Otto Wahl – Assistenza: una parola chiave del metodo educativo di Don Bosco di grande rilevanza biblica. Quaderni di spiritualità salesiana 1.

L’articolo di Otto Wahl, esplora il concetto di “assistenza” nel metodo educativo di San Giovanni Bosco. Sottolinea la rilevanza biblica di questo concetto, collegandolo alla testimonianza di fede di Israele nell’Antico Testamento. Continue reading “Otto Wahl – Assistenza: una parola chiave del metodo educativo di Don Bosco di grande rilevanza biblica. Quaderni di spiritualità salesiana 1.”

Ladislao Csonka,Mario Simoncelli,Pier Giovanni Grasso,Pietro Braido,Pietro Gianola,Renzo Titone,Vincenzo Sinistrero – Educare, Sommario di scienze pedagogiche

Il volume compilato ha due scopi principali: Il primo è offrire una guida per istituti educativi, in particolare nelle scuole filosofiche e teologiche, includendo un corso dedicato alle scienze pedagogiche e catechetiche. Questo risponde alla raccomandazione della Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi sull’importanza dello studio della Pedagogia nei Seminari. Il secondo è fornire orientamenti fondamentali alle principali branche delle scienze pedagogiche per tutti gli educatori interessati a comprendere in modo riflessivo ed organico la problematica educativa. Le aree trattate includono pedagogia generale e speciale, storia della pedagogia, didattica, psicologia applicata all’educazione, catechetica, diritto educativo e legislazione scolastica.

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José Manuel Prellezo,Juan Vecchi – Proyecto educativo pastoral. Conceptos fundamentales

El texto que me has proporcionado trata sobre la historia y el proceso de creación de un volumen relacionado con la elaboración de proyectos educativos y pastorales. El autor destaca la importancia de entender la historia y la motivación detrás de este tipo de proyectos, subrayando la necesidad de superar obstáculos y clarificar conceptos fundamentales. Continue reading “José Manuel Prellezo,Juan Vecchi – Proyecto educativo pastoral. Conceptos fundamentales”

Francesco Motto,Grazia Loparco – Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia. Un comune percorso educativo

Il volume fa seguito ai due precedenti testi sui Salesiani (Francesco Motto, ed.,  Salesiani di don Bosco in Italia 150 anni di educazione , Roma, LAS 2011), e sulle Figlie di Maria Ausiliatrice, Grazia Loparco – Maria Teresa Spiga, eds. , Donne in educazione. Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia 1872-2010. Documentazione e saggi , Roma, LAS 2011) pubblicati in occasione dei 150 anni d’Italia. Continue reading “Francesco Motto,Grazia Loparco – Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia. Un comune percorso educativo”

Rachele Lanfranchi – I convitti per operaie affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Da “semplice albergo” a “case di educazione”. Istanze ed attuazioni educative in Italia negli anni 1880-1922

I convitti per giovani operaie diretti dalle FMA, tra altre religiose, sono stati risposta ad un’esigenza fondamentalmente educativa tra la fine dell’800 e la prima metà del ’900. Superiori e Superiore hanno avvertito l’urgenza di questa opera, proprio perché rivolta a giovani del ceto popolare, anche minorenni, indifese e per di più lontane dalle famiglie, con un’istruzione minima, la necessità di lavorare in condizioni disagiate.

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Giselda Capetti – Il cammino dell’Istituto nel corso di un secolo. Vol 3: Dal VI Capitolo Gen. straordinario al giubileo d’oro dell’Istituto 1907-1922

Col presente 3° volumetto si completa la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, pur in forma rapida, del primo cinquantennio di vita dell’Istituto.

In questi tre lustri, dal 1907 al 1922, vi si dispiega il graduale ordinamento con l’erezione canonica delle prime ispettorie e dei rispettivi noviziati, il formarsi di altre, la celebrazione di due importanti Capitoli generali e il compiersi di due avvenimenti di grande rilievo: l’approvazione pontificia e la nomina del Rettor Maggiore dei Salesiani Delegato Apostolico dell’Istituto, a garantire nella fedeltà allo spirito del comune Fondatore, quella unione da lui voluta delle due famiglie religiose, uscite dal suo stesso cuore.

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Michal Vojtáš – Pedagogia salesiana dopo don Bosco: Dalla prima generazione fino al Sinodo sui giovani (1888-2018)

  La pedagogia salesiana sviluppa riflessioni che superano la ricostruzione storica dei contesti, delle esperienze e delle visioni originarie di don Bosco sull’educazione. La ricerca pubblicata in questo volume, proseguendo su tale traiettoria, studia primariamente le formulazioni pedagogiche delle generazioni salesiane successive e, a livello di metodo, tenta di superare la sterilità delle pure ricostruzioni documentaristiche. Continue reading “Michal Vojtáš – Pedagogia salesiana dopo don Bosco: Dalla prima generazione fino al Sinodo sui giovani (1888-2018)”

Francesco Motto – Storia di un proclama. Milano 25 aprile 1945: appuntamento dai Salesiani

Con la liberazione di Milano il 25 aprile 1945 si concludeva, dopo venti mesi di lotta, la resistenza italiana contro il fascismo e le truppe di occupazione tedesche. Sei mesi dopo, il 22 ottobre, don Pietro Berruti, vicario del Superiore generale dei Salesiani, scrivendo al superiore di Roma perché invitasse i suoi confratelli a mettere per iscritto quanto era stato fatto
«per venire incontro ai gravissimi bisogni dell’ora presente» aggiungeva: «Sappiamo per esperienza che i Salesiani sono assai pronti a fare il bene a costo anche di gravi sacrifici, ma che sono piuttosto ritrosi, e alle volte del tutto refrattari, a stendere
la relazione di ciò che fanno».

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Monica Pacella,Paola Cuccioli – “L’origine e lo sviluppo dell’Associazione delle Ex Allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014”

Il desiderio di conoscere meglio l’associazione delle Ex Allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, oggi ancora molto attiva in tutto il mondo, ci ha portato a vagliare documenti, saggi e consultare vari archivi nella speranza di dipanarne una parte della genesi.

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Vittorio Chiari – “Arese 1955-1972: casa per i perdenti nella vita-terra natale dell’operazione mato grosso” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di Educazione”

“La trasformazione della casa di rieducazione Cesare Beccaria di Arese in centro giovanile salesiano sembrerà tra qualche anno una favola, nella migliore delle ipotesi verrà narrata
come un fioretto francescano o un sogno di don Bosco. E invece storia: non un semplice fat- to, ma un evento. Molti protagonisti sono ancora viventi. Alcuni non sono più: Paolo VI, Don
Della Torre, il prof. Bontadini, Aldo Moro, Ezio Vigorelli, l’ing. Setti, tanti giovani d’allora”.

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Pietro Stella – Religiosità vissuta in Italia nell’800

Nel triennio giacobino e negli anni immediatamente successivi la religiosità individuale e collettiva, così come si era andata ponendo ed esprimendo, era stata un fatto complesso, ambivalente o anche ambiguo. Nella costernazione generale prodotta dall’incombere in Italia delle armate francesi nel 1796, varie immagini della Vergine furono viste piangere o muovere gli occhi nelle Marche, in Umbria, a Roma, nel Lazio e
persino in Puglia presso Taranto. A Imola il cardinale vescovo Barnaba Chiaramonti, preoccupato di disordini luttuosi, in un’omelia, che ebbe subito larga risonanza, pose in luce le radici evangeliche ch’era possibile scorgere nella fraternità democratica.

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Pietro Braido – «Poveri e abbandonati, pericolanti e pericolosi»: pedagogia, assistenza, socialità nell’«esperienza preventiva» di don Bosco

Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale.
Il primo risale agli anni ’50 e viene rievocato da uno dei primi «oratoriani»,
Giuseppe Brosio (1829-1883)1, che verso il 1880 rilascia una testimonianza su
una contestazione avvenuta all’Oratorio intorno agli anni ’50. Alcuni dei frequentanti si erano sentiti offesi «nell’onore» perché, a loro parere, don Bosco aveva dato loro «del vagabondo e del ladro nei pubblici fogli»: su di essi, infatti, aveva diffuso una circolare per una lotteria «a favore di tanti poveri giovani raccolti nell’Oratorio che andavano vagabondi per le vie e piazze della Città», senza tener conto «che frammezzo a questi vagabondi v’erano anche degli onesti
giovani appartenenti a buone ed agiate famiglie». Tutto potrebbe indurre a un rinnovato approfondimento storico e teorico del «sistema», non offuscato da attuazioni elitarie o «idealizzate». Don Bosco non parte da giovani «selezionati» né arriva ad essi. La sua «esperienza preventiva» tende a diventare «sistema» universale di assistenza, educazione e socializzazione, così com’è stata vista dalla generalità degli osservatori, ammiratori, collaboratori, «cooperatori», biografi. Dalla considerazione dei «giovani più poveri» e
«più pericolanti» egli passa ben presto alla constatazione e alla persuasione che
tutti i giovani in quanto tali, non adulti, non autonomi, dipendenti, in certo senso
«in balia» della società (o privi di «società civile», i «selvaggi»), sono in qualche
modo potenzialmente «abbandonati» e «pericolanti».

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Pietro Braido – Convegno europeo sul sistema educativo di Don Bosco tra pedagogia antica e nuova

Dal 31 dicembre 1973 al 5 gennaio 1974 si è svolto a Roma un incontro di studiosi e di
operatori nel campo giovanile, fattivamente interessati al « sistema preventivo » di Don
Bosco. Sono intervenuti pedagogisti e educatori provenienti da quasi tutti i Paesi europei,
con la presenza di altri venuti dal continente americano e asiatico: in tutti circa trecento. Dalle intense giornate di lavoro è stato esplicitamente bandito qualsiasi tono celebrativo. Sono state piuttosto verificate le condizioni di validità e ipotizzati i coerenti sviluppi che il « sistema educativo » di Don Bosco potrebbe e dovrebbe comportare di fronte alle profonde trasformazioni culturali, alle esigenze attuali dei giovani e alle richieste di una società civile e ecclesiale, tesa a un radicale rinnovamento.

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