Pina del Core – Pregare fa problema? Individuazione di punti chiave e nodi critici

È proprio vero che la preghiera nella vita salesiana oggi fa problema? Perché sembra che sia diventato più problematico di ieri vivere la preghiera, nucleo centrale di ogni vocazione e di ogni spiritualità? La preghiera non è più lo spazio e l’interesse primario che, prima di ogni
altra cosa, crea la comunità e rende feconda ogni attività e missione?

 

Questi ed altri interrogativi si addensano intorno a questa realtà così importante per la vita consacrata salesiana e che sembra “fare problema”. Eppure siamo profondamente convinti che la preghiera, sia nella sua forma individuale che comunitaria, è essenziale se vogliamo attraversare, senza eccessive perdite, la crisi vocazionale – che è soprattutto crisi di fede – che ha investito la cultura e la società in cui siamo immersi.

Indice:

  • 1. Un disagio sommerso e persistente
    • 1.1. Preghiera e relazioni
    • 1.2. Preghiera e spiritualità
  • 2. Alcune difficoltà comuni
    • 2.1. Il rischio della dispersione
    • 2.2. La fatica del rientrare in se stessi
    • 2.3. È solo questione di “attivismo”?
    • 2.4. La fuga dalla solitudine e dal silenzio
    • 2.5. Non saper “perdere tempo”: il tempo delle relazioni e
      dell’ascolto
  • 3. Verso una interiorità “ritrovata”

Periodo di riferimento: 2003

P. Del Core, Pregare fa problema? Individuazione di punti chiave e nodi critici, in «Quaderni di spiritualità salesiana 1», Nuova serie-1, Roma, 2003, 13-28.

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

Pietro Braido – Educazione ecumenica

Non c’ è anno tra gli ultimi che si apra con tante sollecitazioni e aspirazioni di accordi e di intese universali come il 1960. Non è solo il fatto che la terra si fa sempre più piccola nell’ orizzonte dischiuso da ardite conquiste umane, acquisite o prospettate. Poiché i problemi di comprensione vicendevole tra gli uomini non sono per questo resi più facili. Le barriere che si creano sul piano delle intelligenze e della volontà sono molto meno frantumatili di quelle
che può rapidamente dissolvere un’alluvione o costruire e rafforzare la tecnica.

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Ángel Fernández Artime – «Fate tutto per amore, nulla per forza» (San Francesco di Sales). Nel quarto centenario della morte di san Francesco di Sales: due giganti che si succedono nel carisma salesiano

Indice:

Antonio Jiménez Ortiz – “La fede cristiana davanti alle sfide dell’indifferenza e della nuova religiosità. Chiavi di lettura in prospettiva teologico-spirituale” in “Colloqui sulla vita salesiana, 17”

Se vogliamo offrire una visione dinamica della realtà che ci circonda, possiamo affermare che la tendenza dominante sembra essere l’indifferenza religiosa: «L’indifferenza religiosa in quanto fenomeno massivo è un fatto delle società moderne». Stiamo sboccando in un’indifferenza religiosa delle masse, che forse bisognerà interpretare come «il male del secolo», o almeno come una caratteristica della società europea e, forse, di tutto il mondo contemporaneo. Continue reading “Antonio Jiménez Ortiz – “La fede cristiana davanti alle sfide dell’indifferenza e della nuova religiosità. Chiavi di lettura in prospettiva teologico-spirituale” in “Colloqui sulla vita salesiana, 17””

Giovanni Bosco – Regolamento dell’Oratorio di s. Francesco di Sales per gli esterni

Lo scopo dell’Oratorio festivo è di trattenere la gioventù ne’ giorni di festa con piacevole ed onesta ricreazione dopo di aver assistito alle sacre Funzioni di Chiesa. Questo Oratorio è posto sotto la protezione di s. Francesco di Sales, perchè coloro che intendono dedicarsi a questo genere di occupazione devono proporsi questo Santo per modello nella carità, nelle buone maniere, che sono le fonti da cui derivano i frutti che si sperano dall’Opera degli Oratorii.

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Renato Mion – “Analisi fenomenologica e ipotesi interpretative” in “Colloqui sulla Vita Salesiana 18”

L’analisi della condizione giovanile all’interno della cultura della società contemporanea, sviluppata secondo un approccio che privilegia categorie dicotomiche (come per es. “cultura di morte” e “cultura di vita”) può suscitare una certa perplessità a chi é abituato a cogliere la complessità e la pluralità delle dimensioni e dei fattori sociali intervenienti in questo tipo di studio.

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Carla Barberi – “Cultura di vita – cultura di morte: radici, significati e diversi livelli di lettura” in “Colloqui sulla Vita Salesiana 18”

Giovanni Paolo II ha coniato l’antitesi: “cultura di vita” – “cultura di morte” per designare la dialettica dagli esiti contraddittori del vivere contemporaneo.

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Giovanni Bosco – Massimino ossia incontro di un giovanetto con un ministro protestante sul Campidoglio esposto dal sacerdote Giovanni Bosco

Massimino era nato in una città poco distante da Roma. Il buon genitore scorgendo nel fanciullo ingegno svegliato e precoce, ed una memoria tenacissima, deliberò di recarsi a Roma per procacciargli e maestri e comodità di farlo istruire, quando Massimino toccava gli anni cinque. Messolo alle scuole dei Fratelli delle Scuole Cristiane vi fece maravigliosi progressi.

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Giovanni Bosco – Porta teco cristiano ovvero avvisi importanti intorno ai doveri del cristiano acciocchè ciascuno possa conseguire la propria salvezza nello stato in cui si trova

Questo libretto è intitolato Porta Teco Cristiano perchè esso può servire di fedele compagno a chiunque desideri salvarsi nello stato in cui si trova.

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Giovanni Bosco – Daniele e i tre suoi compagni in Babilonia dramma in due atti del P. Giulio Metti Prete dell’Oratorio di s. Filippo, coll’appendice della Farsa Lo spazzacamino

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