Il titolo, parafrasando un’espressione di don Bosco, indica la prospettiva in cui mi colloco in sintonia con l’intenzionalità del colloquio, raccordando, come nella vicenda di Gesù, morte e vita, terra e cielo, basso e alto, prima e dopo.
Il titolo, parafrasando un’espressione di don Bosco, indica la prospettiva in cui mi colloco in sintonia con l’intenzionalità del colloquio, raccordando, come nella vicenda di Gesù, morte e vita, terra e cielo, basso e alto, prima e dopo.
Come l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha interpretato e proposto una visione spirituale di don Bosco? Qual è stata la visione spirituale del fondatore recepita e comunicata attraverso il proprio magistero? Sono alcune domande che hanno dato avvio ad uno studio, sintetizzato nelle seguente pagine, obiettivo del quale è mettere in rilievo quegli aspetti dello spirito di don Bosco che le superiore generali dell’Istituto delle FMA hanno evidenziato nelle Lettere circolari.
Il file contiene la II parte delle Lettere circolari di madre Caterina Daghero, che corrisponde agli anni 1920-1924.
Le lettere circolari mensili, hanno la caratteristica di riportare il pensiero della madre Generale (Caterina Daghero), della consigliera scolastica (Marina Coppa), di Eulalia Bosco, dell’economa generale e di essere firmata dalla vicaria generale (Enrichetta Sorbone), a cui la Superiora generale affida l’incarico di trasmettere il proprio pensiero.
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Nel 1981 Carlo Colli pubblicò uno studio intitolato Lo Spirito di Mornese. L’eredità spirituale di S. Maria D. Mazzarello. L’interesse è centrato sul carisma dell’Istituto e lo “spirito di Mornese” appare come l’eredità spirituale di Maria Domenica Mazzarello. Le fonti su cui egli si fonda sono: le Costituzioni delle FMA del 1885; la lettera di don Bosco del 24 maggio 1886 (per ricavarne gli elementi costitutivi nel pensiero di don Bosco); la testimonianza di don Pestarino, riportate da don Ferdinando Maccono nella biografia di Maria Domenica, la testimonianza di don Giacomo Costamagna e di Enrichetta Sorbone (per analizzare la concreta realizzazione dello spirito di Mornese alle origini), per in seguito delineare gli elementi portanti dello “spirito di Mornese”.
Questo studio considera la santità salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice di cui sono istruiti i processi per la beatificazione e canonizzazione fino a metà novecento. L’interesse si concentra attorno a tre processi: quello di madre Maria Domenica Mazzarello (1837-1881) avviato nel 1911; quello di suor Teresa Valsè Pantellini (1878-1907) introdotto nel 1926; e quello di suor Maddalena Morano (1847-1908) iniziato nel 1935.
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