La Positio super virtutibus (Summarium) raccoglie la sintesi delle testimonianza al processo di beatificazione e canonizzazione di Maria Domenica Mazzarello.
La Positio super virtutibus (Summarium) raccoglie la sintesi delle testimonianza al processo di beatificazione e canonizzazione di Maria Domenica Mazzarello.
Dominique est entré dans la vie de Don Bosco durant l’automne 1854. L’apôtre turinois avait alors trente-neuf ans. D’emblée, l’enfant et le prêtre s’étaient compris: Don Bosco put former Dominique selon l’idéal de sainteté qu’il portait en lui. Pendant vingt-huit mois, il veilla sur son âme. Toute son œuvre en bénéficia, car il semble bien que la température spirituelle de la «maison» du Valdocco monta en flèche de 1854 à 1857. Continue reading “Giovanni Bosco – Saint Dominique Savio 1842-1857”
Il libretto raccoglie una serie di orientamenti pedagogici ed appunti di conferenze tenute da madre Emilia Mosca, la “seconda assistente” dell’Istituto delle FMA, alle prime maestre che si formarono a Nizza Monferrato. Continue reading “Clelia Genghini – Un anno di assistenza sotto la guida di Madre Assistente Suor Emilia Mosca. Nizza Monferrato, anno scolastico 1892-93”
La lettera del Rettor Maggiore, commemorando il 150º anniversario della nascita di San Giovanni Bosco, riflette sulla grandezza della figura del fondatore e sull’opera dei suoi successori. Continue reading “Luigi Ricceri – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
Una pagina di storia della guerra mondiale piuttosto trascurata dalla riflessione storiografica, ed anche poco nota alla opinione pubblica, è quella degli internati militari nel terzo Reich e dell’azione religiosa e morale svolta dai cappellani militari in mezzo a loro.
Rapida presentazione del volume di Alejandro M. Diéguez, L’archivio particolare di Pio X. Cenni storici e inventario [= Collectanea Archivi Vaticani 51. Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano 2003, XXXII-500 p., 16 p. di tavole], con precisa indicazione dei documenti di diretto interesse salesiano, di cui si offrono i dati fondamentali e il relativo regesto.
Gli scritti inviati da don (mons.) Fagnano al “Bollettino Salesiano” dalla Patagonia e dalla Terra del Fuoco hanno lunghezze diverse. Si va da una sola pagina fino a relazioni molto lunghe, spesso pubblicate a puntate in numeri successivi.
Attesa da tempo questa escursione fra gli indios affidatagli dalla Santa Sede, il 31 ottobre 1886 mons Fagnano con un drappello di soldati partì da Buenos Aires alla volta della Terra del Fuoco.
I sacerdoti allievi del Convitto ecclesiastico di Torino, tra le altre cose, studiavano sacra eloquenza ed erano invitati a comporre un corso completo di meditazioni da usare nelle “missioni” o negli esercizi spirituali al popolo. L’Archivio Centrale Salesiano conserva una parte di queste prove del giovane don Bosco, ognuna con la data di composizione.
Il 15 settembre 1861 don Bosco tenne il discorso inaugurale in occasione della dedicazione della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vercelli, dopo i restauri dell’edificio.
Francesco Motto, curatore dell’Epistolario di don Bosco, presenta i criteri metodologici adottati per l’edizione critica, le difficoltà incontrate, le fasi del lavoro: ricerca delle lettere nei vari archivi pubblici e privati; trascrizione e regesto dei documenti; apparato storico.
Il presente contributo si propone di mettere a disposizione degli studiosi e specialmente dei membri della Famiglia Salesiana, il testo critico di un documento inedito dovuto alla mano di don Michele Rua, primo successore di don Bosco.
Il manoscritto, del quale viene pubblicata l ’edizione critica, insieme ad alcuni quaderni scolastici e qualche panegirico, è tra i più antichi documenti autografi del Santo che ci sono pervenuti. Certamente è anche il più significativo, in quanto testimonianza personale e spirituale.
Claudio Eugenio Méderlet (1867-1934), nato in Lorena, dal 1928 è stato vescovo di Madras (Chennai) e primo vescovo salesiano in India.
Nella cornice della preparazione del Bicentenario della Nascita (1815-2015), si è messo in risalto l’esigenza di approfondire ancora la conoscenza di don Bosco. Ed è stato pure ribadito che la strada per giungere a prendere un più stretto contatto con la “realtà viva” della sua poliedrica figura e delle sue svariate iniziative e istituzioni non passa soltanto attraverso i suoi numerosi scritti, ma si devono percorrere con attenzione anche le testimonianze dei primi collaboratori.
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