Giovanni Bosco – “Il capitolo delle «Pratiche di pietà» nelle costituzioni salesiane” in “La vita di preghiera del religioso salesiano”

Questo testo costituisce una serie di regole e pratiche di pietà delineate per i membri della Società Salesiana nel primo testo delle Regole preparato da don Bosco nel 1858-59.

L’evoluzione di queste regole nel corso del tempo riflette gli adattamenti e le modifiche apportate alle pratiche di pietà dei membri della Società. Le prime regole del 1859 enfatizzano l’importanza della vita attiva dei membri, indicando che le pratiche di pietà comuni sono limitate a causa degli impegni della congregazione. I membri sono incoraggiati a sostituire queste pratiche con un comportamento virtuoso e il rispetto dei doveri cristiani generali. Sono inoltre invitati a mostrare compostezza e devozione nel loro comportamento e nelle preghiere quotidiane. Il testo inviato a Roma nel 1864 presenta una serie di aggiornamenti alle pratiche di pietà. Ad esempio, introduce l’obbligo per i membri di confessarsi settimanalmente da un confessore stabilito dal Rettore e di partecipare alla Messa quotidianamente. Queste modifiche evidenziano l’accento posto sull’aspetto liturgico e sacramentale della fede. Le osservazioni della Santa Sede nel 1873 riflettono ulteriori revisioni alle regole. La Sede suggerisce un aumento dell’orazione mentale da un’ora a un’ora e mezza al giorno, oltre a dieci giorni di esercizi spirituali annuali. Viene enfatizzata l’importanza della confessione da parte di un confessore approvato dall’Ordinario. Il testo approvato nel 1874 consolidava queste revisioni e aggiungeva ulteriori dettagli. Le pratiche di pietà rimanevano centrali, ma venivano introdotte disposizioni più specifiche sull’orazione mentale, la Messa quotidiana, i giorni di ritiro spirituale e la confessione. Viene inoltre menzionato un giorno di digiuno settimanale in onore della Passione di Gesù Cristo. Il testo del 1923 conservava le pratiche di pietà delineate nel 1874, con alcune modifiche minori. Si sottolineava la necessità di riflettere sul progresso spirituale e il pentimento durante il ritiro spirituale. Venivano aggiunte pratiche di suffragio per i defunti soci e per i genitori dei membri. Infine, il testo italiano del 1966 riassume le pratiche di pietà. Restano in vigore l’orazione mentale quotidiana, il Rosario, il digiuno settimanale, il ritiro spirituale annuale e altre pratiche. Viene enfatizzato il ricordo dei soci defunti, dei genitori dei membri e dei benefattori della Società.

Periodo di riferimento: 1864 – 1966

Bosco, G., “Il capitolo delle “Pratiche di pietà” nelle costituzioni salesiane” in “La vita di preghiera del religioso salesiano”, Lyon, 10-11 settembre 1968, Elledici, Leumann (Torino) 1969, (Collana Colloqui sulla vita salesiana, 1), 205-215.

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