Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1881

Nell ’accingermi a mandarvi i miei augurii, amici miei, un pensiero mi turba la mente, e siccome tra amici di data antica, conviensi che ogni cosa sia palese, non tralascierò di esternarvelo. Allo spirar di un anno ed al sorgere di un altro novello, dicono, anzi sogliam dir noi pure, che abbiamo un anno di più. Io per esempio, a chi mel richiede, senza preamboli e pronto, rispondo che ho 65 anni. E voi, amici, e voi quanti anni avete?….. Quanti anni ho!. Quanti anni avete?. Ohimè, quanto mal si conviene il verbo avere in questa interrogazione, e quanto andiamo errati nell’adoperarlo nella risposta! Noi semplicioni, non- ci accorgiamo che la cosa avvien tutto all’opposto, e che gli anni i quali noi diciam di avere, quelli appunto sono, che più non abbiamo. Sono dessi il terribile sottraendo di quell’operazione aritmetica, incomprensibile direi, e sola, cui dovremmo tener fissa la mente nostra, ogni momento. Continue reading “Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1881”

Pietro Stella – Religiosità vissuta in Italia nell’800

Nel triennio giacobino e negli anni immediatamente successivi la religiosità individuale e collettiva, così come si era andata ponendo ed esprimendo, era stata un fatto complesso, ambivalente o anche ambiguo. Nella costernazione generale prodotta dall’incombere in Italia delle armate francesi nel 1796, varie immagini della Vergine furono viste piangere o muovere gli occhi nelle Marche, in Umbria, a Roma, nel Lazio e
persino in Puglia presso Taranto. A Imola il cardinale vescovo Barnaba Chiaramonti, preoccupato di disordini luttuosi, in un’omelia, che ebbe subito larga risonanza, pose in luce le radici evangeliche ch’era possibile scorgere nella fraternità democratica.

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Luigi Càstano – Un grande cuore

Nel gennaio del 1856, dall’incipiente Ospizio di Valdocco, dov’era
ancora in vita l’angelico Domenico Savio, Don Bosco si recò a Viarigi, nell’Astigiano, a predicare una missione rimasta famosa negli annali del paese e nella storia del Santo. Gli strascichi di una setta religiosa che da anni turbava la secolare vita cristiana del piccolo centro monferrino e della zona circostante, pareva non volessero scomparire. Già due predicazioni straordinarie erano fallite.

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Riccardo Tonelli – Pastorale giovanile oggi

Questa sua ricerca rappresenta un saggio scientificamente valido di riflessione teologico-pastorale, innanzi tutto per la struttura ben articolata dell’intero studio, ed inoltre per il rigore con cui è stato utilizzato il metodo « empirico-critico », proprio della Teologia pastorale. Ha compiuto un’analisi scientificamente vagliata degli attuali orientamenti e modelli di pastorale generale e di pastorale giovanile, adottati soprattutto nelle Chiese locali italiane.

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Jesús Manuel García – Accompagnare i giovani nello Spirito

Abstract

Per il figlio Guglielmo, quindicenne, prigioniero e lontano dal suo cuore di madre, la nobildonna catalana Duoda (sec. IX) scrisse un manualetto di vita cristiana, in modo che il giovane potesse trovare in quelle pagine lo specchio nel quale scorgere, al di sopra di ogni possibile dubbio, lo stato di salute della propria anima. Questa preoccupazione materna di guida e di educazione cristiana dei giovani traduce l’esortazione di Paolo a Tito: «Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro» (Tt 2,6-8). A questa tradizione di pedagogia cristiana, fatta di insegnamento e di testimonianza, si richiama il contenuto del presente volume, dedicato all’accompagnamento spirituale dei giovani. La competenza e l’esperienza pastorale dei singoli autori e l’armonica articolazione delle tematiche rendono oltremodo valida e attuale la proposta d’insieme del presente sussidio, che, oltre alle relazioni presentate al convegno del 2-4 gennaio 1998, ampliate e rielaborate per la stampa, ospita anche un’appendice bibliografica con più di duecento titoli sul tema in questione.

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Strenna offerta ai cattolici italiani. Almanacco pell’anno bisestile 1864

Il Galantuomo si presenta quest’anno vestito di nuovo e paffuto che è una delizia e spera non gli verrà fatta sgarbata accoglienza. Quantunque da undici anni abbia fatto conoscenza col rispettabile pubblico, egli è non ostante tuttora timido assai e facile a spaventarsi. Se qualcuno gli venisse a fare dei visacci ei ne potrebbe impaurire e poverino! morirsene di dolore. Invece se non lo si avrà a male che il Galantuomo continui a sedersi al banchetto delle strenne (e chi potrebbe guardar di mal occhio un Galantuomo?) egli promette che ritornerà l’anno venturo ad attestare la sua riconoscenza e, se non gli verrà data ragione di corruccio, assicura di venir tutto festoso e ridente. A lui non piace per niun conto altercare, e vorrebbe stringere la mano a tutti in segno di mutua comunanza d’idee e di affetti. Faccia Iddio che ei si possa avere l’anno venturo una si dolce consolazione. Amici cari, statemi sani, allegri con ogni ben di Dio. Leggetemi, fatemi leggere e vivete felici.

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Giovanni Bosco – Il galantuomo e le sue novelle. Almanacco pel 1863

Indice

  • Le quattro stagioni.
  •  Ecclissi
  • Computi ecclesiastici
  • Feste mobili
  • I quattro tempi 
  • Tempo proibito per celebrare le nozze solenni
  • Real casa di Savoia
  • Romano Pontefice
  • Calendario
  • Brevi notizie dei 26 martiri Giapponesi canonizzali il dì 8 giugno 1862 »
  • Loro martirio »
  • S. Michele de’ Santi »
  • Descrizione della solennità 8 giugno 1802 »
  • Novelle. Il Crocifisso d’argento
  • L’ultima ora di Camoens »
  • Singolare castigo di uno spergiuro »
  • Canzoni. L ’orfanello »
  • Il pensiero della morte »
  • Il mattino dei fanciulli »
  • Brevi cenni sul nuovo servizio postale che è posto in vigore il
    1 gennaio 1863 »
  • Osservazioni sulla nuova legge postale
  • Tariffa delle monete »
  • Valore delle monete estere al pari »

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Giovanni Bosco – Galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno 1871

Buon giorno, o miei venerali amici, eccomi di ritorno a Voi per la diciannovesima volta. Mi pensava in quest’anno, e forse l’aspettavate anche voi, che io dovessi comparirvi avanti vestito lutto in festa, inghirlandato di fiori, quale non fui mai per lo passato, e ciò in riconoscenza al gran bene che porterà a lutto il mondo il Concilio Ecumenico, e perla definita infallibilità del Papa. Invece ho dovuto stracciarmi le vesti di dosso, lasciarmi crescer lunga la barba, vestire a lutto il mio codino, a cagione dei fatti succeduti che voi tutti sapete, e perché non permetterò mai che si dica che il Galantuomo rida, mentre piangono migliaia dei suoi fratelli; e fratelli del Galantuomo sono pure quei tanti disgraziati caduti vittima (delle orribili mitragliatrici. Se vi ricordale io ve l’ho ripetuto le tante volte, che se non si cessava dal far peccati, dal bestemmiare, se non si santificava di più il giorno di festa, che il Signore ha voluto riserbarlo per sé, le cose ci sarebbero andate male, e ci sarebbero succedute gravi disgrazie. Sembrava a taluni che io dicessi una cosa strana, e per tanti ho parlato al vento, e si continuò a vivere come se Dio non fosse stato, o non si curasse punto di noi, e adesso ne vediamo coi nostri occhi le deplorabili conseguenze!

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno comune ed embolismale 1859

Eccovi, Lettori cortesi, il solito umil l’Almanacco che v ’offriamo qual pegno della nostra gratitudine per la vostra cooperazione al sostenimento delle Letture Cattoliche, le quali certamente, se non fosse stato del vostro benevolo concorso, non si sarebbero potute pubblicare sino ad ora. Abbiatevi dunque questo picciol dono qual contrassegno della nostra riconoscenza, la quale è grande e sincera; ma insieme pigliatelo eziandio come una preghiera di continuarci il vostro favore per l’avvenire, sia con rinnovare la vostra associazione, sia ancora con adoperarvi che altri pure si associno. Eh già, mi direte, qui si vuol tirar l’acqua al suo molino. Ma noi crediate, di grazia. Qui non si tratta già di far intascare denaro all’amministrazione, ma bensì di metterla in grado di coprire spese da farsi necessariamente per la prosecuzione dell’opera e per pagar debiti. Che, se per la vostra cristiana sollecitudine ne rimarrà ancora sopravanzo, chi ne trarrà profitto sarete voi, Lettori umanissimi, giacché, crescendo i mezzi, si perfezionerà anche l’Opera, accrescendo i fascicoli e migliorando la carta e i caratteri e gli altri accessori. Continue reading “Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno comune ed embolismale 1859”

Giovanni Bosco – Il galantuomo almanacco nazionale per l’anno 1856

È questa la terza volta che ho l’onore di presentarmi a voi, o venerali amici, per parlarvi di nuove vicende. Quest’anno ho tante cose gravi a raccontarvi, e di tale importanza, che mi vedo costretto a dividere la materia in alcuni capitoli. Comincerò ad accennarvi ciò che avvenne sul principio di quest’ anno per farmi strada al rimanente.

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Egidio Viganò – La formazione dei salesiani di Don Bosco

Abstract

Vi presento la seconda edizione di « LA FORMAZIONE DEI SALESIANI DI DON BOSCO. PRINCIPI E NORME». Il Documento espone e sviluppa, da una parte, l’insieme dei
principi e delle norme che regolano la formazione salesiana a livello mondiale (servizio all’unità nell’identità); dall’altra, costituisce la base ed orienta il compito delle comunità ispettoriali cui spetta la responsabilità di attuare la formazione secondo le esigenze del proprio contesto culturale, in conformità con le direttive della Chiesa e della Congregazione (servizio all’unità
nella diversificazione). Continue reading “Egidio Viganò – La formazione dei salesiani di Don Bosco”

Pietro Braido – «Poveri e abbandonati, pericolanti e pericolosi»: pedagogia, assistenza, socialità nell’«esperienza preventiva» di don Bosco

Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale.
Il primo risale agli anni ’50 e viene rievocato da uno dei primi «oratoriani»,
Giuseppe Brosio (1829-1883)1, che verso il 1880 rilascia una testimonianza su
una contestazione avvenuta all’Oratorio intorno agli anni ’50. Alcuni dei frequentanti si erano sentiti offesi «nell’onore» perché, a loro parere, don Bosco aveva dato loro «del vagabondo e del ladro nei pubblici fogli»: su di essi, infatti, aveva diffuso una circolare per una lotteria «a favore di tanti poveri giovani raccolti nell’Oratorio che andavano vagabondi per le vie e piazze della Città», senza tener conto «che frammezzo a questi vagabondi v’erano anche degli onesti
giovani appartenenti a buone ed agiate famiglie». Tutto potrebbe indurre a un rinnovato approfondimento storico e teorico del «sistema», non offuscato da attuazioni elitarie o «idealizzate». Don Bosco non parte da giovani «selezionati» né arriva ad essi. La sua «esperienza preventiva» tende a diventare «sistema» universale di assistenza, educazione e socializzazione, così com’è stata vista dalla generalità degli osservatori, ammiratori, collaboratori, «cooperatori», biografi. Dalla considerazione dei «giovani più poveri» e
«più pericolanti» egli passa ben presto alla constatazione e alla persuasione che
tutti i giovani in quanto tali, non adulti, non autonomi, dipendenti, in certo senso
«in balia» della società (o privi di «società civile», i «selvaggi»), sono in qualche
modo potenzialmente «abbandonati» e «pericolanti».

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Pietro Braido – La prassi di Don Bosco e il sistema preventivo. L’orizzonte storico

Tutta la prassi «educativa» di don Bosco, un’ intera vita consacrata ai giovani, è «preventiva». Essa, infatti, è essenzialmente progettuale, previsionale e propositiva, impegnata nel presente a garantire il futuro, temporale e spirituale, dei giovani, di ciascun giovane, e della società civile e religiosa, in cui sono chiamati ad operare; e, correlativamente, a predisporre istituzioni e persone (SDB, FMA, Cooperatori) disponibili ad assicurare continuità e dinamicità a tale impegno. Ancor prima don Bosco aveva inserito i laici nel suo lavoro in favore degli oratori. «Pii signori di Torino» collaborano nelle prime scuole festive e serali (MO 184, Cenno storico e Cenni storici). Laici e laiche sono membri di commissioni, promotori e promotrici delle lotterie da lui organizzate (Cenno storico ed Elenchi vari del 1852, 1857, 1862, 1865, 1866).

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Pietro Braido – Libertà uguaglianza laicità nei progetti scolastici della rivoluzione francese

Iniziati gli Stati generali con la seduta di apertura (5 maggio 1789) e il compito di risolvere problemi specifici, l’Assemblea Nazionale, rapidamente costituita (17 giugno), mirò a obiettivi più radicali: «stabilire la Costituzione del regno e operare la rigenerazione dell’ordine pubblico». Era inevitabile che a un certo punto dovesse sentirsi impegnata a riorganizzare su nuove basi e con un nuovo spirito l’intero sistema scolastico, incominciando a innovare rispetto alle «piccole scuole» d’ancien regime. Dei vari progetti furono spesso sottolineate le carenze, le contraddizioni, la frammentarietà e soprattutto l’inefficacia. Sono tematiche rilevanti, tanto più incisive quanto più vengono dibattute in   un clima «rivoluzionario», ricco di passioni e di violenze, legali e illegali, che anche in seguito talora impediranno confronti e discussioni pacati e razionali. Sembra essere anche questo un aspetto non secondario della «eredità della Rivoluzione francese». Continue reading “Pietro Braido – Libertà uguaglianza laicità nei progetti scolastici della rivoluzione francese”

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