Pietro Braido – L’esperienza pedagogica di Don Bosco

 

II «sistem a educativo» o, più comprensivamente, /’esperienza preventiva di Don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. E ovvio che la sua vitalità perativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento (l’approfondimento e l’adattamento) nella continuità. Il rinnovamento resta affidato al persistente e ripetuto impegno teorico e pratico dei singoli e delle comunità. È compito sempre aperto. La continuità, invece, può essere assicurata soltanto dall’alacre confronto con le origini. Iniziare al vivificante contatto con le «radici» primitive dell’esperienza preventiva e dei suoi tratti fondam entali è lo scopo della presente
rapida sintesi. Essa, quindi, non intende offrire programmi di azione immediatamente applicabili; ma, semplicemente, descrivere gli elementi originali essenziali, pur storicamente condizionati e limitati, dai quali, soltanto, derivano validità e credibilità progetti presenti e futuri, destinati a spazi e a contesti diversi. E una condizione ineludibile perché possa verificarsi, senza arresti o soluzioni di continuità, la legittima aspirazione di operare «con Don Bosco e coi tempi».

  • Cap. 1: I tempi di Don Bosco
    • 1. Elementi di trasformazione in campo politico
    • 2. Situazioni nel campo religioso
    • 3. Elementi di trasformazione nel campo socio-economico
    • 4. Trasformazioni sul piano culturale, educativo, scolastico
  • Cap. 2: L’idea «preventiva» inquietudine del primo Ottocento
    • 1. Prevenzione politica
    • 2. Prevenzione sociale: pauperismo e mendicità
    • 3. Prevenzione nel campo penale
    • 4. Educazione come prevenzione e prevenzione nell’educazione
    • 5. La religione mezzo di prevenzione
  • Cap. 3: Alcuni protagonisti
    • 1. I fratelli Cavanis
    • 2. Lodovico Pavoni
    • 3. Marcellino Champagnat
    • 4. Teresa Eustochio Verzeri
    • 5. Adolfo Kolping
    • 6. Lodovico da Casoria
    • 7. Giuseppe Timon-David
    • 8. Leonardo Murialdo
    • 9. Luigi Guanella
  • Cap. 4: La singolarità pedagogica di Don Bosco
    • 1. Sintesi biografica
    • 2. Fonti per la ricostruzione del «sistema preventivo» di Don Bosco
  • Cap. 5: La «formazione pedagogica» di Don Bosco
    • 1. La madre
    • 2. La prima formazione scolastica
    • 3. Il Seminario di Chieri
    • 4. Il Convitto Ecclesiastico di Torino
    • 5. Le principali figure della «riforma» cattolica
    • 6. L’esperienza degli «oratori»
    • 7. I rapporti con i Fratelli delle Scuole Cristiane
    • 8. Don Bosco e il pensiero educativo di F. Aporti
    • 9. Don Bosco e i pedagogisti de «L’Educatore Primario»
    • 10. «Il sistema preventivo nella educazione della gioventù»
    • 11. L’amore come anima del processo educativo
    • 12. L’impatto con la gioventù torinese
  • Cap. 6: Le opere, il cuore, lo stile
    • 1. Le opere
    • 2. La personalità e lo stile
      • 2.1. Tradizione e modernità
      • 2.2. Realismo, prudenza, fermezza
      • 2.3. Magnanimità e concretezza
      • 2.4. «Tutto consacrato»
      • 2.5. Uomo di cuore
  • Cap. 7: La scelta dei giovani: tipologia sociale e psico-pedagogica
    • 1. Elementi di sociologia giovanile
    • 2. Elementi di «psicologia giovanile»
    • 3. Principi di teologia della gioventù e dell’educazione
  • Cap. 8: Proposte di intervento per ragazzi in particolari difficoltà
    • 1. Don Bosco e i giovani carcerati e corrigendi della «Generala»
    • 2. Interessamento di Don Bosco per i giovani in difficoltà
    • 3. Trattative di Don Bosco per la gestione di istituzioni a carattere rieducativo e correzionale
    • 4. Il «progetto preventivo» per «giovani pericolanti»
  • Cap. 9: L’educazione dell’antico uomo «rinnovato» «secondo i bisogni dei tempi»: il cristiano e il cittadino
    • 1. Sintesi di tradizione e novità
    • 2. Il profilo dell’uomo tradizionale rinnovato
  • Cap. 10: Le dimensioni pedagogiche fondamentali
    • 1. L’ideale del «buon cristiano» e dell’«onesto cittadino»: la preoccupazione dell’integralità educativa 
    • 2. La dimensione religiosa e la pedagogia dei sacramenti
    • 3. Sistematica opera di isruzione e di riflessione
    • 4. Iniziazione al «sensus Ecclesia?» e fedeltà al Papa
    • 5. La prospettiva dei «Novissimi»
    • 6. La pedagogia del dovere
    • 7. L’esercizio pratico delle virtù cristiane: carità, mortificazione, obbedienza, castità, buona educazione
  • Cap. 11: «Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza»
    • 1. La sintesi metodologica dell’amore
    • 2. Pedagogia della «presenza»
  • Cap. 12: La «famiglia» educativa
    • 1. Stile di famiglia
    • 2. Struttura familiare
  • Cap. 13: La pedagogia della gioia e della festa
    • 1. La gioia
    • 2. Le feste
    • 3. Teatro
    • 4. Musica e canto
    • 5. Escursioni
  • Cap. 14: Amore esigente. «Una parola sui castighi»
    • 1. La disciplina nella pedagogia dell’amore
    • 2. La correzione
    • 3. I castighi
    • 4. L’espulsione
    • 5. I premi
  • Cap. 15: Le «istituzioni educative»
    • 1. L’Oratorio
    • 3. Il piccolo seminario
    • 4. La scuola cattolica
    • 5. Preparazione degli educatori
      Orientamenti bibliografici essenziali

 

Periodo di riferimento: 1815 – 1988

P. Braido, L’esperienza pedagogica di Don Bosco, «Libreria ateneo salesiano» (1988). 

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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