In questa intensa e affettuosa lettera, madre Marinella Daghero invita le Figlie di Maria Ausiliatrice a vivere con profondità spirituale e rinnovato impegno il futuro centenario della morte di Don Bosco, valorizzando il significato ecclesiale dell’evento e accogliendo l’invito di San Giovanni Paolo II a cogliere i frutti del culto dei santi. Richiamando le origini carismatiche dell’Istituto, la Madre Generale ribadisce l’unità spirituale tra don Bosco e madre Mazzarello, riconoscendola ufficialmente come Confondatrice, segno di un unico disegno di grazia per la salvezza della gioventù. Attraverso riflessioni teologiche e storiche, Daghero invita a riscoprire il valore del titolo “Figlie di Maria Ausiliatrice” come programma di vita e testimonianza concreta di gratitudine a Maria, “monumento vivo” secondo le parole del Fondatore. La lettera sottolinea il legame profondo tra maternità spirituale, educazione e devozione mariana, proponendo interrogativi attuali sul modo di testimoniare la propria identità salesiana nella cultura contemporanea. Un richiamo a vivere l’Anno Mariano e l’attesa del 1988 con cuore mariano, nello spirito dei Fondatori.
Periodo di riferimento: 1987
M. Castagno, «Così ci ha volute don Bosco: monumento di gratitudine a Maria. Lettera circolare n° 689», in Parole che giungono al cuore con il sapore di Mornese. Circolari di Madre Marinella Castagno (1984-1996), a cura di Ernesta Rosso, Roma, Istituto FMA 2008, 123-129.
Istituzione di riferimento:
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA)