L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (1840-1870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (1840-1870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
Il Rettor Maggiore esprime profonda commozione per il trasferimento della Direzione Generale da Torino a Roma, segnando la fine di un periodo significativo nella storia della Congregazione salesiana. Torino è stata il luogo delle prime iniziative di Don Bosco e il centro della crescita della Congregazione. Continue reading “Luigi Ricceri – “Le missioni, strada al rinnovamento” in “Atti del Capitolo Superiore””
Michael Rua, like Don Bosco, hailed from humble beginnings. Born in Turin on July 9, 1837, to John and Mary Ferrero, he was the youngest of nine children. While little is known about his early life, his family, thanks to his father’s employment in the city’s armament factory, enjoyed relative comfort. Both parents instilled a deep religious devotion in their children, practicing daily family prayers and holding the laws of the Church in high regard. Continue reading “Angelo Franco – Blessed Michael Rua”
La vita quotidiana in una struttura educativa come quella di Torino-Valdocco decisamente ristretta per accogliere 24 ore su 24 e per molti mesi all’anno una massa giovanile molto eterogenea per età, provenienza, esperienze, dialetto, interessi e permanenza poneva problemi educativi e disciplinari a don Bosco e ai suoi collaboratori.
Il 20 settembre 1953, a Caracas in Venezuela, è stato consacrato Vescovo S.E. Mons. Secondo Garcia, Vicario Apostolico dell’Alto Orinoco. Il 24 dello stesso mese è stata annunciata la nomina di S.E. Mons. Giuseppe Borgatti a Vescovo di Viedma (Rio Negro-Argentina), come successore del defunto Mons. Nicola Esandi. Continue reading “Renato Ziggiotti – Atti del Capitolo superiore della Società salesiana”
Viene pubblicata una memoria di don Francesco Làconi circa la lunga e pericolossima operazione – nota finora soltanto in estrema sintesi e con notevoli imprecisioni – della protezione concessa, grazie all’intervento diretto del Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone, da varie case salesiane del Piemonte (e successivamente di Roma e di Buenos Aires) al famoso quadrumviro fascista Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, condannato a morte dai “repubblichini” di Salò e ricercato sia dai tedeschi che dai partigiani.
Il 25° della morte di mons. Michele Arduino (1997) e la canonizzazione, il 1° ottobre 2000, di don Callisto Caravario e mons. Luigi Versiglia, vescovo di Shiuchow, sono stati i motivi ispiratori di questo studio, che intende delineare il profilo di mons. Arduino (1909-1972).
La diversità delle culture rappresentate (tutti i continenti) rende il museo unico
nel panorama dei musei missionari salesiani. Di esso si presenta la storia, l’impianto
espositivo e se ne sottolinea la configurazione come “cassa di risonanza” sul passato,
presente e futuro dell’attività missionaria. Continue reading “Silvia Forni – Il museo etnologico missionario del Colle Don Bosco (AT) in “Ricerche storiche salesiane””
Il presente articolo approfondisce le azioni condotte da Don Bosco tra il 1864 ed il 1868 narrate tramite un epistolario, tra queste vi è la raccolta di fondi per la costruzione della chiesa di Maria Ausiliatrice. Continue reading “Pietro Braido – Le opere e i giorni di don Bosco nell’Epistolario 1864-1868. Introduzione alla lettura in “Ricerche storiche salesiane””
Del teologo Giovanni Borel (Torino 1801-1873), direttore spirituale della Pia Opera del Rifugio, fondata dalla marchesa di Barolo, è nota la grande amicizia con don Bosco, di cui fu sostenitore e collaboratore, soprattutto ai primordi dell’Oratorio di Valdocco. Continue reading “Natale Cerrato – Il teologo Giovanni Battista Borel inedito in “Ricerche storiche salesiane””
Alla vita della Facoltà teologica nell’Università di Torino per gli anni che vanno dall’Università Imperiale napoleonica alla soppressione (1800-1873) non pare sia stata finora dedicata un’attenzione particolare se si eccettuano gli accenni reperibili in La Chiesa in Piemonte dal 1798 ai giorni nostri (Torino 1887-1904) del canonico Tommaso Chiuso, in qualche memoria sul Seminario o in alcune biografie di membri del clero torinese dell’età della Restaurazione e del Risorgimento.
L’intento dello studio è quello di analizzare la corrispondenza intercorsa fra don Bosco e personaggi residenti in Belgio. Si tratta di 220 lettere, scritte fra il 1867 e il 1889, la quasi totalità delle quali furono spedite dal Belgio a Torino prima che i salesiani o le Figlie di Maria Ausiliatrice mettessero colà piede. Solo 23 lettere non sono di cittadini belgi, bensì di don Bosco (18), di altri salesiani di Valdocco (3), di un prete francese (1) e del conte Provana di Collegno (1).
Torino nel 1862 era da poco la capitale del nuovo regno d’Italia, in attesa però di trasmettere a Roma quel titolo con le relative incombenze; dunque una città sulla quale si addensava una notevole valanga di problemi a vari livelli.
I rapporti di cordiale e profonda amicizia intercorsi fra il papa Pio IX (1792-1878) e don Bosco (1815-1888) sono già stati oggetto di riflessione, nei cento e più anni che ci separano dalla loro morte, da parte di vari studiosi. Ma la recente scoperta di alcune lettere dell’educatore di Torino al pontefice, mentre consente un qualche ulteriore approfondimento delle loro relazioni, offre pure una non trascurabile chiave di lettura del giudizio di don Bosco su personaggi ed avvenimenti politico-religiosi del triennio cruciale che condusse all’unità d’Italia. Continue reading “Francesco Motto – “Orientamenti politici di don Bosco nella corrispondenza con Pio IX del triennio 1858-1861” in “Ricerche Storiche Salesiane””
Da una lettura globale degli scritti, che si riferiscono al sistema educativo di Giovanni Bosco, si potrebbe anzitutto ricavare l’impressione di una grande efficacia del suo metodo. Questa efficacia pedagogica sembra emergere in particolar modo dalle biografie di Savio, Magone e Besucco, ragazzi presentati come modelli, dalle quali si potrebbe ricavare in qualche modo la realizzazione del profilo ideale che don Bosco aveva in mente. Ma le biografie possono anche dare l’impressione che si tratti proprio di una certa idealizzazione della realtà. Continue reading “Bart Decanq – “«Severino» Studio dell’opuscolo con particolare attenzione al «primo oratorio»” in “Ricerche Storiche Salesiane””
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