The reader may be surprised to learn that at the first canonical assembly of Salesians, Don Bosco was equating fidelity to our Society with the broad road of “Salesianity” mapped out in such a human and holy way by Saint Francis of Sales himself.
The reader may be surprised to learn that at the first canonical assembly of Salesians, Don Bosco was equating fidelity to our Society with the broad road of “Salesianity” mapped out in such a human and holy way by Saint Francis of Sales himself.
Don Bosco then goes on to describe the nature and purpose of the Convitto. It was a kind of ‘ finishing school’ where (he says) “one learnt to be a priest.”
La lettera del 15 maggio 1911 del Capitolo superiore dei salesiani delinea importanti deliberazioni riguardanti il corso tecnico, i convitti-pensionati e le vacanze durante l’anno scolastico. In merito al corso tecnico, viene confermato il principio di non ammettere corsi tecnici interni nei collegi, ma si tollera l’integrazione del programma per le classi 1a e 2a tecnica fino a completamento delle disposizioni legislative-scolastiche italiane.
Queste pagine, ravvivate dalla non rara citazione di autori dei primi del Novecento, come Turati, Treves, e della rivista Critica sociale, di storici ben noti, come Jemolo e Menozzi, dalla conoscenza di studi anche “laici”, ci presentano queste Figlie di Maria Ausiliatrice nel loro insieme: attive, coraggiose, vivaci, fedeli al proprio carisma salesiano, e insieme sensibili alle esigenze del momento. Continue reading “Grazia Loparco – Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella società italiana (1900-1922). Percorsi e problemi di ricerca”
While preparing pilgrimages and spiritual exercises in Annecy and the neighborhood, I discovered reliable sources among the German and Dutch Oblates of St Francis de Sales. As a consequence of keeping contact with various participants, they invited the undersigned to take part in the annual meetings of their Arbeitsgemeinschaft (“study group”) in Eichstätt, Germany.
L’obiettivo del presente lavoro è la presentazione delle linee pedagogiche che orientano l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) nell’applicazione del Sistema preventivo nel periodo che va dalla morte del Fondatore don Giovanni Bosco al 1950.
L’Istituto delle FMA, dalla chiara finalità educativa perché voluto da don Bosco e da Maria Domenica Mazzarello per «l’educazione cristiana delle ragazze dei ceti popolari», ha al suo attivo molte scuole (dagli asili infantili alla scuole normali), collegi, educandati, orfanotrofi, pensionati per studenti, convitti per giovani operaie, oratori. Continue reading “Rachele Lanfranchi – “I convitti per operaie affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice da «semplice albergo» a «case di educazione». Istanze ed attuazioni educative in Italia negli anni 1880-1922” in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I””
I sacerdoti allievi del Convitto ecclesiastico di Torino, tra le altre cose, studiavano sacra eloquenza ed erano invitati a comporre un corso completo di meditazioni da usare nelle “missioni” o negli esercizi spirituali al popolo. L’Archivio Centrale Salesiano conserva una parte di queste prove del giovane don Bosco, ognuna con la data di composizione.
Con questa terza puntata si conclude la ricerca sugli inizi dello sviluppo della prima casa salesiana in Austria. Si tratta di un’opera educativo-pastorale, insediata in uno dei più poveri quartieri della Vienna ancora imperiale e, poi, dal 1918, repubblicana.
Quando don Michele Rua nasceva, il 9 giugno 1837, il Piemonte era retto da un regime assoluto, lo Stato si presentava come integralmente cristiano, l ’economia era ancora prevalentemente agricola. Qualche anno più tardi la regione era al centro dei processi di unificazione nazionale. Nasceva uno Stato laico, con venature anticlericali.
Prima della II guerra mondiale la congregazione salesiana in Polonia era concentrata soprattutto sull’attività istruttivo-educativa della gioventù povera, abbandonata e in pericolo; rispondeva così ai bisogni della società. I salesiani polacchi non si impegnavano di regola nella pastorale parrocchiale, ma quando la esercitavano, vicino alle città o nelle periferie, avevano come obiettivo lo sviluppo dell’attività educativa e culturale. Però durante la II guerra mondiale, quando le loro scuole e i convitti vennero chiusi, furono costretti ad esercitare una pastorale intesa più ampiamente. Continue reading “Stanisław Wilk – “I salesiani nella vita religiosa della Polonia occupata (1939-1945)” in “Ricerche storiche salesiane””
Ce volume fait partie d’une collection de texts, écrits en français, qui racontent la vie de Don Bosco. Il couvre un arc temporel qui embrasse la naissance du Saint jusqu’à 1844. Continue reading “Francis Desramaut – “I. La jeunesse (1815-1844)” in “Cahiers Salésiens””
Ce volume fait partie d’une collection de texts, écrits en français, qui racontent la vie de Don Bosco. Il couvre un arc temporel qui embrasse l’année 1844 jusqu’à 1852. En 1844 Saint Jean Bosco sort du Convitto ecclesiastico et dévient directeur spirituel d’un hôpital pour enfants dédié à Sainte Philomène. Don Cafasso a choisi ce poste pour lui. Continue reading “Francis Desramaut – “II. Le jeune prêtre (1844-1852)” in “Cahiers Salésiens””
Nel pieno della Grande Guerra il giovane Mario Marega trascorse due anni a Vienna, dal 1916 al 1918, nel convitto affidato dal Ministero degli Interni alla direzione della Congregazione Salesiana.
Il testo esplora il tema del dialogo pastorale nell’ambito dell’attività salesiana, concentrandosi sulla metodologia adottata da Don Bosco nei suoi primi anni di sacerdozio (1841-1861).
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