Nell ’accingermi a mandarvi i miei augurii, amici miei, un pensiero mi turba la mente, e siccome tra amici di data antica, conviensi che ogni cosa sia palese, non tralascierò di esternarvelo. Allo spirar di un anno ed al sorgere di un altro novello, dicono, anzi sogliam dir noi pure, che abbiamo un anno di più. Io per esempio, a chi mel richiede, senza preamboli e pronto, rispondo che ho 65 anni. E voi, amici, e voi quanti anni avete?….. Quanti anni ho!. Quanti anni avete?. Ohimè, quanto mal si conviene il verbo avere in questa interrogazione, e quanto andiamo errati nell’adoperarlo nella risposta! Noi semplicioni, non- ci accorgiamo che la cosa avvien tutto all’opposto, e che gli anni i quali noi diciam di avere, quelli appunto sono, che più non abbiamo. Sono dessi il terribile sottraendo di quell’operazione aritmetica, incomprensibile direi, e sola, cui dovremmo tener fissa la mente nostra, ogni momento. Continue reading “Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1881”