Pietro Braido – La prassi di Don Bosco e il sistema preventivo. L’orizzonte storico

Tutta la prassi «educativa» di don Bosco, un’ intera vita consacrata ai giovani, è «preventiva». Essa, infatti, è essenzialmente progettuale, previsionale e propositiva, impegnata nel presente a garantire il futuro, temporale e spirituale, dei giovani, di ciascun giovane, e della società civile e religiosa, in cui sono chiamati ad operare; e, correlativamente, a predisporre istituzioni e persone (SDB, FMA, Cooperatori) disponibili ad assicurare continuità e dinamicità a tale impegno. Ancor prima don Bosco aveva inserito i laici nel suo lavoro in favore degli oratori. «Pii signori di Torino» collaborano nelle prime scuole festive e serali (MO 184, Cenno storico e Cenni storici). Laici e laiche sono membri di commissioni, promotori e promotrici delle lotterie da lui organizzate (Cenno storico ed Elenchi vari del 1852, 1857, 1862, 1865, 1866).

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Pietro Braido – L’esperienza pedagogica di Don Bosco

 

II «sistem a educativo» o, più comprensivamente, /’esperienza preventiva di Don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. E ovvio che la sua vitalità perativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento (l’approfondimento e l’adattamento) nella continuità. Il rinnovamento resta affidato al persistente e ripetuto impegno teorico e pratico dei singoli e delle comunità. È compito sempre aperto. La continuità, invece, può essere assicurata soltanto dall’alacre confronto con le origini. Iniziare al vivificante contatto con le «radici» primitive dell’esperienza preventiva e dei suoi tratti fondam entali è lo scopo della presente
rapida sintesi. Essa, quindi, non intende offrire programmi di azione immediatamente applicabili; ma, semplicemente, descrivere gli elementi originali essenziali, pur storicamente condizionati e limitati, dai quali, soltanto, derivano validità e credibilità progetti presenti e futuri, destinati a spazi e a contesti diversi. E una condizione ineludibile perché possa verificarsi, senza arresti o soluzioni di continuità, la legittima aspirazione di operare «con Don Bosco e coi tempi».

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Pietro Braido – Nuove questioni di storia di pedagogia

Abstract:

Il seguente scritto si focalizza sulla biografia di Aristotele e la sua filosofia pedagogista, esplicando i concetti cardini della morale individuale. L’etica e la pedagogia aristotelica sono radicalmente umanistiche: “La giustificazione dell’azione morale non è ricercata in una legge, in una idea trascendente, in una obbligazione estrinseca (legge), in un imperativo categorico interiore, ma nella realizzazione di ciò che è il fine, il bene dell’uomo, del singolo uomo, in quanto singolo e in quanto partecipe delle essenziali caratteristiche dell’umanità.”

 

Indice:

  • 1. Aristotele maestro
  • 2. Aristotele pedagogista
  • 3. Morale individuale e politico- sociale
  • 4. Psicologia e pedagogia
  • 5. Etica e Pedagogia
  • 6. Strutture etiche e obiettivi pedagogici
  • 7. La paideia come cultura
  • 8. Dalla puericultura alla cultura superiore
  • 9. Principi di metodologia pedagogico-didattica
  • 10. Elementi di pedagogia evolutiva e differenziale
  • 11. Responsabilità educative
  • 12. Conclusione

Periodo di riferimento: 1977

P. Braido, Aristotele , in « Nuove questioni di storia della pedagogia » La scuola editrice, Torino, 1977, 201-238.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

Pietro Braido – Convegno europeo sul sistema educativo di Don Bosco tra pedagogia antica e nuova

Dal 31 dicembre 1973 al 5 gennaio 1974 si è svolto a Roma un incontro di studiosi e di
operatori nel campo giovanile, fattivamente interessati al « sistema preventivo » di Don
Bosco. Sono intervenuti pedagogisti e educatori provenienti da quasi tutti i Paesi europei,
con la presenza di altri venuti dal continente americano e asiatico: in tutti circa trecento. Dalle intense giornate di lavoro è stato esplicitamente bandito qualsiasi tono celebrativo. Sono state piuttosto verificate le condizioni di validità e ipotizzati i coerenti sviluppi che il « sistema educativo » di Don Bosco potrebbe e dovrebbe comportare di fronte alle profonde trasformazioni culturali, alle esigenze attuali dei giovani e alle richieste di una società civile e ecclesiale, tesa a un radicale rinnovamento.

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Pietro Braido – Don Bosco

Indubbiamente, l’ educazione cristiana ha trovato nell’opera di Don Bosco una delle espressioni più geniali. E ’ vero, essa non incomincia con lui ne a lui si arresta, quasi a interpretazione totale e definitiva. Chi così pensasse dimostrerebbe di avere un’idea piuttosto povera dell’inesauribile ricchezza, anche pedagogica, racchiusa nell’immenso scrigno della verità cristiana.

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Vittorio Pozzo – “L’Islam, uno e plurale, agli inizi del XXI° secolo. Per un confronto che miri alla convivialità delle differenze” in “Colloqui sulla Vita Salesiana 21”

Arabo, musulmano, islam, islamico, integralista, terrorista…Da parte di molti, che sono sempre troppi, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, si è fatto e si continua a fare di ogni erba un fascio.

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Vito Orlando – “Ricerca di senso nella società attuale e spiritualità salesiana” in “Colloqui sulla Vita Salesiana 20”

In base alle precisazioni fatte dal responsabile culturale dei Colloqui, il senso del mio contributo si precisa come individuazione di alcune “tendenze della società del nostro tempo” che consentano di valutare e verificare la significatività e la nostra capacità di mediazione della spiritualità salesiana nel Terzo Millennio.

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Antonietta Clerici – “La percezione di don Bosco nella pastorale oratoriana milanese nel periodico “Eco degli Oratori Milanesi” dal 1907 al 1969″ in “Percezione della figura di don Bosco all’esterno dell’Opera Salesiana dal 1879 al 1965”

Il lavoro che presentiamo ha lo scopo di mettere in evidenza la percezione della figura di don Bosco in un contesto diverso rispetto a quello dell’opera salesiana, in un periodo di tempo che va dal 1907 al 1969.

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Roger Burggraeve – Reason and reasonableness as pillars of education. An Ethical Updating of Don Bosco’s Legacy

There are two well-known perspectives in talking about the pedagogy of Don Bosco: on the one hand, the binary idea of a repressive versus a preventive system and, on the other, the triple concept of ‘kindness, reason, religion’ (amorevolezza, ragione, religione).

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Rik Biesmans – La ragione(volezza) e il punto delicato dei castighi nel processo educativo

Don Bosco e generalmente anche i suoi prossimi collaboratori hanno cercato di applicare consapevolmente e fedelmente il sistema preventivo nell’educazione. Esso richiede l’assistenza costruttiva ed anche ‘impeditiva’ (preveniente per mezzo di misure impeditive) come pure la ragione(volezza), la pratica religiosa, i rapporti amichevoli e benevoli.

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Michele Pellerey – Educare alla ragione e con la ragione nel contesto del sistema educativo salesiano: verso un principio di ragionevolezza pedagogica

In questo mio contributo dedicato ad approfondire il ruolo della ragione nei processi educativi occorre sempre ricordare le influenze che si danno da parte delle altre due polarità. Inoltre il ruolo della ragione va letto nelle due direzioni: come qualità fondamentale che deve caratterizzare l’azione del formatore, e della comunità formativa, e come dimensione fondamentale da perseguire nel processo formativo sia individualmente, sia collettivamente.

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