In questa sezione vengono offerti tre contributi che sono stati realizzati per la presentazione del volume “Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)“.
In questa sezione vengono offerti tre contributi che sono stati realizzati per la presentazione del volume “Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)“.
Nel secondo CG del 1880, presieduto da don Bosco, fu affidato al prefetto generale il compito di “mantenere cogli ispettori una corrispondenza mensuale”, con lo scopo di “essere informato e, a sua volta, informare il Rettor Maggiore dell’andamento delle sue ispettorie”.
In questa sezione vengono offerti tre contributi che sono stati realizzati per la presentazione del volume “Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)“.
L’autrice, nel presente contributo, ha evidenziato da un punto di vista sociologico il rapporto tra carisma e istituzione chiaramente emergente da molti contributi contenuti nel volume.
Nel secondo CG del 1880, presieduto da don Bosco, fu affidato al prefetto generale il compito di “mantenere cogli ispettori una corrispondenza mensuale”, con lo scopo di “essere informato e, a sua volta, informare il Rettor Maggiore dell’andamento delle sue ispettorie”.
Nel presente articolo, si presenta il contributo del Rettor Maggiore dei Salesiani, Pascual Chávez Villanueva, a conclusione del Giubileo per il centenario della morte del beato Michele Rua, iniziato formalmente il 31 gennaio u.s. nella solennità liturgica del nostro caro Padre fondatore, ricordando il 31 gennaio del 1888, giorno in cui, alla morte di don Bosco, don Rua divenne di fatto il suo primo Successore.
Il presente contributo ha, come fonte, le lettere scritte da don Rua ai missionari, le quali, con le rispettive risposte, sono però da noi studiate e interpretate in un’ottica missionaria. (Tutti noi abbiamo una lunga esperienza di lavoro missionario tra gli indi). Con queste lettere presentiamo sia la figura di don Rua, sia le prime missioni tra i Bororo; vi aggiungiamo poi alcune riflessioni nostre.
Intitolo così genericamente il mio intervento, a cui è stato richiesto di porsi in una prospettiva attualizzante di “don Rua nella storia”. Lo faccio da pedagogista teorico più che da storico. Per questo motivo mi sono riferito (e affidato) in gran parte, oltre che alla lettura diretta delle fonti documentarie, alle relazioni congressuali e alle rispettive analisi storico-critiche.
L’autonomia giuridica delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) fu sancita nel 1906, al culmine di un processo avviato per disposizione della Santa Sede.
La Patagonia si è costituita come il primo territorio salesiano ad gentes su un duplice versante: su quello amministrativo, sulla base di impegni formali di fronte alle istituzioni civili ed ecclesiastiche (collegio Propaganda Fide, Santa Sede e gli Stati argentino e cileno); e su quello missionario ed educativo, mediante l’elaborazione di un piano di centri missionari in circuiti e reti, che hanno consolidato l’opera salesiana.
Più che una cronaca della difficile fondazione delle missioni salesiane in Ecuador, il mio vuole essere un tentativo per contestualizzare questo fatto storico, mettendo in risalto le difficoltà che ne resero laborioso l’inizio, ed i problemi politici che ne frenarono lo sviluppo. Seguendo lo svolgersi degli avvenimenti è facile apprezzare l’abilità e la tenacia del primo successore di don Bosco per districarsi in uno scenario assai complesso.
Continue reading “Juan Bottasso – Don Rua e le missioni dell’Ecuador”
Quando don Michele Rua nasceva, il 9 giugno 1837, il Piemonte era retto da un regime assoluto, lo Stato si presentava come integralmente cristiano, l ’economia era ancora prevalentemente agricola. Qualche anno più tardi la regione era al centro dei processi di unificazione nazionale. Nasceva uno Stato laico, con venature anticlericali.
Continue reading “Bartolo Gariglio – Don Rua e la società civile di Torino e del Piemonte”
Don Michele Rua era torinese di famiglia e di nascita e apparteneva alla Chiesa di Torino da sempre: era stato battezzato l’11 giugno 1837 nella chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda (poi parrocchia di S. Gioacchino e dal 1909 anche parrocchia di Maria Ausiliatrice), in Borgo Dora.
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