Salésiens
Accertare se nel ventennio che intercorre tra la fine del secondo conflitto mondiale e le fasi conclusive del Concilio Vaticano II fosse presente ed operante una specifica spiritualità all’interno dell’associazionismo maschile salesiano, quale apporto abbia fornito per la costruzione del cristiano e del cittadino e di rimando quali risultati abbia conseguito, appare un compito ad un tempo suggestivo e arduo. E questo principalmente perché manca, allo stato attuale sia a livello centrale che periferico, un’adeguata riflessione critica che permetta di raccontare e interpretare il vissuto formativo ed educativo delle istituzioni salesiane.
La pédagogie salésienne élabore des réflexions qui vont au-delà de la reconstruction historique des contextes, des expériences et des visions originales de Don Bosco sur l’éducation. Les recherches publiées dans le présent volume, poursuivant cette trajectoire, étudient principalement les formulations pédagogiques des générations salésiennes successives et, en termes de méthode, tentent de dépasser la stérilité des reconstitutions purement documentaires. Continue reading “Michal Vojtáš – Pédagogie salésienne après Don Bosco: De la première génération au synode des jeunes (1888-2018)”
The research published in this volume studies the pedagogical formulations of successive Salesian generations and, in terms of method, attempts to overcome the sterility of purely documentary reconstructions. The intention to connect John Bosco with today’s educational challenges passes through different time periods with their various ways of thinking. These mentalities reinforce some new pedagogical ideas while neglecting others, prefer certain modes of action, develop reflections, some prophetic and courageous, others rather leaning towards the current mentality or to certain crisis management solutions. Continue reading “Michal Vojtáš – Salesian Pedagogy after Don Bosco: From the first generation up to the Synod on Young People (1888–2018)”
Il saggio vuole mettere in luce alcune persone fiorite dal carisma di Don Bosco quali: il beato Michele Rua (1837-1910) -primo successore di Don Bosco-, il venerabile don Andrea Beltrami (1870-1897) e il beato Stefano Sàndor (1914-1953),importante per aver richiamato la complementarietà delle due forme dell’unica vocazione, quella laicale e presbiterale. Il racconto della vita di questi tre uomini mette il risalto che questi uomini, provenienti tutti dallo stesso carisma, lo hanno personalizzato poi durante il corso della vita in modo ognuno personale, pur restando figli di Don Bosco.
Il saggio affronta il tema della santità salesiana nella storia nell’ambito delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in particolare soffermandosi su tre figure nate al tempo dell’Oratorio di Valdocco e della prima comunità di Mornese: suor Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), suor Teresa Valsé Pantellini (1878-1907) e suor Maddalena Morano (1847-1908). Di queste si racconta brevemente la vita e l’opere nella comunità salesiana, fino a parlare della loro beatificazione e canonizzazione.
A partir de 18972, llegan las primeras Hijas de Maria Auxiliadora (FMA) a Bogotà y con ellas, la propuesta educativa salesiana femenina, proveniente de Europa y generada en condiciones históricas particulares para insertarse, a partir de entonces, en la dinàmica de la sociedad colombiana, mediante un proceso de apropiación, donde lo apropiado se recrea permanentemente, porque este proceso no se limita a la recepción de saberes y pràcticas, sino que supone ademàs lo que emerge de la acción ejercida por el nuevo contexto cultural sobre lo que llega.
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