Marcel Verhulst – “L’éducation des salésiens au Congo Belge de 1912 à 1925. 13 ans de recherche et d’expérimentation”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Lo scopo del nostro contributo è quello di analizzare gli elementi specifici della pedagogia salesiana applicata nel Congo belga, ora Zaire, poi nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), nel momento in cui l’opera salesiana è iniziata in questo grande paese situato nel cuore dell’Africa nera.

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Jesús Borrego – “Las escuelas populares salesianas en España. Realizaciones en la Inspectoría Bética, 1881-1922. [Utrera, Sevilla-Trinidad, Málaga, Carmona, Córdoba, Ronda-Sta Teresa]”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Il lavoro della Spagna salesiana durante questo periodo (1881-1922) ha privilegiato il servizio alla classe povera e popolare nell’istruzione elementare.

Nella provincia di Bética, sulle tre opere di istruzione secondaria (Utrera, Córdoba, Ronda-Sdo Corazón) e le tre scuole professionali (Sevilla-Trinidad, Málaga, Cadice), predominano quelle dell’istruzione elementare, installate in ambienti popolari (Écija, Carmona, Siviglia-San Benito de Calatrava, Montilla, Ronda-Sta Teresa, San José del Valle, Alcalá de Guadaíra, Arcos de la Frontera).

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Ramón Alberdi – “Los centros salesianos de cultura popular. España: Realizaciones en la Ispectoría Tarraconense, 1890-1922”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Quando, nel 1901, Don Felipe Rinaldi – ispettore dal 1892 delle case di Spagna e Portogallo, con sede a Barcellona – lasciò la Penisola per unirsi al Consiglio Generale della Congregazione (Torino), la Spagna salesiana fu divisa in tre viceprovince o province, che ottenne l’approvazione canonica l’anno successivo con un decreto della Congregazione romana dei vescovi e dei regolari (20 gennaio 1902).

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Sergio Todeschini – “I Salesiani a Sondrio (1897-1905). Da orfanotrofio a pensionato studentesco. Le ragioni di un cambio”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Sono diverse le ragioni per le quali un progetto educativo si traduce in un insuccesso. A volte sono le aspettative disattese che ne determinano la chiusura; oppure, come nel caso del Collegio salesiano S. Rocco di Sondrio, viene deciso, seppur in modo sofferto, di optare per un indirizzo educativo differente.

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Francesco Casella – “Il contesto storico-socio-pedagogico e l’educazione salesiana nel Mezzogiorno d’Italia tra richieste e attuazioni (1880-1922)”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Dopo aver delineato brevemente il contesto storico e sociale del Mezzogiorno d’Italia per il periodo preso in esame, si accenna alle linee fondamentali del rapporto cattolicesimo e «mondo moderno» tra Ottocento e Novecento e dell’educazione cattolica fra tradizione e innovazione. Su questo sfondo storico culturale, infatti, si è sviluppata anche la prassi educativa popolare di don Bosco e della congregazione salesiana.

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Giorgio Rossi – “L’azione educativa dei salesiani in Roma capitale: l’opera del Sacro Cuore al Castro Pretorio tra Ottocento e Novecento”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Se vogliamo trovare ancora una connotazione dell’operato dei salesiani al Castro Pretorio, è opportuno rifarsi a giudizi che possano riassumere e qualificare la loro azione educativa. È vero che le considerazioni in questo caso potrebbero risultare generiche, ma sappiamo che l’impronta di don Bosco è stata duratura e tale da rappresentare il collante dell’azione dei salesiani in tutte le parti in cui hanno operato.

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John Dickson – “Prevention or repression. The reception of Don Bosco’s educational approach in English Salesian schools”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

The question that this paper seeks to explore is to what extent Don Bosco’s educational approach was received and accepted in England and to what extent it was itself modified in the process of meeting a new and alien culture.

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Rachele Lanfranchi – “I convitti per operaie affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice da «semplice albergo» a «case di educazione». Istanze ed attuazioni educative in Italia negli anni 1880-1922”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

L’Istituto delle FMA, dalla chiara finalità educativa perché voluto da don Bosco e da Maria Domenica Mazzarello per «l’educazione cristiana delle ragazze dei ceti popolari», ha al suo attivo molte scuole (dagli asili infantili alla scuole normali), collegi, educandati, orfanotrofi, pensionati per studenti, convitti per giovani operaie, oratori.

Tra tutte le opere sopra menzionate, quella dei convitti per giovani operaie s’impose con lo sviluppo dell’industria, specie quella tessile, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

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Maria Maul – “«Lo spirito di don Bosco soffia in quest’istituto». Educazione salesiana nel «Salesianum Vienna III» dal 1909 al 1922”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Il presente contributo ha come fine di mettere in luce i diversi aspetti dell’educazione, che i salesiani impartivano ai ragazzi e ai giovani nelle loro diverse istituzioni nella Hagenmüllergasse. Il «Salesianum» comprendeva l’ «oratorio» con le sezioni scaglionate secondo le età e il ginnasio privato.

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Grazia Loparco – “L’apporto educativo delle Figlie di Maria Ausiliatrice negli educandati tra ideali e realizzazioni (1878-1922)”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Tra ‘800 e ‘900 molte ragazze crebbero in un collegio. Rispetto agli antichi educandati monastici e alle nuove «case di educazione» laiche, più rare e costose, tra le religiose maturò una democratizzazione dell’utenza insieme a un graduale cambio di impostazione educativa.

La diffusione degli internati fu favorita dalla richiesta crescente di istruzione ed educazione, dalla scarsità delle scuole pubbliche e dalla diffidenza verso la mobilità delle allieve.

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Piera Ruffinatto – “L’educazione dell’infanzia nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra il 1885 e il 1922. Orientamenti generali a partire dai regolamenti (1885-1912)”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Per affrontare il tema dell’educazione dell’infanzia nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra il 1872 e il 1922, è necessario collocarsi nell’orizzonte storico-pedagogico di fine Ottocento inizio Novecento.

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José Manuel Prellezo – “Le scuole professionali salesiane (1880-1922). Istanze e attuazioni viste da Valdocco”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

La mia ricerca prende le mosse da questa ipotesi di partenza: le informazioni – richieste o spontanee – inviate dalle case particolari e pervenute alla Casa Madre della Congregazione durante il periodo considerato (1880-1922) offrivano – e offrono ancora – elementi non trascurabili per delineare una panoramica complessiva delle opere salesiane professionali nel periodo studiato.

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Giorgio Chiosso – Educazione e pedagogia nelle pagine del «Bollettino salesiano» d’inizio Novecento

Nel luglio del 1901 sul «Bollettino salesiano» comparve un articolo dal titolo «Il fondamento dell’educazione salesiana» che si può assumere come emblematico documento degli orientamenti e degli scopi della Società salesiana in campo educativo.

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Jesùs-Graciliano Gonzàlez Miguel – “Aspectos de la educación salesiana a la luz de las propuestas enviadas a los capítulos generales (1877-1922)”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

Per conoscere la situazione specifica dell’educazione salesiana nelle case durante il periodo studiato in questo Congresso, si pensava che uno dei mezzi per raggiungere questo obiettivo potesse essere lo studio delle proposte che i fratelli, le case e i capitoli ispettoriali hanno inviato al Capitoli generali (GC) durante questo periodo. A priori, almeno, sembrava logico che tali proposte contenessero elementi interessanti per aiutare a ricomporre una visione reale di ciò che stava accadendo nelle case, incluso nell’istruzione.

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