Pietro Stella – Don Bosco nella storia della religiosità cattolica

La letteratura su San Giovanni Bosco si è sviluppata principalmente dopo la sua beatificazione e canonizzazione, con numerose biografie e scritti entusiastici che ne celebravano la figura. Opere come quella di Carlo d’Espiney e Don Lemoyne esaltavano il suo ruolo educativo e religioso. Oggi, si cerca una visione storica più equilibrata, riconoscendo l’evoluzione del suo pensiero e delle sue opere nel contesto storico e religioso del suo tempo.
 
Indice
Cap. I – Dai Becchi a Chieri
Cap. II – Nel Seminario di Chieri
Cap. III – Il convitto ecclesiastico e le prime esperienze catechistiche di Don Bosco
Cap. IV – Dall’Oratorio di San Francesco di Sales alla casa annessa
Cap. V – I Colle
Cap. VI – La Società Salesiana
Cap. VII – Le Missioni d’America
Cap. VIII – Le Figlie di Maria Ausiliatrice
Cap. IX – I Cooperatori Salesiani
Cap. X – Don Bosco scrittore ed editore

Periodo di riferimento: 1979

P. Stella, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica, LAS, Roma 1979.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

José Manuel Prellezo García – Sistema educativo ed esperienza oratoriana di don Bosco

Il testo si focalizza sull’Oratorio festivo e quotidiano considerata la prima istituzione significativa nel pensiero pedagogico di Don Bosco. Si menziona il concetto di “sistema preventivo” che caratterizza questa esperienza, distinto da altre istituzioni simili. Continue reading “José Manuel Prellezo García – Sistema educativo ed esperienza oratoriana di don Bosco”

Fabio Targhetta – “La riforma Gentile: il decollo della SEI” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di educazione”

Fabio Targhetta nel suo saggio ripercorre gli adattamenti apportati al catalogo della casa editrice SEI (Società Editrice Internazionale), espressione del metodo educativo salesiano, durante l’entrata in vigore della riforma Gentile. La SEI ha potuto orientare la produzione scolastica diretta al grado secondario dell’istruzione verso posizioni di «esplicito, anche se rispettoso, anti-idealismo gentiliano», mentre per le scuole elementari ha dovuto piegarsi alle circostanze poiché quei testi erano vincolati ai severi giudizi delle Commissioni ministeriali.

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Francesco Traniello – “Don Bosco in the history of popular culture in Italy” in “Don Bosco’s place in history”

This essay focuses on Don Bosco’s contribution to spreading a popular culture based on religion through his educational activities. Moreover, the Saint was one of the first to realize the need to find, also taking into account the evolving social structure, new ways and techniques for the educational field and also for that one of religious formation.

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Fabio Attard – “Il modello contemplativo della direzione spirituale: una rassegna bibliografica” in “Quaderni di spiritualità salesiana, 2”

L’attuale crescente interesse per la direzione spirituale, ha prodotto una vasta fioritura di libri e di articoli, con sensibilità e accentuazioni variegate, a seconda della prospettiva in cui si collocano i vari autori. Accanto alla prospettiva “classica”, oggi ci pare che emergano due approcci significativi al tema della direzione spirituale. Il primo privilegia un’attenzione storica, mentre il secondo è orientato a riflettere sul vissuto attuale, a beneficio di coloro che si sentono chiamati a questo ministero.

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Pietro Braido – “10 maggio 1884” in “Orientamenti pedagogici”

Non è una data storica, almeno secondo criteri diffusi. Ma per chi ha familiare, quotidiana, la preoccupazione educativa e di essa talora medita le ragioni profonde, può riuscire doveroso e fecondo rievocarla. Del 10 maggio 1884 è quello che riteniamo il documento più limpido
ed essenziale della pedagogia di Don Bosco, uno dei più significativi dell’educazione cristiana.

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Léon Verbeek – “Storia salesiana in Africa: fonti “orali e figurative”- fonti civili ed ecclesiali non salesiane: esperienza dei salesiani in Africa Centrale” in “Storia e identità salesiana in Africa e Madagascar. Questioni di conservazione del patrimonio culturale”

Questo mio contributo è collegato all’esperienza dei Salesiani nell’Ispettoria dell’Africa Centrale (AFC); per tale motivo, mi propongo di ripercorrere con voi l’iter della mia esperienza, perché possiate vedere, fra l’altro, che questo percorso non ha avuto niente di programmato, ma è stato orientato dalle circostanze; anche il ricorso ai vari generi di fonti è stato una questione di circostanze. Non c’è stata insomma, a monte, alcuna programmazione sistematica.

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Léon Verbeek – “L’histoire salésienne en Afrique: ses sources “orales et figuratives” – ses sources civiles et ecclésiales non salésiannes: l’expérience des salesiens en Afrique Centrale” in “Storia e identità salesiana in Africa e Madagascar. Questioni di conservazione del patrimonio culturale”

Comme notre intervention est en rapport avec l’expérience des salésiens dans la Province d’Afrique Centrale (AFC), je me propose ici de retracer mon propre parcours, pour que vous puissiez voir, entre autre, qu’il n’y a rien eu de programmé dans les actions entreprises, mais que les choses se sont orientées au fur et à mesure des circonstances, tout comme d’ailleurs le recours aux différents genres de sources a aussi été une question de circonstances. Il n’y a donc pas eu au préalable une programmation systématique en tant que telle.

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Joseph Boenzi – “Storytelling, pop-culture and re-launching the gospel message with Don Bosco among a new generation of post-modern young people” in “Forum salesiano”

There would be so much to say on the themes of pop culture, storytelling, the education of the young in a changed and changing world. Each of these vast themes are being addressed in these years by sociologists, psychologists, political scientists, educators and philosophers.

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Eugenio Valentini – “Don Bosco e l’apostolato della stampa” in “Salesianum”

Lo spunto di questo mio studio sull’attività editoriale e libraria di Don Bosco mi è stato dato dalla lettura della Vita di S. Antonio Maria Claret scritta dal P. Cristóbal Fernàndez C. M. F. (1). In essa, a pag. 564, si legge un giudizio di Pio XI su Don Bosco in paragone col Claret, che mi lasciò veramente sorpreso.

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Eugenio Valentini – “La letteratura tedesca su Don Bosco nell’Ottocento” in “Salesianum”

Nel cinquantenario dell’entrata dei Salesiani in Germania (1916-1966) ci è sembrato opportuno riandare alle origini remote di quest’opera, tessendo, per così dire, la preistoria di questa istituzione e dello sviluppo che essa ha avuto in questo cinquantennio.

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Eugenio Valentini – “Giovanni Battista Francesia scrittore” in “Salesianum”

L’unico tributo di un certo valore fu l’articolo: Le dernier survivant, nel Bulletin Salésien (Mars 1930, pp. 65-70) uscito dalla penna di Don Auffray, anche se l’articolo non è firmato. Le Letture Cattoliche, di cui per molti anni era stato direttore, e in cui sotto il nome di Galantuomo aveva scritto nell’Almanacco annuale, imitando il Padre, ne diedero un profilo nel Galantuomo del 1931 (pp. 90-100), aggiungendo l ’ultima sua composizione poetica, dal titolo: « Don Bosco è ritornato! » (pp. 101-102).

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Peter Gonsalves – “Don Bosco’s Expressive System: an alternative perspective for a communication age” in “Salesianum”

Don Bosco called his pedagogical experience the “preventive system” in his effort to identify his educational method, to show that it was in keeping with his times, and to disassociate it from the “repressive system” which he abhorred.

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