Francesco Traniello – Don Bosco e l’educazione giovanile: la «storia d’Italia»

Quando Giovanni Bosco decise di cimentarsi con una Storia d’Italia dai suoi primi abitatori ai nostri giorni, “raccontata alla gioventù”, egli aveva già alle sue spalle due opere di divulgazione storica, la Storia ecclesiastica, “ad uso delle scuole, utile per ogni ceto di persone”, pubblicata nel 1845, e la Storia sacra, “per uso delle scuole, utile ad ogni stato di persone”, uscita per la prima volta nel 1847.

Le due opere, in qualche misura, si completavano a vicenda: la prima era una storia della Chiesa dalla nascita di Cristo all’età contemporanea; la seconda un’epitome del racconto biblico, basata sulla considerazione che “la storia sacra è quella contenuta nella Bibbia’’. Alla Storia d’Italia don Bosco lavorò nel corso del 1855, lo stesso anno in cui ne fu iniziata la stampa presso l’editore Paravia di Torino condotta a termine nel 18562. A differenza delle altre due, la Storia d’Italia non aveva sin dalle origini una destinazione esplicitamente scolastica: era stata concepita come opera di divulgazione e di lettura destinata ai giovani adolescenti.

Indice: 

  • 1. I destinatari della «Storia d’Italia»
  • 2. Fonti e modelli della «Storia d’Italia»
  • 3. L’ispirazione generale della «Storia d’Italia»
  • 4. L’oggetto della «Storia d’Italia»
  • 5. Papato e Stato pontificio nella «Storia d’Italia»
  • 6. Età moderna ed ordine cristiano
  • 7. Il trionfo della Chiesa sull’idra rivoluzionaria
  • 8. I profili degli italiani illustri contemporanei
  • 9. Guelfismo e divulgazione storica

Periodo di riferimento: 1952 – 2010

F. Traniello, Don Bosco e l’educazione giovanile: la «storia d’Italia», 2010, 101-125.

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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